venerdì 12 giugno 2015

Il cavaliere dei Sette Regni - George R. R. Martin

Il cavaliere errante. Una storia dei Sette Regni
La spada giurata 
Il cavaliere misterioso

Il cavaliere dei Sette Regni raccoglie tre racconti lunghi di Martin, ambientati nel Westeros che tanto apprezziamo (e temiamo) delle Cronache del Ghiaccio e del Fuoco, novant'anni prima che inizi la storia della saga.

Il primo elemento che colpisce, seguendo per i Sette Regni Dunk (ser Duncan) ed Egg (il suo scudiero che si scopre presto essere di nobile origine), è la stagione. Le Cronache ci hanno abituati alla neve, al vento, al freddo. In questo Westeros tutto è afa, aridità; le piante seccano, i torrenti diventano più importanti dell'oro nelle dispute tra nobili, la poca pioggia è la benedizione più grande che gli Dei possano mandare agli uomini.

Avrei voluto leggere questi tre racconti prima di iniziare le Cronache, l'ambientazione viene delineata in maniera perfetta e sintetica. Finalmente ci si rivelano i misteri sulle beghe politiche Targaryen, di solito appena accennate e mai spiegate nel dettaglio. Le dispute dinastiche ed ogni dettagli possibile su quel Blackraven che aleggia ancora dopo 90 anni senza che nessuno si sia mai preso il disturbo di spiegarne la ragione.

Duncan è un vero cavaliere, tutto quel che fa segue le rigide regole dell'onore insegnategli dal suo maestro d'armi, ser Arlan di Pennytree, di cui era scudiero. Ser Arlan non lo nomina mai cavaliere, come sarebbe stata sua prerogativa fare, ma Duncan si trova costretto a fingere altrimenti, per necessità.
Appena diventato cavaliere si trova coinvolto suo malgrado in uno scontro dei Sette per aver colpito un principe, difendendo una popolana. In questo scontro muoiono diversi cavalieri tra cui Baelor, erede al trono. Questa morte carica Dunk della responsabilità indiretta di aver privato Westeros di un futuro Re buono ed ammirato, in favore del fratello Aerys.

Lo ritroviamo qualche anno dopo al servizio di Eustace Osgrey, impegnato in una scaramuccia di confine con la Vedova Rossa, la nobile del feudo vicino che vuole privarlo dell'acqua di un torrente contestato. Lord Osgrey si rivela essere un traditore perdonato della rivolta dei Blackfire, costringendo Duncan a proseguire nel suo viaggio, non potendo restare al servizio di un traditore.

Si trova nuovamente immischiato in una cospirazione, o in un tentativo di cospirazione, nell'ultima novella. Un nuovo torneo, il primo dopo quello traumatico della sua iniziazione a cavaliere, che rispettando tutte le leggi di Murphy, si rivela essere una scusa per riunire tutti i principali sostenitori dei Blackfire per iniziare una nuova rivolta. Solo l'intervento di Egg e la venuta provvidenziale di suo padre con l'esercito riescono ad impedire il peggio per l'onesto Duncan.

Duncan l'Alto è un personaggio a cui ci si affeziona rapidamente. Di origini povere, molto retto. Con la moralità di Stannis, ma senza pretese di potere. Le fan-theory insistono molto su come Brienne di Tarth discenda da Dunk. C'è l'altezza e c'è il simbolo che sceglie (casualmente) per il suo scudo, lo stesso albero con la stella cadente che portava ser Duncan. Spero che prima o poi Martin si ritagli un po' di tempo per raccontarci altre avventure, o che si producano fumetti, serie tv o quant'altro - tutto è ben accetto - per completare questa avventura errante.

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