lunedì 25 gennaio 2021

Miliardi di tappeti di capelli - Andreas Eschbach

 


Questo è il libro che avrei voluto scrivere, che tutti avremmo voluto scrivere.
Parte da un'idea semplice, una cultura planetaria basata sulla tessitura di tappeti coi capelli umani, un sistema di caste, il culto di un imperatore lontano a cui vengono mandati questi tappeti.
Poi come un puzzle la storia si svolge, racconto dopo racconto, allontanandoci sempre di più dal pianeta originale, seguendo il viaggio dei tappeti, della ribellione, raggiungendo l'imperatore e immergendoci nella storia dell'impero.
Non c'è niente di banale in questi racconti brevi, sono tutti piccole gemme cristallizzate che mostrano uno spiraglio su questo universo enorme, antico e senza confini, tirandoci sempre più dentro fino a un finale che non è un finale, ma è solo una corona simbolica in cima a questa costruzione.

Vorrei leggerne mille altri di questi racconti, vorrei vedere film, serie tv, giochi, fumetti. Vorrei che fosse un universo esplorato e adorato, e non mi spiego come non lo sia già diventato.

Storie di fantasmi per il dopocena - Jerome K. Jerome

 

Chi non ama Jerome vuol dire che non l'ha mai letto.

Questi erano i racconti pulp che vendeva ai giornali "da pendolari" con cui sbarcava il lunario, non sono niente di trascendente ma ci mette dentro tutto il suo stile.

La raccolta è un fix-up classico, con tante storie slegate collegate da brevi scene che le legano una all'altra (pensate ai vecchi classici Disney con personaggi attorno al fuoco che si raccontano storie), scelta che permette a JKJ di deragliare ancora di più con sarcasmo e osservazioni dallo spirito originale dei racconti: non ci sono fantasmi paurosi, ma tante considerazioni sui rapporti e sulle dinamiche umane e famigliari, su stile e tecniche di racconto dei narratori coinvolti, sui tipi umani delle riunioni di famiglia che sono ancora perfettamente attuali.

lunedì 18 gennaio 2021

Racconti straordinari di Liaohzai: sedici racconti taoisti - Pu Songling



Un estratto di sedici racconti tratti dal classico cinese Racconti straordinari dello sudio Liao, di Pu Songling.

Non sono racconti moderni, l'autore è vissuto a cavallo tra 1600 e 1700 e ha uno stile particolare, con una struttura estremamente spezzata e in cui la direzione di ogni personaggio è difficilmente prevedibile. Gli eventi sovrannaturali che caratterizzano le storie sono irrazionali e sbattono i protagonisti qua e là in una discesa di improbabilità che si conclude sempre con una morale di dubbia generalizzazione.
Gli elementi folkloristici sono sempre al limite della plausibilità e più di una volta sono andato a cercare se qualcosa di descritto fosse normale o un elemento di ambientazione (combattimenti di quaglie?).
Una particolare fissazione dell'autore sono gli esami statali. Aver fallito l'esame da mandarino sembra aver toccato tantissimo l'autore e spesso i suoi personaggi sono mossi dal desiderio di superare questi esami, o l'esame fallito è quel che li smuove da una situazione di stasi. E' un mito del posto fisso in chiave orientale ed esasperata, con effetti quasi comici per quanto queste motivazioni così terrene si scontrano con le avventure effettive, con volpi mutaforma, divinità, spiriti.

venerdì 15 gennaio 2021

Le leggende del castello nero - Iginio Ugo Tarchetti

 

Una raccolta di racconti che è rimasta a guardarmi in libreria a guardarmi per molti anni, perché Tarchetti è uno dei miei autori preferiti e avevo paura ad affrontare i suoi racconti, che potevano deludermi o esaltarmi.

Sono invece piombato in una via di mezzo. Ho apprezzato le atmosfere, parlano di una società ricca, elegante e composta travolta da eventi surreali, sovrannaturali o semplicemente psicologici. Come se Gozzano avesse iniziato a scrivere un suo tipico racconto di amori tra cugini in ville di campagna ma a quattro mani con Stoker.

Non apprezzo l'aprire le raccolte di racconti con il racconto più forbito e raffinato, come per dare tono al tutto. Preferirei di gran lunga avere ad aprire il racconto più semplice e accessibile, quello che mi fa venir voglia di leggere ancora, non quello che mi scoraggia con la sua ostilità e mi fa mettere da parte il volume ogni volta.

Il cuore della raccolta è Storia di una gamba, una storia d'amore tra due uomini e una donna, un ammiccamento a una relazione poli antesignana in cui l'amore (fraterno?) tra i due uomini muta lentamente in gelosia e sospetto, fino a scendere nella paranoia e nella malattia mentale del protagonista, incapace di accettare la perdita di una gamba e che può solo peggiorare coi goffi tentativi di aiutarlo nel distacco. Una storia davvero cupa, vista da una prospettiva moderna in cui tutti i problemi per personaggi sono ben inquadrabili come malattie mentali affrontabili e gestibili, ma all'epoca erano degne di un racconto gotico.

lunedì 11 gennaio 2021

Novelle disincantate - Jacques Bens

 

Nel 1990 le Novelle disincantate vinsero il premio Goncourt dedicato al racconto salvo poi sparire dalla scena internazionale, mai pubblicate in Italia. Per Jacques Bens – fra i fondatori storici della celebre Oulipo, l’officina di letteratura potenziale di Perec e Queneau – si trattava quasi di un riconoscimento alla carriera, prima di morire a soli settant’anni dieci anni più tardi. Le novelle del resto sembrano il contraltare breve dei più famosi romanzi oulipensi: medesima leggerezza, ironia e vena di romanticismo concentrati in racconto. Eppure per vocazione pseudoscientifica si avvicinano più alle elucubrazioni di Jarry, o alle scienze inesatte dei Figli del limo. Gli inventori del moto perpetuo sono non a caso dei pescivendoli, a usufruire delle macchine del tempo sono musicisti impacciati con le donne, chi sa come far piovere a comando viene lasciato dalla moglie proprio per il meteorologo. È questa la cifra ironica di Bens. Scienziati impacciati, maghi che non chiedono troppo alla vita, maestri che per spiegare come si scrive un racconto finiscono per scriverselo addosso.

Una raccolta di racconti meravigliosa, anche se non mi aspettavo di meno dal fondatore dell'Oulipo, di cui ho apprezzato (quasi) ogni sperimentazione e gioco.

Una raccolta di racconti, che più ancora che meravigliosa, ha il potere di far infuriare ogni singolo critico di racconti e storie bloccato sugli schemi classici, che vogliono il protagonista che si evolve, che vogliono il conflitto, che vogliono degli scigliomenti alla storia. Non li avranno in queste situazioni surreali dove nulla va nella direzione indicata dai preparativi nel corso del racconto, dove la pistola di Chekhov verrà usata al massimo per indicare la direzione a un passante.

La base scientifica dei racconti non tenta neppure di avere la plausibilità dei romanzetti di fantascienza brutti che sbattono "quantico" dopo qualsiasi cosa per renderlo futuro, è una pseudoscienza che fa sorridere, un meccanismo calibrato tra artificio narrativo e plausibilità, sempre perfettamente coerente.

Ci tengo particolarmente a complimentarmi per la traduzione di Sofia Buccaro. Non era un lavoro facile ed il risultato è eccellente e da lettore mi ha scaldato non trovare neanche un intoppo in tutta la lettura, neanche un dubbio che mi ha fatto pensare "qua doveva esserci qualcosa di strano che si è perso nell'originale". Il lessico di questi racconti è particolare e difficile da gestire senza rischiare l'effetto parodia.

domenica 3 gennaio 2021

Il violoncellista Goshu e altri scritti - Miyazawa Kenji

 


Miyazawa Kenji è stata una scoperta per me. Non l'avevo mai incrociato come autore ed ho preso un po' per caso questa piccola raccolta di racconti, direttamente dal banco di La Vita Felice al Pisa Book Festival dell'anno scorso.
I racconti giapponesi sono sempre estremamente caratterizzati, perché raccontano una società così particolare che finisce per invadere anche le storie più semplici e prive di decorazioni, la società, le restrizioni, ogni tradizione e idea finisce per permeare i personaggi.
Non sono da meno il violoncellista che da nome alla raccolta e che, da suonatore mediocre, trova sé stesso nella musica grazie a una serie di animali che vengono ad ascoltarlo mentre si esercita nella sua casa diroccata.
Apprezzo anche l'introduzione che dà un contesto all'autore, alla sta storia peculiare e alle sue bizzarre sorti letterarie.