sabato 29 ottobre 2016

Prima guerra mondiale - Ken Pelham

Era Glaciale, Europa, 40.000 anni fa. Due specie di umani, Homo sapiens e Homo neanderthalensis, combattono una disperata battaglia per il loro futuro. Bran, una sonda aliena inviata da una lontana intelligenza a infiltrarsi nella società umana, viene coinvolto nello scontro e si trova al fianco di Etaa la Brutta, una donna rifiutata da entrambe le fazioni. Una toccante storia di odio e amore, "Prima Guerra Mondiale" riflette su cosa ci rende davvero umani e sul fato di due società radicalmente diverse in scontro tra loro.
 Prima guerra mondiale è un racconto lungo che mi è capitato di tradurre. È inserito in un progetto narrativo più ampio e molto interessante, la Saga di Prometeo, portato avanti da un collettivo di autori (l'Alvarium Experiment) che scrive in un universo condiviso. Ognuno racconta storie in epoche e ambientazioni diverse, legate dalla "sonda", questa creatura aliena ha aspetto umano, non può morire e cambia di aspetto regolarmente per restare nascosta. È stata mandata sulla terra in un tempo remoto per osservare la razza umana e il suo progresso. Ogni racconto o romanzo ci parla di una delle interazioni significative in cui questa sonda ha interagito e guidato la storia della nostra razza.

Questo racconto apre idealmente la Saga di Prometeo, raccontandoci la prima interazione della sonda con gli umani, in un'epoca in cui ancora coesistevano Sapiens e Neanderthal, impegnati in uno scontro per la supremazia.

Affronta temi di scontro sociale e di integrazione tra razze, presentandoci un personaggio ibrido, figlia delle due culture, rifiutata da entrambe ma portatrice dei due punti di vista. Una scelta vista diverse volte nelle moderne rielaborazioni paleolitiche e stonepunk, ma affrontato con un taglio diverso grazie all'elemento fantascientifico, l'inspiegabile capacità della Sonda di non poter morire, destinato a impressionare tanto l'uomo primitivo quanto l'uomo moderno.

Trovate Prima guerra mondiale su Amazon, e forse un giorno, in italiano, anche il resto della saga, in continua crescita!

martedì 25 ottobre 2016

Oltre la soglia - Tito Faraci

Anno sconosciuto, città sconosciuta. Un terribile virus ha colpito gli uomini: tutti gli adulti diventano velocemente “adulterati”, esseri violenti, spinti dalle emozioni più animalesche. Ad aggirarsi per la città ormai abbandonata e distrutta, restano solo gruppi di ragazzi in cerca di cibo, acqua e un posto sicuro dove vivere. Uno dei gruppi è guidato da Jaco, che ha visto il padre trasformarsi e uccidere la madre e la sorella.
Jaco e Anna, la ragazza di cui è innamorato, dovranno trovare un modo per sopravvivere in un mondo ormai terribilmente mutato. E intanto imparare a combattere il terrore più grande: svegliarsi e rendersi conto di essere diventati adulti ormai completamente fuori controllo...
Un Tito Faraci anomalo nella veste di scrittore anziché di sceneggiatore, che mi convince solo in parte. Abbastanza da convincermi a leggere altro, non abbastanza da avere qualche critica.

Intanto l'ambientazione zombie-anomala è apprezzabilissima. Ci si zombifica diventando adulti, crescendo, maturando. Gli zombificati diventano violenti in maniera progressivamente più irrazionale.
Questo crea una società di sopravvissuti diversa e dalle dinamiche inesplorate, con solo adolescenti che si trovano a doversi difendere a vicenda e interagire tra loro facendo scendere a patti la propria immaturità e impulsi giovanili con i bisogni primari.
Essendo passato poco tempo dall'Evento, la società non è ancora regredita a una maturazione rapida dei sopravvissuti, figli a 14 anni, spera di farcela, tutto in funzione della sopravvivenza, ma persistono le vecchie abitudini, vizi e bisogni.

Il (grande?) difetto dei Oltre la soglia, è la preponderanza di scene d'azione, che stonano e un po' rovinano la bella idea di fondo. Rallentano una storia godibile che poteva essere perfetta per un racconto lungo, ma nel formato romanzo sembra di leggere un mare di dettagli di combattimenti e spostamenti che aggiungono davvero poco alla caratterizzazione dei personaggi, al loro evolversi, alle loro relazioni.

Il gruppo di protagonisti viene creato con il giusto spessore mostrandoci pochi specifici eventi del loro passato che istantaneamente li portano in vita lasciandoci aggiungere tutti i dettagli meno significativi. Questo lavoro di caratterizzazione rapida di tanti, davvero tanti, personaggi, è quel che m ha sorpreso di più, in positivo.