martedì 29 novembre 2016

Animorphs Companion Book, The Hork-Bajir Chronicles - K. A. Applegate

Animorphs Companion Book, The Hork-Bajir Chronicles

Uno dei capitoli migliori della saga fin'ora, vivace, innovativo, con idee degne della "grande" fantascienza nella costruzione del mondo degli Hork-Bajir e del suo equilibrio tra razze (creatrice e serva involontaria) ed ecosistema particolare, grandi valli lungo l'equatore che scendono fino al cuore del pianeta.

Le Cronache raccontano da tre punti di vista la caduta del pianeta degli Hork-Bajir. L'arrivo degli Andalite come approccio di routine prima visto da Aldrea, figlia del principe Seerow caduto in disgrazia dopo aver liberato gli Yeerk nella galassia, poi visto da un Hork-Bajir, un veggente dotato di intelligenza superiore a quella della sua semplice razza, e in ultimo dal punto di vista di un Yeerk dalle grandi ambizioni, che brama un corpo Andalite per fare carriera tra i ranghi militari. Si rivelerà (ovviamente) essere il futuro Visser Three, di cui conosciamo la genesi e la nascita come leader militare.

Non compaiono personaggi umani nel racconto, a parte molto rapidamente un Tobias in forma di falco al principio, ma non ne soffriamo. Tutti i narratori, buoni o cattivi, mostrano un lato incredibilmente umano che ci permette di empatizzare. Per la prima volta vediamo Visser Three non come un nemico puro ma come una creatura spaventata, con delle ambizioni e che teme più di ogni cosa il ritorno nella vasca, cieco e intrappolato.

Trovo simbolica, e forse non involontaria, l'origine comune tra l'Hork-Bajir liberato sulla terra, il cui nonno è un Andalite intrappolato in una forma diversa, e Tobias, il cui padre sappiamo essere Elfangor in forma umana.

Tra i vari capitoli della saga, per ora è quello più estraneo alle trame in corso. Ci apre molte porte sul passato ma senza essere mai fondamentale, al punto da essere un ottimo punto di inizio alla lettura, senza grosse anticipazioni ma capace di calare al cuore del conflitto.

domenica 20 novembre 2016

Blackgate - Michael Tangherlini

Miles Ferguson non è un essere umano. E' una Pelliccia, un animale il cui corpo e la cui mente sono stati modificati dalle potenze celesti per dare ai Figli d'Adamo la possibilità di ripensare al modo in cui si sono da sempre relazionati gli uni con gli altri. Ciò nonostante, deve pur guadagnarsi da vivere, e, per uno come lui, dopo una Guerra Mondiale i lavori onesti possibili sono pochi. La sua scelta cade su quello di investigatore privato: un lavoro onesto ma duro, con più frustrazioni che soddisfazioni.
Dopo un periodo di magra, finalmente qualcuno bussa alla porta del suo ufficio. Un nuovo caso si affaccia, una nuova possibilità che si rivelerà ben più bizzarra, inquietante e complicata di quanto non si aspetti.
Blackgate su amazon.

L'ambientazione è fantastica. Una storia alternativa in cui degli esseri che si proclamano Arcangeli sono scesi sulla terra e hanno dato coscienza a un gran numero di animali di ogni specie. Ovviamente il razzismo colpisce anche loro, che diventano la nuova casta bassa della società, chiusi in ghetti, usati in ogni modo possibile, anche come soldati durante la Seconda Guerra Mondiale.
Se vogliamo trovare un significato o un messaggio profondo, non serve cercare lontano. Muovendoci in maniera verticale in questa strana società società, tra bianchi, neri e pellicce, è facile trovare la critica in chiave hard boiled alla società classista americana.

Il protagonista è un cane di quelli risvegliati dagli arcangeli che, reduce di guerra, lavora come detective e si trova invischiato in un caso di omicidio. L'omicidio di un nero, che in quanto a importanza sociale sta appena sopra a quello delle pellicce.

Le atmosfere da noir sono ottime, ci sono locali fumosi, cantanti seducenti, poliziotti vecchio stile e ricchi corrotti. Tutto incredibilmente armonioso, come stile e come sensazioni.

Ammetto di aver rischiato l'abbandono di questo romanzo almeno un paio di volte, la prima perché gli stacchi nella metanarrativa di quel che legge il protagonista spezzano molto, soprattutto quando inseriti dove c'è già poca tensione; la seconda quando mi sono reso conto che i draghi - citati di sfuggita come "armi" usate dai nazisti - avrebbero avuto un ruolo e una mitologia ben sviluppate, ma sono stati introdotti così tardi e in maniera così fumosa da rischiare di far crollare il puzzle del caso da risolvere.

mercoledì 9 novembre 2016

I prigionieri del caduceo - Ward Moore

Se il SSN (Servizio sanitario nazionale) non funziona, ci rivolgiamo alla ASL (Azienda sanitaria locale) per chiederne ragione, e, in caso di controversie, facciamo intervenire il TAR (Tribunale amministrativo regionale) affinché siano rispettati i nostri diritti di pazienti. Ma nel futuro immaginato in questo romanzo i pazienti non hanno alcun diritto, perché la classe medica ha preso il potere e i cittadini si sono trasformati nei prigionieri del Caduceo. Per fortuna la rivolta fermenta sotto le lenzuola e tre ribelli, tre Anormali, prenderanno nelle mani le sorti dell'umanità per vendicarla... Un libro ricco d'azione e paradossi, l'ultimo inedito di Ward Moore sul mercato italiano, insieme al quale "Urania" ripropone due romanzi brevi ormai classici: Lot e La figlia di Lot.
Urania 1618, Maggio 2015

Un romanzo dalle premesse fantastiche ma che delude senza possibilità di recupero.
L'ambientazione, il "what if" della storia è stupenda. Una società governata dai medici, dove tutto ruota attorno alla sanità, al controllo ossessivo della salute della popolazione, dove ognuno deve portare sempre con sé la propria cartella clinica, pronto a sottoporsi a controlli, pronto a essere "tanatizzato" in caso non fosse curabile.

Purtroppo la storia montata sopra a questa ambientazione è lenta, incerta, senza una direzione precisa. Una famiglia che fugge dalla Mediarchia per rifugiarsi nel Regno Unito, ultimo baluardo di libertà. Succedono inconvenienti, incontrano persone, si nascondono in posti. Tutto molto poco entusiasmante.
Si aprono alcune storie laterali promettenti, la presentazione di una religione basata sulla medicina, tollerata dal governo, che alimenta una frangia ancora più integralista di pazienti, ma anche queste vengono abbandonate molto rapidamente in favore di una semplice storia di viaggio/fuga alquanto piatta.

I prigionieri del caduceo sarebbe un fantastico racconto lungo, ma è un terribile romanzo. Davvero difficile da digerire per intero.