lunedì 28 marzo 2016

Un artista del mondo fluttuante - Kazuo Ishiguro

È possibile scrivere in inglese un libro tipicamente intrinsecamente giapponese? Sì, se sei Kazuo Ishiguro.

L'artista del mondo fluttuante del titolo è l'Ukiyo-e, una lettura alternativa può essere un molto meno poetico "uno stampatore". Questo confronto può dare una vaga idea di quanto complicata sia l'immagine dell'artista nella cultura giapponese.

Un artista del mondo fluttuante è una riflessione sul Giappone del dopoguerra e sul significato sociale della reputazione di un individuo, declinata in ogni sua sfumatura sociale.

Masuji Ono è un pittore ormai in pensione che ripercorre le varie tappe della sua vita, gli anni trascorsi col suo maestro, gli impegni politici, l'acquisto della casa in cui vive, fino alla storia recente con le trattative di matrimonio per le figlie. In oguno di questi passi la sua reputazione immacolata ha giocato un ruolo chiave, in positivo o in negativo, costringendo a riflettere sugli effetti imprevisti che ha avuto sulle persone che lo circondano, quando non era consapevole di quanto fosse influente sull'ambiente colto che lo aveva accettato.

Ono fatica a riconciliarsi con la sua reputazione in calo, a come il suo lavoro in origine patriottico venga visto con occhio negativo e il mondo in generale lo veda con occhi diversi e più critici, fino ad andare a toccare le trattative di matrimonio della figlia. Questa scoperta lo costringe a cercare persone del suo passato, alcune cadute in disgrazia indirettamente a causa sua, portandolo infine ad accettare la sua vita nella sua interezza, senza rimpianti.

Complice una traduzione stupenda di Laura Lovisetti Fuà, che ricrea ancor di più lo stile dei romanzi classici giapponesi, immergendoci in un'atmosfera perfetta, Ishiguro spiega un Giappone sempre oscuro a chi non l'ha vissuto, mostrando una consapevolezza incredibile dei suoi meccanismi, per un autore che se ne è allontanato sin dall'infanzia.

Un artista del mondo fluttuante non si legge agevolmente, non succede molto e l'attenzione cala. Penso vada affrontato come un saggio più che come un libro di narrativa, dosandolo accuratamente per riuscire ad apprezzarlo.

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