Urania 108, 8 dicembre 1955
Urania 677, 17 agosto 1975
Un concept splendido: cosa succederebbe alla società se il quoziente intellettivo di tutti sulla terra, persone e animali, si alzasse improvvisamente? (Non per tutti alla stessa maniera come suggerisce la quarta di copertina, ma proporzionalmente all'intelligenza originale).
Un concept splendido che viene però affrontato in maniera poco soddisfacente e frammentata. Mi sono distratto molte volte leggendo per via di sottostorie aperte e dimenticate, personaggi abbandonati, situazioni che non vedevo l'ora di veder esplorate che si perdevano in una matassa indefinita.
Invece non esploriamo il lato umano delle fattorie gestite con l'aiuto degli animali stessi e i dilemmi etici che si portano, non esploriamo il lato spaziale delle nuove frontiere della scienza che analizza il fenomeno che aveva fin'ora inibito l'intelligenza sulla terra, non esploriamo tutte quelle nuove forme di comunicazione e interazione ad alta intelligenza che in mano a un autore più focalizzato sulla costruzione di mondi avrebbero potuto essere grandiose.
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