tag:blogger.com,1999:blog-54444980446429085772024-03-05T17:26:58.520+01:00WWKRWhat Would Kaiou Read?kaiouhttp://www.blogger.com/profile/06366135817568981740noreply@blogger.comBlogger331125tag:blogger.com,1999:blog-5444498044642908577.post-89469163785131611222021-12-20T05:56:00.001+01:002022-01-02T06:01:24.010+01:00Natale a Thompson Hall - Anthony Trollope<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgC4uehl56LhcRWSWQbFCC6rTwICDrvuTzPsWFD41IkX3bsWg84VoGfaKnOxbnKnxXVoeB8EvgOTt33FmfVC4uIIbrHItjccOzZ7l_-jPQR8kbGjcDrJ7vpqgT1aGdsPESSYOxdcciBVbJIUx-rh-bH3_c7BBaLYjs8yrczul0RPJ4uTXVm3qWbX5xakw=s313" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="313" data-original-width="224" height="313" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgC4uehl56LhcRWSWQbFCC6rTwICDrvuTzPsWFD41IkX3bsWg84VoGfaKnOxbnKnxXVoeB8EvgOTt33FmfVC4uIIbrHItjccOzZ7l_-jPQR8kbGjcDrJ7vpqgT1aGdsPESSYOxdcciBVbJIUx-rh-bH3_c7BBaLYjs8yrczul0RPJ4uTXVm3qWbX5xakw" width="224" /></a></div><br /><p></p><p>Un racconto dell'equivoco molto lineare e semplice, perfetto come sottofondo per attaccare le vetrofanie sotto le feste ma poco più ormai.</p><p>Purtroppo è invecchiato male e ha un ritmo sbagliato e una storia troppo prevedibile per essere ancora leggibile come intrattenimento.</p><p>Signora inglese e marito che tornano in famiglia per Natale e devono conoscere il promesso sposo della sorella di lei per la prima volta. Si fermano in albergo, il marito è malato e la moglie vaga per l'albergo per trovare della senape da spalmargli sul collo (sì, senape), ma sbaglia camera e fa dei danni su uno sconosciuto.</p><p>Si sospetta l'equivoco alla terza pagina, diventa evidente a un terzo del racconto e poi è tutto un trascinarsi in un viaggio, con i tre personaggi che continuano a ritrovarsi e a non capire, che non arriva mai al dunque.</p>kaiouhttp://www.blogger.com/profile/06366135817568981740noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5444498044642908577.post-57920028247670595232021-11-01T05:49:00.013+01:002022-01-02T05:56:08.506+01:00L'uomo che uccise Getulio Vargas - Jô Soares<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjs02XaDahF0IfUnsWLPW4ZankQwMvaTZF0cUjkuHuR4X3I0ZKxza9IaUFHw70f1SPysjvp7DQjki1Ey6gvbfnHFEoKRifogxzyrxHh7dHF2i3cTPX9aWNU6deX6h5BRE8fR2kdEfohow7XHKYSpqjD3AOqpDKiowBDh0xwDySHZWHAP8KtOczk5XxKkA=s392" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="392" data-original-width="250" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjs02XaDahF0IfUnsWLPW4ZankQwMvaTZF0cUjkuHuR4X3I0ZKxza9IaUFHw70f1SPysjvp7DQjki1Ey6gvbfnHFEoKRifogxzyrxHh7dHF2i3cTPX9aWNU6deX6h5BRE8fR2kdEfohow7XHKYSpqjD3AOqpDKiowBDh0xwDySHZWHAP8KtOczk5XxKkA=s320" width="204" /></a></div><p><br /></p>Di Jô Soares avevo già letto Un Samba per Sherlock Holmes e sono stato felice di trovare un altro suo romanzo tradotto.<p></p><p>L'umorismo e lo stile sono sempre gli stessi. Una conoscenza intima del mondo e della storia, un occhio critico verso la società e un protagonista surreale che salta costantemente tra realtà e finzione, facendo danni, creando la storia tra una capriola e un incidente.</p><p>Un libro da leggere con wikipedia aperto di fianco per le cento volte in cui ci si domanda se quel che sta succedendo sia storia o sia finzione, perché più si prosegue con la lettura e con le avventure del nostro assassino con due indici (utili per premere meglio il grilletto, teoricamente) più i dubbi aumentano.</p><p>Molto azzeccato e divertente anche lo stile di finto reportage, con foto d'epoca opportunamente reinterpretate (o truccate?) per mostrare il coinvolgimento del protagonista nella storia, nel suo peregrinare alla ricerca di un dittatore da assassinare per coronare la sua missione.</p>kaiouhttp://www.blogger.com/profile/06366135817568981740noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5444498044642908577.post-92096627940745930582021-10-01T03:41:00.001+02:002021-12-30T03:45:45.774+01:00Anya e il suo fantasma - Vera Brosgol<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhz2UpyKgJftwe8GGwPums-8K22L-c3AnTeY7HaeuXsLDOYFO3UyrodlJE5rh2dPhjtFlRqRJ-yEu-FN5Zoa2OCkl6vWGuH2zr_bkVOCiwq1e6fDzHK3wvPCWEt0HFdv29DP7UE3aSJQfBzsC3geZuz_Mf0HSEatDbTItd-LMR0e6paKaNSqO7o6tyVzA=s268" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="268" data-original-width="188" height="268" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEhz2UpyKgJftwe8GGwPums-8K22L-c3AnTeY7HaeuXsLDOYFO3UyrodlJE5rh2dPhjtFlRqRJ-yEu-FN5Zoa2OCkl6vWGuH2zr_bkVOCiwq1e6fDzHK3wvPCWEt0HFdv29DP7UE3aSJQfBzsC3geZuz_Mf0HSEatDbTItd-LMR0e6paKaNSqO7o6tyVzA" width="188" /></a></div><p><br /></p>Un fumetto brillante che si legge tutto d'un fiato.<p></p><p>Sono splendidi e molto moderni sia come tratto che come stile i disegni e complementano alla perfezione la storia, al confine tra la riflessione e l'orrore adolescenziale raccontato con grande delicatezza e attenzione ai dettagli.</p><p>Riesce a mischiare alla perfezione l'orrore dei problemi sociali con l'orrore vero, risvegliato dalle profondità del pozzo in cui era intrappolato.</p>kaiouhttp://www.blogger.com/profile/06366135817568981740noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5444498044642908577.post-37374072772784883062021-09-15T03:36:00.001+02:002021-12-30T03:41:14.655+01:00E poi - Natsume Soseki<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgDlTlZQrustoZ7BYop7ypfA-vV4ar7u_bQQh9mzp1XP1RMcgRdQeFnf1kxn0ckn6Kv3CVzP6OtxKZkilYTh4C7cCOCghBqYy8dduiu8wlohI1F4C3F8VecULB-7YLU4PLhjHr2F-mf62_BGVZ5lyXefOSsHsFov9exEB8elSl1iKvarXnPSFnHwZEMPw=s281" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="281" data-original-width="179" height="281" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgDlTlZQrustoZ7BYop7ypfA-vV4ar7u_bQQh9mzp1XP1RMcgRdQeFnf1kxn0ckn6Kv3CVzP6OtxKZkilYTh4C7cCOCghBqYy8dduiu8wlohI1F4C3F8VecULB-7YLU4PLhjHr2F-mf62_BGVZ5lyXefOSsHsFov9exEB8elSl1iKvarXnPSFnHwZEMPw" width="179" /></a></div><p><br /></p>Un dandy giapponese che si trastulla con la cultura occidentale, che ripudia le tradizioni.<p></p><p>Un amore che disturba questa visione così solida mandandolo in crisi e in aperto contrasto con la famiglia.</p><p>Un libro confuso che ho letto spinto dal nome dell'autore di Io sono un gatto, romanzo che ho adorato ma di cui si ritrova forse lo stile, ma non certo la brillantezza e l'acutezza di osservazione della società.</p><p>Si inizia con piacere, si continua aspettando una direzione, si finisce a fatica.</p>kaiouhttp://www.blogger.com/profile/06366135817568981740noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5444498044642908577.post-26025970194813163682021-09-01T03:30:00.001+02:002021-12-30T03:36:54.746+01:00La secchia rapita - Alessandro Tassoni<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjgFqNJNFQj60LwoiqCS9DOEmNKle-5A3AYWUDNwuoNzf-ln7MVQBlMqVYICAaitiL8k_oecqTZ1tC9AYU2pc1LncCNDvRCdqf4FpH3dv8RPfCdhFa035gQUDF50xy6mYC7Rb5_1CQ78NsB2mplgLRpKr_YEi2iat0EpgzMLqPUJGrslmjcNZcyIJo2Qw=s715" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="715" data-original-width="536" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEjgFqNJNFQj60LwoiqCS9DOEmNKle-5A3AYWUDNwuoNzf-ln7MVQBlMqVYICAaitiL8k_oecqTZ1tC9AYU2pc1LncCNDvRCdqf4FpH3dv8RPfCdhFa035gQUDF50xy6mYC7Rb5_1CQ78NsB2mplgLRpKr_YEi2iat0EpgzMLqPUJGrslmjcNZcyIJo2Qw=s320" width="240" /></a></div><br /><p></p><p>Alessandro Tassoni, detto il Bisquadro, se fosse vissuto oggi non sarebbe stato preso seriamente, vivrebbe in tutti quei circolini di gente che perde tempo con enigmistica, teatro, letteratura da camera. Ha avuto la fortuna di nascere ricco e in un'epoca in cui le sue bizzarrie venivano scambiate per pura cultura e non per voglia di divertirsi.</p><p>La secchia rapita è un distillato di questo suo stile di vita, così densa di ammiccamenti, citazioni, battute e pungolature a persone e paesi, a famiglie e amici.</p><p>Adorabili le note scritte dall'autore stesso approfittando da un'amico che faceva da prestanome, per spiegare e integrare le parti oscure del testo, o (al contrario) per sviare l'attenzione dalle malizie maggiori.</p><p>Un'esperienza da fare con wikipedia a portata di mano.</p>kaiouhttp://www.blogger.com/profile/06366135817568981740noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5444498044642908577.post-53410078648903034742021-08-15T03:25:00.001+02:002021-12-30T03:29:49.178+01:00Il deserto dei tartari - Dino Buzzati <p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgTgpYsVGuFGXpnVOFv2sRLS5JyT-YBGT4po44TUTbeprRepL-eQ1ji7R8S1nZiv8a6mAeVJzmqBZQVV1350ErTuNhplgoX37aG0yMTy62LOMgyB7ZSeULAr_4cGR9FwIfwUgglsZiX4wdZgpW3Drr-l2a9J6Sgtj4VyC9b3b-sQyViAz3RNAdtZMdOWQ=s1135" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1135" data-original-width="724" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/a/AVvXsEgTgpYsVGuFGXpnVOFv2sRLS5JyT-YBGT4po44TUTbeprRepL-eQ1ji7R8S1nZiv8a6mAeVJzmqBZQVV1350ErTuNhplgoX37aG0yMTy62LOMgyB7ZSeULAr_4cGR9FwIfwUgglsZiX4wdZgpW3Drr-l2a9J6Sgtj4VyC9b3b-sQyViAz3RNAdtZMdOWQ=s320" width="204" /></a></div><br /><p></p>kaiouhttp://www.blogger.com/profile/06366135817568981740noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5444498044642908577.post-62568868412816383892021-07-11T12:14:00.000+02:002021-07-11T12:14:21.594+02:00La chiave a stella - Primo Levi<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAb5nf1Ec7pUrWoMThlCnjFHG4wbpj4sW7A3HoJdLQilyexYl9tfAP4krYfo9ueR8bF4tg6XULzkgP2IYgeo1Y9BdBci-rWKIjQypMSySW1aXv7bD-d2KGTORwNe5fJRi-tX2bm5IL_0HK/s1203/chiave+a+stella.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1203" data-original-width="744" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAb5nf1Ec7pUrWoMThlCnjFHG4wbpj4sW7A3HoJdLQilyexYl9tfAP4krYfo9ueR8bF4tg6XULzkgP2IYgeo1Y9BdBci-rWKIjQypMSySW1aXv7bD-d2KGTORwNe5fJRi-tX2bm5IL_0HK/s320/chiave+a+stella.jpg" /></a></div>Cosa si può dire su un libro così famoso?<p></p><div>Che mi spiace non averlo mai letto prima, perché è qualcosa di completamente diverso e fresco. Vorrei dire che ha spaccato ed è stato infinita fonte di ispirazione per gli autori a venire, ma non credo sia vero, perché è così distante dal mondo della scrittura e degli scrittori da essere alieno e inavvicinabile. Non mi stupisce che si sia sviluppata una corrente di letteratura industriale in una sua piccola bolla isolata.</div><div>Avrei mai pensato di leggere con interesse del montaggio di macchine industriali, di procedimenti chimici e saldature? No. Ma come giustamente ci fa notare Primo Levi, se ho sopportato pagine e pagine di tecnicismi sulla navigazione nel 1800 (Melville, sto guardando te!) posso ben sopportare i tecnicismi sulle vernici, e anzi, appassionarmici.</div><div><br /></div><div>Il linguaggio piemontese intessuto nel testo è meraviglioso e difficilmente un non nativo può apprezzarlo a pieno. Ci sono costruzioni, espressioni, modi di dire che possono facilmente passare inosservati, ma che quando ci passi sopra con gli occhi, di colpo la voce di Faussone diventa quella dei vecchi al bar che raccontano le loro storie, lentamente e con la cadenza giusta. C'è un lavoro immane dietro all'affilatura di quel linguaggio e merita ogni ammirazione.</div>kaiouhttp://www.blogger.com/profile/06366135817568981740noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5444498044642908577.post-22227808319527244062021-05-16T17:16:00.002+02:002021-05-16T17:16:15.391+02:00Quoziente 1000 - Paul Anderson<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrvyEHbUeXWDLFyhdgB25QAEHVaLHwprZzF2EdrqXDE90FOI1hdQ922AM1d8QOyP-Cp2f98mqnD0vxNQjP7tnx_tPEclGC-ZYANcg7TbT98NIc1d0uQ-uTq2y4U80no11x-OaLa5GchpYF/s623/u677.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="623" data-original-width="427" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgrvyEHbUeXWDLFyhdgB25QAEHVaLHwprZzF2EdrqXDE90FOI1hdQ922AM1d8QOyP-Cp2f98mqnD0vxNQjP7tnx_tPEclGC-ZYANcg7TbT98NIc1d0uQ-uTq2y4U80no11x-OaLa5GchpYF/s320/u677.jpg" /></a></div>Urania 108, 8 dicembre 1955<p></p><p>Urania 677, 17 agosto 1975</p><p><br /></p><p>Un concept splendido: cosa succederebbe alla società se il quoziente intellettivo di tutti sulla terra, persone e animali, si alzasse improvvisamente? (Non per tutti alla stessa maniera come suggerisce la quarta di copertina, ma proporzionalmente all'intelligenza originale).</p><p>Un concept splendido che viene però affrontato in maniera poco soddisfacente e frammentata. Mi sono distratto molte volte leggendo per via di sottostorie aperte e dimenticate, personaggi abbandonati, situazioni che non vedevo l'ora di veder esplorate che si perdevano in una matassa indefinita.</p><p>Invece non esploriamo il lato umano delle fattorie gestite con l'aiuto degli animali stessi e i dilemmi etici che si portano, non esploriamo il lato spaziale delle nuove frontiere della scienza che analizza il fenomeno che aveva fin'ora inibito l'intelligenza sulla terra, non esploriamo tutte quelle nuove forme di comunicazione e interazione ad alta intelligenza che in mano a un autore più focalizzato sulla costruzione di mondi avrebbero potuto essere grandiose.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5046TLLTW3Ydbolro8E_3JgyMRxLLlncVUSEWPqWjTQkwSbPn36M7WiR91A6Z0J1sgXtPxmB88LZ1JDwBmWIN7UooG7sHzH8VOlwx0thh8HB05vU7ODRcoB9MQkynzsUH-0xufJs8YtH7/s669/u108.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="669" data-original-width="462" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5046TLLTW3Ydbolro8E_3JgyMRxLLlncVUSEWPqWjTQkwSbPn36M7WiR91A6Z0J1sgXtPxmB88LZ1JDwBmWIN7UooG7sHzH8VOlwx0thh8HB05vU7ODRcoB9MQkynzsUH-0xufJs8YtH7/s320/u108.jpg" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div>Mi aspettavo molto di più da quello che penso sia stato un grande successo degli Urania, per via della ristampa e perché è un ritrovamento regolare sulle bancarelle.<br /><p><br /></p>kaiouhttp://www.blogger.com/profile/06366135817568981740noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5444498044642908577.post-47181200953006049142021-02-09T13:54:00.000+01:002021-02-09T13:54:00.045+01:00Stupore e tremori - Amélie Nothomb<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2BYCtHQLouL1EuX47-6AiItqcyP_lU-wP0yRbQ0iXA5kXbPm97Jz86rJcARYo2Xv4atv1Luuv200qbXzSWniE-8YZo9Gqm2wUJERr8WNhphdmg7G5H1mECutVV2B4ftemKYhw0NvqEFFB/s1200/Stupore-e-tremori-Ame%25CC%2581lie-Nothomb-Voland.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="839" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2BYCtHQLouL1EuX47-6AiItqcyP_lU-wP0yRbQ0iXA5kXbPm97Jz86rJcARYo2Xv4atv1Luuv200qbXzSWniE-8YZo9Gqm2wUJERr8WNhphdmg7G5H1mECutVV2B4ftemKYhw0NvqEFFB/s320/Stupore-e-tremori-Ame%25CC%2581lie-Nothomb-Voland.jpg" /></a></div><p><br /></p>Non avevo mai letto nulla di Amélie Nothomb, e me ne sono già pentito dopo aver letto questo suo romanzo autobiografico. <p></p><p>Racconta della sua vita in una azienda giapponese, da immigrata europea, e dell'enorme shock culturale subito con delle dinamiche lavorative radicalmente diverse, con equilibri di potere sommersi e invisibili, pronti ad aprirsi come botole e trabocchetti sotti ai piedi di chi ne è ignaro. Mi ricorda molto Sol Levante di Crichton, come sensazione di alienamento nell'inserirsi nella cultura aziendale giapponese, ma senza quella vena di saccenza, anzi: Amélie Nothomb ci prende per mano nella sua discesa e non ci sentiamo mai male per lei, punizione dopo punizione, degrado dopo degrado. Come lei accetta questi cambiamenti come esperienza e parte del processo, anche noi lettori facciamo altrettanto.</p><p>C'è una enorme e meravigliosa calma che scorre dietro al racconto.</p>kaiouhttp://www.blogger.com/profile/06366135817568981740noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5444498044642908577.post-72618189358831534592021-02-05T22:33:00.000+01:002021-02-05T22:33:00.226+01:00Il racconto dell'isola sconosciuta - José Saramago<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGjbLNHHN2_OsRslMZsZciapA6vBp8grBzmRVoveWdKA0niTNeYhhTDWW5a96fxdVSY_Uc4XVdGcts5rCPTtsolwK9fwPnnqH-Y29TJsVgJg1jKZKYzTqIyU40J86nbY1KkOwdoYsdE7dz/s466/saramago.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="466" data-original-width="300" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGjbLNHHN2_OsRslMZsZciapA6vBp8grBzmRVoveWdKA0niTNeYhhTDWW5a96fxdVSY_Uc4XVdGcts5rCPTtsolwK9fwPnnqH-Y29TJsVgJg1jKZKYzTqIyU40J86nbY1KkOwdoYsdE7dz/s320/saramago.jpg" /></a></div><div><br /></div>Premesse da fiaba classica, con un re, delle procedure di corte, una struttura gerarchica e protocollare vagamente comica e da affrontare. Molto divertenti e piacevoli.<div>Purtroppo finiscono in una lunga discesa nelle riflessioni filosofiche che perdono completamente di vista la storia iniziale che sembrava semplice e ingenuamente infantile, come piace a me.</div><div>Sul formato del racconto breve poi, i dialoghi non spezzati di Saramago diventano un pantano da leggere. Normalmente ci si abitua nelle prime trenta pagine e poi diventano sopportabili, qua c'è solo la fatica.</div><div>Meh.</div>kaiouhttp://www.blogger.com/profile/06366135817568981740noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5444498044642908577.post-4883866655725836092021-02-02T14:44:00.003+01:002021-02-02T14:44:38.335+01:00Le prime quindici vite di Harry August - Claire North<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEge4WNULBOJ20uPQxI2HVSfW6jzGhn-5zZFkYJdfYXaLaFpdn9khOuVc36MxVddqS3CaGrPj_492U_DBs_z9Gqhn-Z9NFRhIxCEQe2ZoYGLSzNDPuv8S1Q3G9kTqCkOl6gvxWPLgQtzhQXt/s340/harryaugust.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="340" data-original-width="216" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEge4WNULBOJ20uPQxI2HVSfW6jzGhn-5zZFkYJdfYXaLaFpdn9khOuVc36MxVddqS3CaGrPj_492U_DBs_z9Gqhn-Z9NFRhIxCEQe2ZoYGLSzNDPuv8S1Q3G9kTqCkOl6gvxWPLgQtzhQXt/s320/harryaugust.jpg" /></a></div><div><span style="background-color: white; color: #333333; font-family: "Amazon Ember", Arial, sans-serif; font-size: 14px;"><blockquote><i>Ogni volta che muore, Harry August rinasce esattamente nello stesso luogo e nello stesso anno. Un potere o una condanna, che Harry affronta vivendo vite sempre diverse, così da fuggire a un’esistenza prevedibile, cercare la sua strada e dare un senso al tempo che si ripete in circolo, all’infinito. Non sa perché succeda né che ci sono altri come lui, fino al giorno in cui una bambina gli dice: “La fine del mondo sta arrivando. Adesso tocca a te”.Le prime quindici vite di Harry August è la storia di quello che Harry fa dopo aver ricevuto questo messaggio, quando capisce che il progresso si sta muovendo troppo in fretta e sta cambiando la Storia e l’intera umanità. In un intrigo che si svela come scatole cinesi da una vita all’altra, Harry attraversa il Novecento fino ai giorni nostri, dalle guerre mondiali al boom economico, passando per le scoperte scientifiche e gli sviluppi sociali del secolo. Una storia di viaggi e sogni, amicizia e tradimento, amore e solitudine, di gioia, lealtà e dello scorrere inesorabile del tempo. </i></blockquote></span></div>A volte si incontra una storia del what if che ti prende davvero, ti immerge, ti fa ragionare e pensare "cosa farei io? Quali sarebbero i problemi?" e poi punto per punto, risponde, asseconda o smentisce ogni tuo singolo ragionamento e pensiero. E' il segno di un lavoro enorme e meticoloso trasformato in una narrazione estremamente spigliata e facile da leggere. Quel tipo di racconto noncurante e leggero e spontaneo che può solo essere frutto di grandissime fatiche.<div>Il concept è semplice: ci sono umani che vivono infinite vite, rinascono sempre nello stesso modo, nello stesso tempo, conservando i ricordi delle vite precedenti. Magari le prime volte impazziscono, hanno crisi mistiche, ma dopo un po' capiscono le regole, sperimentano, si annoiano. Qualcuno prova a fare del bene, qualcuno del male.<div>In maniera estremamente umana, si aggregano tra di loro, incontrandosi vita dopo vita e spingendo la loro curiosità oltre al loro intervallo di vita naturale, grazie all'intersezione con altri come loro che vivono più avanti i più indietro nel tempo.</div><div>Harry August è il nostro protagonista e ci racconta delle sue vite, delle sue lotte, della sua lotta per salvare il mondo da quello che è allo stesso tempo il suo più grande amico e il più grande nemico, a cui mente per vite intere in un gioco strategico che supera le ere e la tecnologia.</div></div><div>Posso trovare un solo difetto di questo romanzo. E' breve e ha molto di più da dare. Molto più del film in preparazione, merita una serie, un approfondimento. Il concept è perfetto per la serialità, per espandersi in un universo sfaccettato e intricato per un numero arbitrario di vite ma anche in altri tempi con altri personaggi di diversa attitudine.</div><div><br /></div><div>Al salone del libro in cui ho comprato questo romanzo, allo stand della NN Editore c'era una grande pila di copie delle prime quindici vite di Harry August proprio al centro: sapevano che era un prodotto di punta e ci hanno creduto. Avevano ragione.</div>kaiouhttp://www.blogger.com/profile/06366135817568981740noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5444498044642908577.post-11206273811410594312021-01-25T17:12:00.007+01:002021-01-25T17:12:51.874+01:00Miliardi di tappeti di capelli - Andreas Eschbach<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVhu4zsSjGQ2Tkz2Gl3NGKB8bEK8GBss6kUJ2_CC1hXIsxUJwufXaubHIJFodqxYPSYm21csjcr33K3Zi-ByvVNBYYlbCVngL2nu6TPD8cZ01khCl7pVOXASp9RiZ1FIQVE2thw2eVLXUK/s292/tappeti.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="292" data-original-width="172" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVhu4zsSjGQ2Tkz2Gl3NGKB8bEK8GBss6kUJ2_CC1hXIsxUJwufXaubHIJFodqxYPSYm21csjcr33K3Zi-ByvVNBYYlbCVngL2nu6TPD8cZ01khCl7pVOXASp9RiZ1FIQVE2thw2eVLXUK/s0/tappeti.jpg" /></a></div><div><br /></div>Questo è il libro che avrei voluto scrivere, che tutti avremmo voluto scrivere.<div>Parte da un'idea semplice, una cultura planetaria basata sulla tessitura di tappeti coi capelli umani, un sistema di caste, il culto di un imperatore lontano a cui vengono mandati questi tappeti.<div>Poi come un puzzle la storia si svolge, racconto dopo racconto, allontanandoci sempre di più dal pianeta originale, seguendo il viaggio dei tappeti, della ribellione, raggiungendo l'imperatore e immergendoci nella storia dell'impero.</div></div><div>Non c'è niente di banale in questi racconti brevi, sono tutti piccole gemme cristallizzate che mostrano uno spiraglio su questo universo enorme, antico e senza confini, tirandoci sempre più dentro fino a un finale che non è un finale, ma è solo una corona simbolica in cima a questa costruzione.</div><div><br /></div><div>Vorrei leggerne mille altri di questi racconti, vorrei vedere film, serie tv, giochi, fumetti. Vorrei che fosse un universo esplorato e adorato, e non mi spiego come non lo sia già diventato.</div>kaiouhttp://www.blogger.com/profile/06366135817568981740noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5444498044642908577.post-50465120589833415522021-01-25T17:07:00.002+01:002021-01-25T17:07:16.936+01:00Storie di fantasmi per il dopocena - Jerome K. Jerome<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQ3BtZJbhSqgrcht-un4t3VKOep87dXSn1HSIE_hNOdwO4QPdDY-2gU5PBWkX-XtrcjSM_crhWpfCDCYMdmc7yiZTDPUKwekE9vQ-08PoV2FXGMGwPyzIghX5To5LojrrSgLuxnygaeIGF/s291/jerome.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="291" data-original-width="221" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQ3BtZJbhSqgrcht-un4t3VKOep87dXSn1HSIE_hNOdwO4QPdDY-2gU5PBWkX-XtrcjSM_crhWpfCDCYMdmc7yiZTDPUKwekE9vQ-08PoV2FXGMGwPyzIghX5To5LojrrSgLuxnygaeIGF/s0/jerome.jpg" /></a></div><p></p><p>Chi non ama Jerome vuol dire che non l'ha mai letto.</p><p>Questi erano i racconti pulp che vendeva ai giornali "da pendolari" con cui sbarcava il lunario, non sono niente di trascendente ma ci mette dentro tutto il suo stile.</p><p>La raccolta è un fix-up classico, con tante storie slegate collegate da brevi scene che le legano una all'altra (pensate ai vecchi classici Disney con personaggi attorno al fuoco che si raccontano storie), scelta che permette a JKJ di deragliare ancora di più con sarcasmo e osservazioni dallo spirito originale dei racconti: non ci sono fantasmi paurosi, ma tante considerazioni sui rapporti e sulle dinamiche umane e famigliari, su stile e tecniche di racconto dei narratori coinvolti, sui tipi umani delle riunioni di famiglia che sono ancora perfettamente attuali.</p>kaiouhttp://www.blogger.com/profile/06366135817568981740noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5444498044642908577.post-72340395603169134122021-01-18T16:31:00.001+01:002021-01-18T16:31:06.840+01:00Racconti straordinari di Liaohzai: sedici racconti taoisti - Pu Songling<p><br /></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVFhwRekTxNW_aO0J8XoOPW5enAXNnJireiIa6DjzK2aI8Jo54SoDxXBmX2VWIRU025iS8JsxF4QMMK80QLKowsOF6sgU9WSVGaGxWQR5PBBEb66EKxwTQPRRbkqny7F7yShpHXDEaIOOI/s312/liao.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="312" data-original-width="221" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhVFhwRekTxNW_aO0J8XoOPW5enAXNnJireiIa6DjzK2aI8Jo54SoDxXBmX2VWIRU025iS8JsxF4QMMK80QLKowsOF6sgU9WSVGaGxWQR5PBBEb66EKxwTQPRRbkqny7F7yShpHXDEaIOOI/s0/liao.jpg" /></a></div><p><br /></p>Un estratto di sedici racconti tratti dal classico cinese Racconti straordinari dello sudio Liao, di Pu Songling.<p></p><div>Non sono racconti moderni, l'autore è vissuto a cavallo tra 1600 e 1700 e ha uno stile particolare, con una struttura estremamente spezzata e in cui la direzione di ogni personaggio è difficilmente prevedibile. Gli eventi sovrannaturali che caratterizzano le storie sono irrazionali e sbattono i protagonisti qua e là in una discesa di improbabilità che si conclude sempre con una morale di dubbia generalizzazione.</div><div>Gli elementi folkloristici sono sempre al limite della plausibilità e più di una volta sono andato a cercare se qualcosa di descritto fosse normale o un elemento di ambientazione (combattimenti di quaglie?).</div><div>Una particolare fissazione dell'autore sono gli esami statali. Aver fallito l'esame da mandarino sembra aver toccato tantissimo l'autore e spesso i suoi personaggi sono mossi dal desiderio di superare questi esami, o l'esame fallito è quel che li smuove da una situazione di stasi. E' un mito del posto fisso in chiave orientale ed esasperata, con effetti quasi comici per quanto queste motivazioni così terrene si scontrano con le avventure effettive, con volpi mutaforma, divinità, spiriti.</div>kaiouhttp://www.blogger.com/profile/06366135817568981740noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5444498044642908577.post-16689876962682214902021-01-15T13:07:00.001+01:002021-01-15T13:07:16.021+01:00Le leggende del castello nero - Iginio Ugo Tarchetti<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNZKMSRDNg3bZ9kTt48rZaKAa7-w9Z1wS_p5a1tE-hAGdLx425BmWZ58bmTpWb1VKg8p0iKVGFAk6248poZq2kR8rXDJ9b-1myvl-gGiHeMrMaLDhMGETBg6XuME1fvy3a0DfyRUYkEBkB/s425/castellonero.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="425" data-original-width="340" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNZKMSRDNg3bZ9kTt48rZaKAa7-w9Z1wS_p5a1tE-hAGdLx425BmWZ58bmTpWb1VKg8p0iKVGFAk6248poZq2kR8rXDJ9b-1myvl-gGiHeMrMaLDhMGETBg6XuME1fvy3a0DfyRUYkEBkB/s320/castellonero.jpg" /></a></div>Una raccolta di racconti che è rimasta a guardarmi in libreria a guardarmi per molti anni, perché Tarchetti è uno dei miei autori preferiti e avevo paura ad affrontare i suoi racconti, che potevano deludermi o esaltarmi.<p></p><p>Sono invece piombato in una via di mezzo. Ho apprezzato le atmosfere, parlano di una società ricca, elegante e composta travolta da eventi surreali, sovrannaturali o semplicemente psicologici. Come se Gozzano avesse iniziato a scrivere un suo tipico racconto di amori tra cugini in ville di campagna ma a quattro mani con Stoker.</p><p>Non apprezzo l'aprire le raccolte di racconti con il racconto più forbito e raffinato, come per dare tono al tutto. Preferirei di gran lunga avere ad aprire il racconto più semplice e accessibile, quello che mi fa venir voglia di leggere ancora, non quello che mi scoraggia con la sua ostilità e mi fa mettere da parte il volume ogni volta.</p><p>Il cuore della raccolta è Storia di una gamba, una storia d'amore tra due uomini e una donna, un ammiccamento a una relazione poli antesignana in cui l'amore (fraterno?) tra i due uomini muta lentamente in gelosia e sospetto, fino a scendere nella paranoia e nella malattia mentale del protagonista, incapace di accettare la perdita di una gamba e che può solo peggiorare coi goffi tentativi di aiutarlo nel distacco. Una storia davvero cupa, vista da una prospettiva moderna in cui tutti i problemi per personaggi sono ben inquadrabili come malattie mentali affrontabili e gestibili, ma all'epoca erano degne di un racconto gotico.</p>kaiouhttp://www.blogger.com/profile/06366135817568981740noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5444498044642908577.post-24943317079280044832021-01-11T14:19:00.003+01:002021-01-11T14:19:54.528+01:00Novelle disincantate - Jacques Bens<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6QltcPEDHFMavoRIkSXIF9kTcoxQ5mDghJH-k1LEavMWpGpMwpKGQCW0etgyBiaG5aP2nEAkjcgLFjdK2K5yD0r8Cb21EsautUhMuOyCKR4YNwlJHlqekgMIC1hNjuxvFTXIVitHvC53g/s499/novelledisincantate.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="499" data-original-width="328" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi6QltcPEDHFMavoRIkSXIF9kTcoxQ5mDghJH-k1LEavMWpGpMwpKGQCW0etgyBiaG5aP2nEAkjcgLFjdK2K5yD0r8Cb21EsautUhMuOyCKR4YNwlJHlqekgMIC1hNjuxvFTXIVitHvC53g/s320/novelledisincantate.jpg" /></a></div><p></p><p></p><blockquote><i>Nel 1990 le Novelle disincantate vinsero il premio Goncourt dedicato al racconto salvo poi sparire dalla scena internazionale, mai pubblicate in Italia. Per Jacques Bens – fra i fondatori storici della celebre Oulipo, l’officina di letteratura potenziale di Perec e Queneau – si trattava quasi di un riconoscimento alla carriera, prima di morire a soli settant’anni dieci anni più tardi. Le novelle del resto sembrano il contraltare breve dei più famosi romanzi oulipensi: medesima leggerezza, ironia e vena di romanticismo concentrati in racconto. Eppure per vocazione pseudoscientifica si avvicinano più alle elucubrazioni di Jarry, o alle scienze inesatte dei Figli del limo. Gli inventori del moto perpetuo sono non a caso dei pescivendoli, a usufruire delle macchine del tempo sono musicisti impacciati con le donne, chi sa come far piovere a comando viene lasciato dalla moglie proprio per il meteorologo. È questa la cifra ironica di Bens. Scienziati impacciati, maghi che non chiedono troppo alla vita, maestri che per spiegare come si scrive un racconto finiscono per scriverselo addosso.</i></blockquote><p></p><p>Una raccolta di racconti meravigliosa, anche se non mi aspettavo di meno dal fondatore dell'Oulipo, di cui ho apprezzato (quasi) ogni sperimentazione e gioco.</p><p>Una raccolta di racconti, che più ancora che meravigliosa, ha il potere di far infuriare ogni singolo critico di racconti e storie bloccato sugli schemi classici, che vogliono il protagonista che si evolve, che vogliono il conflitto, che vogliono degli scigliomenti alla storia. Non li avranno in queste situazioni surreali dove nulla va nella direzione indicata dai preparativi nel corso del racconto, dove la pistola di Chekhov verrà usata al massimo per indicare la direzione a un passante.</p><p>La base scientifica dei racconti non tenta neppure di avere la plausibilità dei romanzetti di fantascienza brutti che sbattono "quantico" dopo qualsiasi cosa per renderlo futuro, è una pseudoscienza che fa sorridere, un meccanismo calibrato tra artificio narrativo e plausibilità, sempre perfettamente coerente.</p><p>Ci tengo particolarmente a complimentarmi per la traduzione di Sofia Buccaro. Non era un lavoro facile ed il risultato è eccellente e da lettore mi ha scaldato non trovare neanche un intoppo in tutta la lettura, neanche un dubbio che mi ha fatto pensare "qua doveva esserci qualcosa di strano che si è perso nell'originale". Il lessico di questi racconti è particolare e difficile da gestire senza rischiare l'effetto parodia.</p>kaiouhttp://www.blogger.com/profile/06366135817568981740noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5444498044642908577.post-87618720923536671572021-01-03T03:46:00.001+01:002021-01-03T03:46:08.260+01:00 Il violoncellista Goshu e altri scritti - Miyazawa Kenji<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbmI9T7btQi-xztUwTAUBv3DWul_ANs4S8dMvvu67ZIniZ9xQJPc6R_AZJwtp9p2CV6UeiDtgcEic_aP4z1EdmXHk-ompax5qfACv2iYZExzd8poLTc4X7mD0_34Ywpt-V6WdX_ONUtZ4c/s283/goshu.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="283" data-original-width="200" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbmI9T7btQi-xztUwTAUBv3DWul_ANs4S8dMvvu67ZIniZ9xQJPc6R_AZJwtp9p2CV6UeiDtgcEic_aP4z1EdmXHk-ompax5qfACv2iYZExzd8poLTc4X7mD0_34Ywpt-V6WdX_ONUtZ4c/s0/goshu.jpg" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Miyazawa Kenji è stata una scoperta per me. Non l'avevo mai incrociato come autore ed ho preso un po' per caso questa piccola raccolta di racconti, direttamente dal banco di La Vita Felice al Pisa Book Festival dell'anno scorso.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">I racconti giapponesi sono sempre estremamente caratterizzati, perché raccontano una società così particolare che finisce per invadere anche le storie più semplici e prive di decorazioni, la società, le restrizioni, ogni tradizione e idea finisce per permeare i personaggi.</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Non sono da meno il violoncellista che da nome alla raccolta e che, da suonatore mediocre, trova sé stesso nella musica grazie a una serie di animali che vengono ad ascoltarlo mentre si esercita nella sua casa diroccata.</div><div>Apprezzo anche l'introduzione che dà un contesto all'autore, alla sta storia peculiare e alle sue bizzarre sorti letterarie.</div>kaiouhttp://www.blogger.com/profile/06366135817568981740noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5444498044642908577.post-35123256791531386772020-09-24T22:16:00.003+02:002020-09-24T22:19:22.062+02:00Vittime a premio - Robert Sheckley<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaJjkBLKqRMAlzipjgPh9wWip1_6tazEjjyKu5eLT-g1S9xguqCsWIDAf-EkRzD7mL6-pvliuMRm8Dp82n4MSvYY6i5zF-SLt96W_T8Ll6_yt8YCgtdJWBwjKrcOhL3YkLvPeaA_I8Bdri/s620/u1041.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="620" data-original-width="430" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgaJjkBLKqRMAlzipjgPh9wWip1_6tazEjjyKu5eLT-g1S9xguqCsWIDAf-EkRzD7mL6-pvliuMRm8Dp82n4MSvYY6i5zF-SLt96W_T8Ll6_yt8YCgtdJWBwjKrcOhL3YkLvPeaA_I8Bdri/s320/u1041.jpg" /></a></div><span face="Verdana, Arial, Helvetica, sans-serif" style="background-color: #ffffcc; font-size: small; text-align: justify;"><p>Urania 1041, 1 febbraio 1987</p><p>Urania Classici 277, Aprile 2000</p><blockquote style="font-style: italic;">L'anno è il 2092, e l'ecologia mondiale è davvero conciata piuttosto male a causa di una serie di carestie e siccità di cui solo il genere umano è diretto responsabile. Harold Erdman lascia allora Keene Valley, nello Stato di New York, con un solo scopo: raggiungere Esmeralda, una isoletta dei Caraibi, e uccidere abbastanza gente per consentire alla sua città natale di sopravvivere agli inverni che verranno. Esmeralda è infatti il paradiso degli assassini, e dei turisti interessati a osservarne le mosse, perchè qui la morte violenta è diventata finalmente uno sport legalizzato fra partecipanti consenzienti, e i premi in palio possono mettere a tacere ogni considerazione di ordine morale. L'importante, come scoprirà Harold, è imbattersi subito in un Battitore esperto e magari bisognoso di clienti, e saper tenere duro fino all'estrazione per l'evento più atteso della stagione di caccia, il Grande Duello. Ma prima ancora, l'importante è sopravvivere.</blockquote></span><p></p><p>Un romanzo incredibilmente poco soddisfacente per Sheckley, che promette molto ma si chiude in un tentativo semiabortito in cui è chiaro che neppure l'autore crede più.</p><p>Il concept è bello, un'isola con una sorta di reality show per un mondo annoiato, con persone che si uccidono in modi sempre più brutali e fantasiosi in un costante gioco adrenalinico, in cambio di denaro e fama.</p><p>Ovviamente questa ambientazione distopica funziona a metà, con regole e leggi buffe (come gli obbligi di guida pericolosa) che la avvicinano più a una parodia che a una vera ambientazione.</p><p>Harold, il protagonista è un campagnolo che va sull'isola spinto esclusamente dal bisogno economico e si trova subito arruolato da un battitore veterano sul punto della rovina che lo prende come protetto, viene coinvolto in magheggi fuori dal suo controllo, un altro cacciatore se lo fa assegnare in modo da poterne prevedere l'arrivo e ucciderlo in maniera particolare per ripristinare il suo status. Non ci riesce, si trovano arruolati per il match più importante dell'anno e tutto finisce come deve finire.</p><p>Niente si conclude, non sappiamo nulla di quel che ottiene il protagonista, se il suo battitore riesce ad avere quel che desidera, se la giovane prostituta che veniva dal suo stesso paese e che lo ospitava riesce a riavvicinarsi a lui, nulla. Ci sciogliamo nelle venti pagine finali che descrivono le bizzarrie dei giochi, clown suicidi, labirinti con automobilisti e pedoni, sfide tra gladiatori in auto. Un circo fenomenale e pieno di immagini e idee incredibili, ma che non aggiungono nulla alla storia, sono solo lo sviluppo nel dettagli di tante pagine di appunti dell'autore, presi nell'entusiasmo iniziale per l'idea in attesa di trovarne un uso e buttati tutti lì una volta capito che non c'era una buona direzione per la storia.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_yEmsty1Em0o38VGnPGJkVu7MXSbu09Ulg5wlbxK_TMmO1uTCawYzHapx6UrVQysCAdOJK83rImnE3_-Aj_6SNAr-QpsP-SzVgxQvY_ied3lS0SgMPI7EU9Yz4PoGJcIdPxZakQSZIVan/s574/ucl277.jpg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="574" data-original-width="342" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_yEmsty1Em0o38VGnPGJkVu7MXSbu09Ulg5wlbxK_TMmO1uTCawYzHapx6UrVQysCAdOJK83rImnE3_-Aj_6SNAr-QpsP-SzVgxQvY_ied3lS0SgMPI7EU9Yz4PoGJcIdPxZakQSZIVan/s320/ucl277.jpg" /></a></div><div><br /></div><div>Come inizio di una saga? Lo accetterei.</div><div>Come romanzo a sé? No.</div><div>Urania Classici mi sembra eccessivo.</div>A posteriori l'avrei abbandonato dopo il viaggio iniziale e l'arrivo sull'isola.kaiouhttp://www.blogger.com/profile/06366135817568981740noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5444498044642908577.post-29126812671068193982020-08-26T14:58:00.005+02:002020-08-26T14:58:55.753+02:00La vera vita di Sebastian Knight - Vladimir Nabokov<p> </p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcDw3vD8wGqfM7d68JHlj3oPB9PJ4WLks7InxfTzMBXh24vekdCVQAK9_3a2xfiXNXoKsg0hvQlTV0DIs4qDQeDqArr18T4W1Jt6wl5vnUObPVk15urW68l3u11XMXJ4YbzwsIGo_24XYQ/s934/sebastian.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="934" data-original-width="600" height="328" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcDw3vD8wGqfM7d68JHlj3oPB9PJ4WLks7InxfTzMBXh24vekdCVQAK9_3a2xfiXNXoKsg0hvQlTV0DIs4qDQeDqArr18T4W1Jt6wl5vnUObPVk15urW68l3u11XMXJ4YbzwsIGo_24XYQ/w210-h328/sebastian.jpg" width="210" /></a></div><div style="text-align: center;"><i><blockquote>Sebastian Knight, un geniale scrittore nato a Pietroburgo nel 1899 ed educato in Inghilterra, muore in giovane età lasciando alcuni romanzi, una serie di racconti e un fratellastro, V., che decide di scriverne la «vera vita» ritornando nei luoghi frequentati dal defunto e rintracciandone le donne e gli amici.</blockquote></i></div><p></p><p><br /></p><p>Normalmente non amo i libri meta, scrittori che parlano di scrittori e di libri. Sono involuti e spesso scadono nell'autocompiacimento, in una lunga masturbazione di parole che mi sbrodola addosso creandomi un senso di disagio.</p><p>All'inizio questo romanzo minaccia questo effetto, resta sul confine del buon gusto e ci presenta una storia quasi investigativa, l'inseguimento di questo fratello lontano e quasi mitologico, uno scritto di un successo quasi indescrivibile e oltre ogni livello umanamente raggiungibile. Lo segue nella giovinezza, negli studi, nell'allontanamento reciproco.</p><p>Il romanzo decolla nella metanarrativa, si sente tutto il divertimento del descrivere e accennare a trame e romanzi improbabili che nessuno scriverebbe mai, di cui lodare stile e idee senza doverle davvero approfondire. Nabokov ci fa innamorare del suo Sebastian Knight come ci si innamora di un concept per un romanzo nelle due settimane prima di iniziare a scriverlo scontrandosi con i problemi reali di trama, di personaggi. Prima di sporcarsi le mani. Ci mette l'anima nei capitoli in cui parla dei romanzi.</p><p>A quel punto, innamorato ormai del personaggio, arrivo alla fine nell'ultimo inseguimento dell'amore segreto di Sebastian, legato a doppio filo con l'ultimo romanzo scritto prima della morte. Qua tutto degenera in trenta pagine di viaggi pindarici, immagini, balzi logici, flussi di coscienza che ben poco hanno a che fare con la storia credibile di un romanzo. Le parole si confondono, le righe si mischiano. Dov'è finito quello stile magnifico dei capitoli di mezzo? Perché hai smesso?</p><p>E' arrivato lo sbrodolamento, quanto sono intellettuale, come danzano le mie parole.</p><p>Resisto fino alla fine solo per chiudere il cerchio, il viaggio del narratore per rivedere il fratello moribondo prima di iniziare la ricerca per scriverne la biografia.</p>kaiouhttp://www.blogger.com/profile/06366135817568981740noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5444498044642908577.post-55321549501730042912020-08-24T14:07:00.004+02:002020-08-24T14:07:48.419+02:00L'orrore di Gow Island - Murray Leinster<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXyHtMaupr5aOSV_lmKmJOumk15lYBhpsODkvmLKWhifGZnj1aIa_j0JPILkTcwCCJ_U76wdFt4XG1UasxzMcv5zLhhScG-6zfA-23PCl5BFlM6QuGEz0fS3foVVUTANHiVrDlf93uhvVh/s630/u782.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="630" data-original-width="430" height="403" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjXyHtMaupr5aOSV_lmKmJOumk15lYBhpsODkvmLKWhifGZnj1aIa_j0JPILkTcwCCJ_U76wdFt4XG1UasxzMcv5zLhhScG-6zfA-23PCl5BFlM6QuGEz0fS3foVVUTANHiVrDlf93uhvVh/w275-h403/u782.jpg" width="275" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Urania 425, 27 Febbraio 1966</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">Urania 782, 6 Maggio 1979</div><div class="separator" style="clear: both; text-align: left;"><blockquote style="font-style: italic;">Un'isola di pochi chilometri quadrati. Una stretta pista di atterraggio e di decollo. Alcune baracche per l'alloggio del personale, un capannone a uso di magazzino, la stazione radio e radar. Un aereo schiantato in mezzo alla pista. La semplicità di questo impianto scenico contrasta violentemente con la macchinosità di certi romanzi dai mille e uno personaggi; ma trattandosi di Leinster, il lettore sa bene che la semplicità non andrà a scapito dell'interesse, anzi. E' proprio quando, con la distruzione del generatore elettrico, i pochi elementi visibili scompaiono, che l'orrore di Gow Island assume tutta la sua potenza di suggestione.</blockquote><p>Un'isola, ultimo avamposto prima dell'artico. Isolata, una pista di atterraggio, una stazione di ricerca, condizioni difficili.</p><p>Atterra un aereo con tutti morti o scoparsi a bordo, di ritorno da una zona inesplorata con a bordo campioni vegetali. E' successo qualcosa ma non è chiaro cosa.</p><p>Una creatura misteriosa inizia a cacciare sull'isola, persone, uccelli, cani. E' inarrestabile e misteriosa, nessuno riesce a vederla, pensano che sia invisibile.</p><p>Ora, siccome abbiamo letto molti libri di fantascienza, sappiamo bene che le creature invisibili non sono mai davvero invisibili, e le creature misteriose in realtà sono normali creature con delle caratteristiche scientificamente ragionevoli ancora da spiegare grazie a indizi nella storia. La creatura misteriosa, viste le scomparse sull'aereo, può solo essere uno dei passeggeri mutato oppure una creatura mimetica, quasi sempre una pianta semovente e molto affamata.</p><p>Arrivano inaspettatamente delle piccole creature aggressive, lunghe un palmo e attirate dalla carne. Coincidenza? Non credo proprio, ma i protagonisti credono nelle coincidenze e non collegano i due fenomeni.</p><p>Il romanzo è una storia estremamente trascinata, con relazioni umane quasi caricaturali. L'esaltato complottista, la storia d'amore clandestina tra il capitano e una giovane sottoposta, l'amore non corrisposto. Se non ci fosse una storia simil-horror alle spalle, questa impalcatura sarebbe estremamente traballante, mi avrebbe fatto ridere al primo capitolo, sorridere al secondo e rinunciare la terzo. Se per caso fossi arrivato al fondo, sarei stato deluso dal finale estremamente blando in cui tutti se ne vanno dall'isola e "ci penserà il governo a sistemare tutto, visto che non hanno creduto ai nostri rapporti".</p><p>L'autore è uno dei grandi nomi della fantascienza americana, ma questo non è uno dei suoi romanzi migliori.</p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiciugumJIRetndRiji6ArKZqehGLuM2UNLTp-IfB2k6F65JfI0IHJBeUJczOgXtAreG1Jtw_JA4mcgeH7gMV2iYTatt-2OlLtc2X-9wlbr7LB2V33fWJkFxBW2a03Nc8GyJq8nIgKfOBg_/s630/u425.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="630" data-original-width="427" height="403" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiciugumJIRetndRiji6ArKZqehGLuM2UNLTp-IfB2k6F65JfI0IHJBeUJczOgXtAreG1Jtw_JA4mcgeH7gMV2iYTatt-2OlLtc2X-9wlbr7LB2V33fWJkFxBW2a03Nc8GyJq8nIgKfOBg_/w274-h403/u425.jpg" width="274" /></a></div><p><br /></p></div><p></p>kaiouhttp://www.blogger.com/profile/06366135817568981740noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5444498044642908577.post-81790640171454760582020-07-07T15:57:00.003+02:002020-07-07T15:57:30.937+02:00Lo stadio di Wimbledon - Daniele del Giudice<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNCTM4A8IHN2bK0RsXUXW6fRo7vfaiAFFSadwyUh7ZwRN-mFwHRccT4hH1yZOPnSPzUxnfAsx4J9uInvcfqZIEyuWR_pWJ6yt_7xEAcnfw-HvZu-4Qo4TxgJGjhFRwq9zmRqXwiF_ssFu8/s1600/stadiowim.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="500" data-original-width="307" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhNCTM4A8IHN2bK0RsXUXW6fRo7vfaiAFFSadwyUh7ZwRN-mFwHRccT4hH1yZOPnSPzUxnfAsx4J9uInvcfqZIEyuWR_pWJ6yt_7xEAcnfw-HvZu-4Qo4TxgJGjhFRwq9zmRqXwiF_ssFu8/s320/stadiowim.jpg" width="196" /></a></div>
<br />
Italo Calvino lesse questo libro e lo definì "insolito".<br />
Posso solo confermare questa impressione.<br />
Lo stadio di Wimbledon racconta di un viaggio di esplorazione, alla ricerca di memorie e storie di Bobi Bazlen, un letterato triestino, critico letterario e frequentatore dei circoli letterari più importanti. Il protagonista lo segue esplorando Trieste e cercando le persone che lo conoscevano più intimamente, ascoltando storie e mettendo lentamente insieme i pezzi di questa figura, facendo emergere uno scrittore che non scrive, uno scritto di persone e non di testi, a cui tutti fanno riferimento ma che evita per tutta la vita i riflettori.<br />
Siamo in un'epoca pre-internet, pre-informazione, dove la ricerca è fatta di attese, appuntamenti, campanelli e case sconosciute. Metà dell'esperienza sono le persone che si incontrano, i salotti in cui ci si accomoda, i bar in cui si aspetta, e Simone del Giudice non ce ne risparmia neanche uno, non molliamo il suo alter ego neanche per un passo. Così vicini eppure così distaccati grazie allo stile quasi asettico dell'autore.<br />
La lettura (o meglio, l'ascolto su Ad Alta Voce), mi ha lasciato un certo amaro in bocca, un senso di incompiutezza. Non c'è un punto di arrivo, solo una lenta consapevolezza che non tutto ha un senso, che le persone sono complicate, che i rapporti umani sono una matassa fuori controllo che qualcuno riesce a gestire meglio di altri, ma mai completamente.<br />
Buona parte del colore del libro sono i luoghi, Trieste, Londra. Descritti in maniera così analitica e razionale da poter seguire su una mappa ogni spostamento. Penso che leggere Lo stadio di Wimbledon conoscendo i luoghi di cui parla sia un'esperienza completamente diversa.kaiouhttp://www.blogger.com/profile/06366135817568981740noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5444498044642908577.post-54054785402337574352020-06-15T11:50:00.002+02:002020-06-15T11:53:08.016+02:00Assassinio sul "Canadian-Express" - Eric Wilson<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdl7gAY0UJqRQEsF-BAU2voEXDZU7vuxcMrQDGElxEMfegriSa-sYCyTrAwuAZzF1ojARgiCHDXh68bVX2lDOLDooslJcMZdlgMTF0Nx2S6OEAytbm1NY8F2pQ57LAuJcUUd9uHQ9LkzGl/s1600/canadian.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1012" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhdl7gAY0UJqRQEsF-BAU2voEXDZU7vuxcMrQDGElxEMfegriSa-sYCyTrAwuAZzF1ojARgiCHDXh68bVX2lDOLDooslJcMZdlgMTF0Nx2S6OEAytbm1NY8F2pQ57LAuJcUUd9uHQ9LkzGl/s320/canadian.jpg" width="202" /></a></div>
<br /></div>
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<br /></div>
<div style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: left;">
Uno dei classici del Battello a Vapore e forse quello che è invecchiato peggio per una serie di sfortunate circostanze.</div>
<div style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: left;">
E' un giallo molto semplice come struttura, ha degli indizi chiari, un movente facile, pochi personaggi in scena: il detective, l'amico, la vittima, il colpevole palese, il personaggio sospetto e ostile, il personaggio innocente ma onnipresente. Dove va a parare la storia è palese, ma è un giallo introduttivo quindi perfetto per esplorare questi archetipi.</div>
<div style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: left;">
Purtroppo la storia si regge su alcuni elementi datati:</div>
<div style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: left;">
- l'isolamento durante il viaggio, l'impossibilità di comunicare.</div>
<div style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: left;">
- il fumare all'interno del treno, mozziconi di sigaretta di marche diverse, tracce di rossetto.</div>
<div style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: left;">
- la normalità con con i protagonisti adolescenti viaggiano da soli.</div>
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Questi tre elementi difficilmente risuonano con un giovane lettore di oggi, che raramente viene fatto viaggiare da solo in treno per più giorni, è connesso agevolmente col mondo grazie al suo smartphone (così come lo sono gli altri passeggeri) e sicuramente non è abituato al fumo al chiuso o nelle cabine di un treno su cui si basa la soluzione del giallo.</div>
<div style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: left;">
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<div style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: left;">
Ho trovato particolarmente disturbante il non esplicitare l'età dei personaggi. Capisco che serve per permettere una maggior immedesimazione da parte del lettore, che ci mette sé stesso, però li rende spesso incoerenti. Viaggiano da soli per giorni, sono autonomi, però hanno regole specifiche dai genitori, un budget non autonomo. Si nutrono di dolci e snack come bambini sregolati, però cenano nel vagone ristorante ordinando cibi per bene e senza scrupoli sociali.</div>
<div style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: left;">
Se fossero reali, devono aver avuto un'esposizione davvero peculiare al mondo, per essere a loro agio in giovane età in situazioni socialmente complicate.</div>
<br />kaiouhttp://www.blogger.com/profile/06366135817568981740noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5444498044642908577.post-88410861892442093772020-03-04T12:47:00.002+01:002020-03-04T12:47:47.490+01:00Febbre - Jonathan Bazzi<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTQrDLaRGz_RVSg1Qqe5VWqhTF08ByVpTNP0mUK0m1JeSJy3GP1bR17hAfVoqUH_ePwztcUvislOLCi_7v65Ly2csPp-4_fydgyPfEknIictzzWhywbEgzKcJA34AZy_X3up_vOwUHlGEu/s1600/febbre.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="499" data-original-width="354" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTQrDLaRGz_RVSg1Qqe5VWqhTF08ByVpTNP0mUK0m1JeSJy3GP1bR17hAfVoqUH_ePwztcUvislOLCi_7v65Ly2csPp-4_fydgyPfEknIictzzWhywbEgzKcJA34AZy_X3up_vOwUHlGEu/s320/febbre.jpg" width="227" /></a></div>
Sarà sincero.<br />
Non amo le autobiografie, non amo i racconti autobiografici, non amo gli scrittori che scrivono di sé stessi, a meno che non abbiano una ragione fortissima per farlo, e non consideravo l'avere l'HIV una ragione sufficiente a giustificare questo romanzo.<br />
Però era su <a href="https://www.raiplayradio.it/playlist/2020/01/Febbre-d20c39c5-6ec3-4096-8d9d-0af9c2ceecf3.html">Ad Alta Voce</a> e gli ho dato una possibilità. Ho fatto bene.<br />
<br />
Il racconto della scoperta graduale della sieropositività è solo una scusa, un argomento che sembra centrale ma è un MacGuffin.<br />
Febbre è una storia di Rozzano, una storia di immigrazione, di disagio, di dinamiche sociali distorte e slegate dalle regole che pensiamo guidino tutta l'Italia. Febbre racconta della periferia, di palazzoni di cemento, di bambini che vivono una normalità anormale, di adulti che esasperano ogni conflitto perché nelle periferie perdute si vive di estremi, si schiaccia o si viene schiacciati.<br />
Ho amato ogni parola del racconto d'infanzia, di Rozzano, della famiglia, dei drammi piccoli che diventano enormi perché amplificati dal punto di vista di un bambino.<br />
L'autore galleggia in questo mare di persone perdute e riesce a uscirne. La sieropositività è comunque meglio di Rozzano.<br />
<br />
Capisco che questo libro possa sembrare insignificante o inutile a chi lo legge avendo vissuto esperienze analoghe o persino peggiori. Capisco che possa sembrargli carta sprecata in cui si raccontano episodi che non trova utili e non gli danno nulla. Non è così per me, per me è un mondo completamente alieno e lontano, con cui se ho avuto qualche contatto è stato pieno di repulsione e desiderio di allontanarmene, perché potevo farlo e non avrei mai fatto diversamente.<br />
Leggerne da una penna così lucida e affilata è un piacere, un modo per capire senza dovermi avvicinare, perché non ho né il desiderio né la preparazione per un avvicinamento.<br />
<br />
Odio le autobiografie, ma Febbre non è un'autobiografia. È la storia di un paese intero con tutte le forzature di culture lontane e incompatibili pigiate in uno spazio claustrofobico.kaiouhttp://www.blogger.com/profile/06366135817568981740noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5444498044642908577.post-6169149534124561132020-02-13T00:22:00.002+01:002020-02-13T00:22:35.947+01:00Festa di primavera - Xia Jia<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiASikK86Wu4yUChTdKgIq_g0HA_6tHajv1B6dmN9EjbWJYNhyWbMjMCkSBEqBDYgBZSLVBHTFIE7q99TVe3WiNn56HjJ4W26mF45fKjVG4YRYo7xz8MFRTi-dOVjoQXmytix59PrqXkKUR/s1600/festaprimavera.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="582" data-original-width="364" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiASikK86Wu4yUChTdKgIq_g0HA_6tHajv1B6dmN9EjbWJYNhyWbMjMCkSBEqBDYgBZSLVBHTFIE7q99TVe3WiNn56HjJ4W26mF45fKjVG4YRYo7xz8MFRTi-dOVjoQXmytix59PrqXkKUR/s320/festaprimavera.jpg" width="200" /></a></div>
<blockquote class="tr_bq">
<i>Tradotta per la prima volta in italiano, l’antologia “Festa di primavera” rappresenta un’ottima occasione per scoprire una delle migliori autrici di fantascienza contemporanea cinese.<br />Nella raccolta sono contenuti "L’estate di Tongtong", incentrato su una questione di grande attualità: l’uso di androidi come supporto a una popolazione che invecchia rapidamente; "Festa di primavera" che racconta spaccati di vita quotidiana del popolo cinese in un futuro prossimo; "Stanotte sfilano cento fantasmi", ambientato nel contesto della mitologia cinese, dove una specie di Pinocchio al contrario – unico ragazzo vero in mezzo a tanti fantasmi – deve confrontarsi con le regole di una città popolata da esseri immaginari. Completano l’antologia i racconti, "Anna", storia di un amore travagliato ai tempi dei social network, "Paradiso", delicata favola fantascientifica su un’isola che sta sprofondando e il saggio "Allegoria nazionale dell’era della globalizzazione" sulla fantascienza cinese e le politiche culturali dagli anni ’90.</i></blockquote>
<br />
L'autrice era al Pisa Book Festival di Novembre 2019, le letture precedenti proposte da Future Fiction non mi hanno deluso, gli incontri sono sempre interessanti, quindi è stato uno dei libri con cui me ne sono tornato a casa sconfitto (nonostante lo sciopero dei bancomat che non ha aiutato la fiera).<br />
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Xia Jia è effettivamente una brava autrice, ma lo svantaggio di una raccolta così breve è che vuole spaziare in tutto il suo range creativo, mostrare un po' di questo e un po' di quello senza mai andare completamente a fondo. Quindi finisce per mischiare stili diversissimi, da "L'estate di Tongtong", un racconto familiare toccante e sentito dall'autrice, quasi intimo, in cui parla di nonni che si curano a vicenda grazie a corpi robotici, riscoprendo il piacere di vivere e il contatto umano in tarda età, a "Sfilano cento fantasmi", una fiaba intrisa di leggende e folklore su cui mi sono schiantato senza riuscire ad andare avanti, per quanto era terribile da leggere. È fantascienza? Sì, tecnicamente, ci arriva, ma quelle quindici pagine di non senso, bizzarrie sconnesse e caos mi hanno fatto posare il libro più e più e più volte.<br />
Sono felice di aver superato lo scoglio, per leggere quell'ultimo "Festa di primavera" da cui giustamente la raccolta prende il titolo, che è un piccolo capolavoro composto da microracconti, in cui parla con delicatezza di una Cina proiettata al futuro reinventando a ogni passo la sua storia e le sue tradizioni, che non si perdono mai ma si fondono sempre di più con tecnologia, mezzi di comunicazione e i problemi dell'era digitale.<br />
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Cercherò altri romanzi di Xia Jia per leggere qualcosa di più articolato, facendo ben attenzione ad evitare quel filone di racconti fanta-popolari per cui non sono proprio portato come lettore.<br />
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Nella raccolta sono contenuti "L’estate di Tongtong", incentrato su una questione di grande attualità: l’uso di androidi come supporto a una popolazione che invecchia rapidamente; "Festa di primavera" che racconta spaccati di vita quotidiana del popolo cinese in un futuro prossimo; "Stanotte sfilano cento fantasmi", ambientato nel contesto della mitologia cinese, dove una specie di Pinocchio al contrario – unico ragazzo vero in mezzo a tanti fantasmi – deve confrontarsi con le regole di una città popolata da esseri immaginari. Completano l’antologia i racconti, "Anna", storia di un amore travagliato ai tempi dei social network, "Paradiso", delicata favola fantascientifica su un’isola che sta sprofondando e il saggio "Allegoria nazionale dell’era della globalizzazione" sulla fantascienza cinese e le politiche culturali dagli anni ’90.kaiouhttp://www.blogger.com/profile/06366135817568981740noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-5444498044642908577.post-14397579836308747282020-01-16T10:12:00.002+01:002020-01-16T10:15:02.775+01:00Katakura Gennosuke: Indagini e Dolcetti - Fosco Baiardi<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyd8xBu7sJbKoeRNhHWFTFW6_USBaoYfh-1rx-LJ9wPR0GrZ3tY8FaZZ8K938FmoKC6NbEIf5TmStu3yC94znMcTi3Iu6OVeHLpBzvGbuQf3BQQkpruBaJTPag6syrkAUnRtUEp5Fbi-T6/s1600/katakuragennosuke.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="827" data-original-width="591" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyd8xBu7sJbKoeRNhHWFTFW6_USBaoYfh-1rx-LJ9wPR0GrZ3tY8FaZZ8K938FmoKC6NbEIf5TmStu3yC94znMcTi3Iu6OVeHLpBzvGbuQf3BQQkpruBaJTPag6syrkAUnRtUEp5Fbi-T6/s320/katakuragennosuke.jpg" width="228" /></a></div>
<blockquote class="tr_bq">
<i>Katakura Gennosuke è un pasticciere che aiuta la polizia locale a risolvere intricati omicidi.Ambientato nel Giappone del XIX secolo, tra umorismo e suspense, in Gennosuke convivono insieme l’anima di Sherlock Holmes e la simpatia di Po di Kung Fu Panda</i></blockquote>
Gennosuke è un pasticciere, è colto e raffinato, risolve casi che la polizia non sa come affrontare perché è accecata dalla superstizione.<br />
Ovviamente Gennosuke, come tutti i protagonisti di storie ambientate nel passato, è progressista, razionale e sono sicuro che se indagassimo sarebbe anche femminista e vagamente di sinistra. Ma è un male necessario per simpatizzare, quindi lo accettiamo.<br />
Lo stile dei gialli vuole essere quello delle <a href="http://www.kaiou.eu/2016/02/strane-avventure-di-sherlock-holmes-in.html?m=1">Strane avventure di Sherlock Holmes in Giappone</a>, dove la chiave dei casi è un elemento culturale ignoto o secondario, ma spesso questo meccanismo viene perso in favore di una soluzione più alla Scooby Doo. Strappiamo la maschera al cattivo, non era un demone ma un umano con cattive intenzioni.<br />
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La particolarità di questo fix-up di racconti è lo stile da finta traduzione del giapponese, con abbondanza di termini lasciati non tradotti nel testo e note.<br />
Particolarità divertente all'inizio, ma che in alcuni punti sfiora la parodia. Delle tante traduzioni che ho letto, ben poche lasciavano così tanto di non tradotto e annotato, perché rovina il gusto della lettura e perché non tutto ha bisogno di essere spiegato. Una sedia può essere tradotta come sedia, anziché come una sedia tipica del periodo Edo intrecciata secondo lo stile eidon del maestro Kawagata. Davvero.<br />
Altro punto debole di questo stile sono i dialoghi, che restano tremendamente italiani, con frasi in sospeso come in giapponese non si avrebbero mai, per via della struttura delle frasi che ha portato a dialoghi in cui interrompersi è raro, non solo a livello tecnico ma anche culturale, dovendo aspettare la fine delle frasi altrui per poterle interpretare.<br />
Sarebbe un dettaglio da poco, ma vista la cura in ogni altro aspetto, dubito sia stato trascurato volontariamente, probabilmente quelle stonature venivano percepite e mai completamente individuate.<br />
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In tutto questo, i racconti sono ben scritti e quando ingranano si leggono con grande piacere.<br />
La storia migliore del fix-up è quella che lega inizio e fine del libro, che è appunto quella dove pesa di meno lo stile mimetico, dove c'è azione. Siccome l'autore sembra saper gestire molto bene le scene d'azione, dinamiche, che di solito sono confuse, quelle cinque o sei pagine in cui si libera del fardello dei calici roteanti di Giappone da esibire, sono davvero un piacere.<br />
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Leggerò con piacere un romanzo di Fosco Baiardi scritto col suo stile e senza nascondersi dietro a uno scudo di cultura.kaiouhttp://www.blogger.com/profile/06366135817568981740noreply@blogger.com0