lunedì 6 giugno 2016

Rin Tin Tin Tabasco (Vol. 1) – Si muore soli a Meow York City - Manuel Crispo

Meow York City, 1920. I ratti tramano, i cani vivono reclusi in un quartiere-ghetto, i felini sonnecchiano. Il Detective Privato Rin Tin Tin Tabasco è un gatto color carbone che si guadagna da vivere ficcando il naso nei loschi affari di una città lasciva e sonnolenta, tra una sbronza al bancone dell’Hell’s Kitten e uno spuntino a base di pesce. Una gattina calico verrà a scuoterlo dal suo cinico torpore, trascinandolo in una vicenda di sangue e cemento. Tabasco si lascerà coinvolgere, nonostante sappia bene che “le calico portano solo guai”.
Rin Tin Tin Tabasco (Vol. 1) – Si muore soli a Meow York City nello store della Nero Press.

Rin Tin Tin Tabasco è un racconto che va letto tutto lentamente, con voce roca per il fumo e l'alcol, con una musica di pianobar in sottofondo. E va letto rigorosamente in bianco e nero.

I personaggi della serie (cinque racconti di questo è la prima uscita) sono animali antropomorfi che abitano questa New York riadattata. Citazioni e riferimenti si sprecano, da un Howard il papero che forse ci ho visto solo perché già me l'aspettavo, passando dai Looney Tunes, per finire con il gran numero di riferimenti disneyani tra i personaggi e le parodie nei media e nella società. Anche se il buon PK può saltare alla mente, vedo ben più affinità con il Mickey Mouse Mistery Magazine di Tito Faraci, periodico dalla vita breve ma intensa, con un ambiente disneyano sì, ma cupo e violento.
A volte quasi avrei voluto tirare il freno sulle citazioni e allusioni. Rallenta, tienine da parte un po' per i seguiti, non te le bruciare tutte!

Gli amanti dell'hard boiled, letterario o cinematografico, saranno estasiati da questo racconto.

La storia in sé è molto lineare. Deep Silver il boss mafioso, il suo vice ucciso sul tetto di un suo palazzo, la sua compagna che cerca il detective Tabasco per scagionarlo, invischiandolo nel più classico dei complotti. Tutto funziona benissimo. Non è un giallo "onesto", perché vengono tenuti nascosti molti elementi al lettore, per preparare un finale a sorpresa, ma ammettiamolo, nessun hard boiled, in nessun formato, è onesto come un giallo classico, non ci aspettiamo che lo sia.

Resta qualche filo in sospeso, la storia finale di Spotty, come a introdurlo come personaggio importante per il resto della saga. Un impermeabile parlante (perché?) che fa capolino in un paio di scene, senza una motivazione o una funzione precisa.
Non mi perderò i seguiti!

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