Animorphs #7, Lo Straniero
Altro libro, altro tentativo di sabotare le piscine dove gli Yeerk sguazzano nella loro ricarica periodica.
Una volta sotto terra, nel momento critico, il tempo si ferma e si manifesta una nuova entità, un nuovo player in città. Ellimist.
Ellimist è un alieno incorporeo, (circa) fuori dal tempo e quasi onnipotente, con un vincolo di non interferenza nelle faccende delle altre razze. Un antico di Stargate, pari pari, insomma, anche se Stargate è iniziato solo qualche mese dopo la pubblicazione di questo volume, eliminando ogni sospetto di plagio.
Ellimist propone di salvare gli Animorphs e le loro famiglie, portarle su un pianeta abitabile e lontano per salvare la razza umana, abbandonando il resto del pianeta al suo destino.
Questo porta ad un serio dibattito morale che ognuno degli Animorphs affronta in maniera diversa, finché non diventa chiaro che si trattava solo di un trucco per aggirare la regola di non interferenza e di dar loro (con la scusa di convincerli ad accettare la rilocazione) indizi che li aiutassero nella missione di distruggere il kandrona, il sole artificiale che tiene in vita gli Yeerk.
martedì 21 ottobre 2014
Torre di cristallo - Robert Silverberg
Urania Classici 205, Aprile 1994
Torre di cristallo non ha vinto il premio Hugo, nel suo anno di pubblicazione. Doveva esserci davvero una concorrenza spietata.
Siamo in un futuro coerente e ben studiato, discreto e sottile nella sua struttura.
Krug è l'uomo più ricco ed influente sulla terra. Lui ha "inventato" gli androidi, umani artificiali nati dalla vasca, più forti e più intelligenti degli umani ed usati come schiavi più versatili dei robot.
L'ossessione di Krug sono dei messaggi extraterrestri, a cui vuole rispondere per saperne di più nel corso della sua vita, e l'unico modo per riuscirci è la Torre, un'opera monumentale in cui investe ogni sua energia e risorsa.
Non sa però che tra la numerosa popolazione di androidi sulla terra si è diffuso il culto di Krug, che lo venera (o meglio, venera la sua idea come creatore) come se fosse un Dio/profeta destinato un giorno a liberarli ed a concedere a tutti i nati dalla vasca gli stessi diritti dei nati dal ventre, gli umani.
Un grande romanzo, nonostante la risoluzione un po' deludente della linea narrativa riguardante la torre, su cui si crea troppa aspettativa. La descrizione della società androide e dei due approcci che segue nella sua lotta, politico e religioso, riprende molto fedelmente i movimenti per i diritti di neri negli Stati Uniti del secolo scorso, senza che questo parallelo faccia perdere di forza alla storia.
Oggi si parla molto di clonazione, di riproduzione in vitro di un embrione umano perfetto. In questo immaginoso romanzo di Silverberg, uno dei suoi più belli in assoluto, la riproduzione dell'essere umano - o, per meglio dire, la sua "registrazione" - avviene seguendo un altro sistema. Che consiste nell'immagazzinare la memoria in appositi banchi, e quindi nel trapiantarli nel cervello di chi può permetterselo. In questa maniera i magnati del futuro potranno godere di una o più personalità multiple (o di riserva) destinate a convivere più o meno a lungo accanto a quella originale. Da questo spunto fantapsicologico prende il via una storia ricca di suspense ambientata in un mondo di crudeli giochi di potere e raffinate forme di tortura. Un mondo in cui nessuno può rinchiudersi in una torre d'avorio ma in cui, al massimo, si può lottare e tentare di vincere la partita da una ... torre di cristallo.
Torre di cristallo non ha vinto il premio Hugo, nel suo anno di pubblicazione. Doveva esserci davvero una concorrenza spietata.
Siamo in un futuro coerente e ben studiato, discreto e sottile nella sua struttura.
Krug è l'uomo più ricco ed influente sulla terra. Lui ha "inventato" gli androidi, umani artificiali nati dalla vasca, più forti e più intelligenti degli umani ed usati come schiavi più versatili dei robot.
L'ossessione di Krug sono dei messaggi extraterrestri, a cui vuole rispondere per saperne di più nel corso della sua vita, e l'unico modo per riuscirci è la Torre, un'opera monumentale in cui investe ogni sua energia e risorsa.
Non sa però che tra la numerosa popolazione di androidi sulla terra si è diffuso il culto di Krug, che lo venera (o meglio, venera la sua idea come creatore) come se fosse un Dio/profeta destinato un giorno a liberarli ed a concedere a tutti i nati dalla vasca gli stessi diritti dei nati dal ventre, gli umani.
Un grande romanzo, nonostante la risoluzione un po' deludente della linea narrativa riguardante la torre, su cui si crea troppa aspettativa. La descrizione della società androide e dei due approcci che segue nella sua lotta, politico e religioso, riprende molto fedelmente i movimenti per i diritti di neri negli Stati Uniti del secolo scorso, senza che questo parallelo faccia perdere di forza alla storia.
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sabato 18 ottobre 2014
Il furto del grande dinosauro - David Forrest
Un libro che promette molto, dalle idee brillanti, ma che lascia insoddisfatti e un po' annoiati.
L'idea è ottima, si parte con una spia Inglese a New York, con delle informazioni sconvolgenti da recapitare in patria. Poco prima di morire riesce a nascondere i microfilm in un museo e a dare informazioni frammentarie su cosa fare alla sua tata incontrata per caso.
Questo mette in moto un agguerrito gruppo di tate che devono (come da titolo) rubare il grande dinosauro in cui è nascosto il microfilm, lottando contro la polizia americana e contro stuoli di spie da ogni angolo del mondo.
Purtroppo il libro è invecchiato male, la cortina di ferro non suscita più le stesse emozioni, il mondo non è più così diviso e i giochi di potere sono cambiati.
I personaggi comici delle spie cinesi indottrinate con i motti di Mao da applicare alla lettera ormai fanno solo tristezza, e gli stereotipi nazionali imbarazzano il lettore, più che divertirlo.
Grande idea, alcuni spunti davvero ilari, ma ha sofferto davvero troppo gli anni (e la traduzione pessima non l'ha aiutato).
L'idea è ottima, si parte con una spia Inglese a New York, con delle informazioni sconvolgenti da recapitare in patria. Poco prima di morire riesce a nascondere i microfilm in un museo e a dare informazioni frammentarie su cosa fare alla sua tata incontrata per caso.
Questo mette in moto un agguerrito gruppo di tate che devono (come da titolo) rubare il grande dinosauro in cui è nascosto il microfilm, lottando contro la polizia americana e contro stuoli di spie da ogni angolo del mondo.
Purtroppo il libro è invecchiato male, la cortina di ferro non suscita più le stesse emozioni, il mondo non è più così diviso e i giochi di potere sono cambiati.
I personaggi comici delle spie cinesi indottrinate con i motti di Mao da applicare alla lettera ormai fanno solo tristezza, e gli stereotipi nazionali imbarazzano il lettore, più che divertirlo.
Grande idea, alcuni spunti davvero ilari, ma ha sofferto davvero troppo gli anni (e la traduzione pessima non l'ha aiutato).
domenica 12 ottobre 2014
Animorphs #6, The capture - K. A. Applegate
Animorphs #6, La Cattura
Durante l'incursione nell'ospedale controllato dai Yeerk, Jake finisce con la testa a mollo in una pozza piena di lumache aliene. Non è una mossa saggia, viene posseduto da un Yeerk, che per caso si rivela essere proprio quello che controllava suo fratello (per confermare l'ipotesi del Mondo Piccolo Animorphs).
La cattura è un libro un po' diverso dal solito, meno azione e trasformazioni (scarafaggi e mosche, niente di particolarmente elaborato o divertente), e più psicologico.
Per la prima volta vediamo un'interazione Yeerk-ospite avvenire direttamente nella mente dell'ospite, abbiamo uno spaccato di come ragionano i Yeerk, di come assimilano ricordi e conoscenze dei vari ospiti e di come portano con loro queste conoscenze nei corpi successivi.
Per la prima volta si accenna a Crayak, nei ricordi alieni, che promette di essere il vero supercattivo della serie, più di Visser 3, anche se ancora non è ben delineato.
Durante l'incursione nell'ospedale controllato dai Yeerk, Jake finisce con la testa a mollo in una pozza piena di lumache aliene. Non è una mossa saggia, viene posseduto da un Yeerk, che per caso si rivela essere proprio quello che controllava suo fratello (per confermare l'ipotesi del Mondo Piccolo Animorphs).
La cattura è un libro un po' diverso dal solito, meno azione e trasformazioni (scarafaggi e mosche, niente di particolarmente elaborato o divertente), e più psicologico.
Per la prima volta vediamo un'interazione Yeerk-ospite avvenire direttamente nella mente dell'ospite, abbiamo uno spaccato di come ragionano i Yeerk, di come assimilano ricordi e conoscenze dei vari ospiti e di come portano con loro queste conoscenze nei corpi successivi.
Per la prima volta si accenna a Crayak, nei ricordi alieni, che promette di essere il vero supercattivo della serie, più di Visser 3, anche se ancora non è ben delineato.
sabato 11 ottobre 2014
La terra delle caverne dipinte - Jean M. Auel
La terra delle caverne dipinte conclude una saga iniziata in maniera grandiosa ma andata a spiaggiarsi in maniera clamorosa.
La Auel ha poco rimasto da dire, poche invenzioni grandiose da attribuire alla sua Ayla, poche rivoluzioni da iniziare.
Una buona parte del libro è speleologia. Lunghe descrizioni di grotte e dipinti nelle grotte. Monotoni e poco entusiasmanti a voler essere generosi.
Altre persone che si stupiscono per gli animali, per il propulsore, per la pietra focaia, per i racconti, tutto come di norma. Per poterci riproporre queste situazioni già viste troppe volte tra gli Zelandoni, Ayla viene mandata in viaggio per visitare le grotte degli Zelandoni del Sud. Altre grotte.
C'è un abbozzo di conflitto e di trama verso la fine, quando Ayla e Giondalar litigano per l'ultima volta prima di decidere di diventare monogami in maniera esplicita, ma anche quello è solo l'eco dei conflitti già vissuti con Ranec.
La Auel ha poco rimasto da dire, poche invenzioni grandiose da attribuire alla sua Ayla, poche rivoluzioni da iniziare.
Una buona parte del libro è speleologia. Lunghe descrizioni di grotte e dipinti nelle grotte. Monotoni e poco entusiasmanti a voler essere generosi.
Altre persone che si stupiscono per gli animali, per il propulsore, per la pietra focaia, per i racconti, tutto come di norma. Per poterci riproporre queste situazioni già viste troppe volte tra gli Zelandoni, Ayla viene mandata in viaggio per visitare le grotte degli Zelandoni del Sud. Altre grotte.
C'è un abbozzo di conflitto e di trama verso la fine, quando Ayla e Giondalar litigano per l'ultima volta prima di decidere di diventare monogami in maniera esplicita, ma anche quello è solo l'eco dei conflitti già vissuti con Ranec.
mercoledì 8 ottobre 2014
Animorphs #5, The predator - K. A. Applegate
Animorphs #5, Il Predatore
Ax vuole tornare a casa, perché non si è ancora accorto di essere stato presentato come personaggio fisso della serie. Il suo brillante piano per farlo è di chiamare una nave nemica, rubarla e volare da solo per l'universo, senza provviste né pianificazione.
Ovviamente serve della tecnologia Yeerk per costruire il segnalatore, e va rubata dalla casa del vicepreside alieno.
Come? Trasformandosi in formiche, ovvio. Aspettare che la famiglia sia fuori casa non è un'opzione accettabile.
La descrizione della mente-alveare delle formiche è molto divertente ed inquietante. La perdita di individualità non è un tema che ho visto affrontare spesso in un libro per ragazzi.
Il colpo di scena (l'unica informazione rilevante per l'avanzamento globale della storia) è l'arrivo di Visser One, il primo dei Yeerk.
Visser One è stato tra i primi ad arrivare sulla terra.
Marco (il narratore) ha perso la madre da due anni.
Visser One ha un ospite umano.
Non hanno mai ritrovato il corpo della madre di Marco.
L'identità di Visser One sembra essere un cardine di questo racconto.
Il mondo piccolo degli Animorphs colpisce ancora, tutti devono essere collegati tra loro su scala locale, per dare importanza ai poteri dei ragazzi; l'improbabilità aumenta.
Ax vuole tornare a casa, perché non si è ancora accorto di essere stato presentato come personaggio fisso della serie. Il suo brillante piano per farlo è di chiamare una nave nemica, rubarla e volare da solo per l'universo, senza provviste né pianificazione.
Ovviamente serve della tecnologia Yeerk per costruire il segnalatore, e va rubata dalla casa del vicepreside alieno.
Come? Trasformandosi in formiche, ovvio. Aspettare che la famiglia sia fuori casa non è un'opzione accettabile.
La descrizione della mente-alveare delle formiche è molto divertente ed inquietante. La perdita di individualità non è un tema che ho visto affrontare spesso in un libro per ragazzi.
Il colpo di scena (l'unica informazione rilevante per l'avanzamento globale della storia) è l'arrivo di Visser One, il primo dei Yeerk.
Visser One è stato tra i primi ad arrivare sulla terra.
Marco (il narratore) ha perso la madre da due anni.
Visser One ha un ospite umano.
Non hanno mai ritrovato il corpo della madre di Marco.
L'identità di Visser One sembra essere un cardine di questo racconto.
Il mondo piccolo degli Animorphs colpisce ancora, tutti devono essere collegati tra loro su scala locale, per dare importanza ai poteri dei ragazzi; l'improbabilità aumenta.
La trama fra le nubi - L. Ron Hubbard
Urania 105, 17 Novembre 1955
Uno scrittore di romanzetti ha venduto ad un editore il suo prossimo romanzo, e da bravo creativo ha rimandato fino all'ultimo il lavoro.
Trovandosi a dover inventare una trama, cambiandola sul momento ed adattandola alle espressioni scettiche del suo editore, finisce per inserire come cattivo della situazione Mike un suo amico pianista presente nella stanza per caso.
Strane inspiegate circostanze catapultano Mike nel romanzo, assoggettato alla macchina da scrivere dell'amico e alle sventure che lo aspettano in quanto cattivo, e deve trovare un modo efficace per interagire con il mondo e con lo scrittore "tra le nuvole" per fargli capire il suo problema e per suggerirgli di non uccidere il cattivo come in tutti gli altri suoi romanzi.
L'idea è davvero bella e ben sviluppata, l'umorismo si spreca, tra clamorose incongruenze cronologiche, oggetti che compaiono quando lo scrittore decide che sono utili per la storia, clima costante e descrizioni approssimative dell'ambientazione che modellano il mondo in maniera letterale.
Lo svantaggio è che il romanzetto che viene meta-scritto, un Harmony ad ambientazione piratesca, dobbiamo leggerlo anche noi, troppo nel dettaglio!
L. Ron Hubbard - di cui URANIA ha già pubblicato l'agghiacciante romanzo Le Quattro ore di Satana - è molto noto in America non solo come scrittore, ma anche come inventore di un metodo d'indagine psicologica a scopo terapeutico, detta Dianetica. Questo è un romanzo nel romanzo. Il protagonista è un amico dell'Autore, il quale si ispira alla sua figura romantica e anacronistica per il nostro tempo, per trarne un movimentato romanzo d'avventure piratesche ambientato nella Spagna del 1640, ai tempi in cui i pirati correvano i mari al servizio dell'Inghilterra, combattendo la potenza spagnola e strappandole fiorenti colonie. Ma succede uno strano fatto: Mike, l'amico dell'Autore, vive realmente le avventure che lo scrittore immagina, di mano in mano che vengono scritte, nei panni di un ammiraglio della Marina spagnola. S'innamora dell'eroina - sempre durante il vissuto - e diventa rivale di un coraggioso, feroce pirata inglese, innamorato anch'esso della ragazza. A questo punto Mike si ribella alla trama, che lo costringerebbe a morire per mano del pirata, e prende la mano all'Autore, il quale a un certo punto è costretto a rifare parecchi capitoli del racconto, mutando così l'esistenza fittizia dell'amico. Leggendo ci sentiamo nei panni del povero Mike, un uomo carico di ricordi del XX secolo, costretto a vivere nel 1640; un uomo innamorato di una coraggiosa lady inglese dell'epoca, il quale sa di dover presto o tardi abbandonare il proprio amore per tornare nel suo tempo. E divertenti situazioni create dalle sviste dello scrittore, che dimentica, per esempio, che nel 1640 non possono esistere fabbricati del tardo Settecento, o lampadine elettriche, o scritte U.S.A. su merci di vario genere!
Uno scrittore di romanzetti ha venduto ad un editore il suo prossimo romanzo, e da bravo creativo ha rimandato fino all'ultimo il lavoro.
Trovandosi a dover inventare una trama, cambiandola sul momento ed adattandola alle espressioni scettiche del suo editore, finisce per inserire come cattivo della situazione Mike un suo amico pianista presente nella stanza per caso.
Strane inspiegate circostanze catapultano Mike nel romanzo, assoggettato alla macchina da scrivere dell'amico e alle sventure che lo aspettano in quanto cattivo, e deve trovare un modo efficace per interagire con il mondo e con lo scrittore "tra le nuvole" per fargli capire il suo problema e per suggerirgli di non uccidere il cattivo come in tutti gli altri suoi romanzi.
L'idea è davvero bella e ben sviluppata, l'umorismo si spreca, tra clamorose incongruenze cronologiche, oggetti che compaiono quando lo scrittore decide che sono utili per la storia, clima costante e descrizioni approssimative dell'ambientazione che modellano il mondo in maniera letterale.
Lo svantaggio è che il romanzetto che viene meta-scritto, un Harmony ad ambientazione piratesca, dobbiamo leggerlo anche noi, troppo nel dettaglio!
lunedì 6 ottobre 2014
Angelo meccanico - Richard Paul Russo
Urania 1351, 20 Dicembre 1988
Urania 1611, Ottobre 2011
Angelo meccanico è un giallo dalla struttura anomala.
L'assassino è irrilevante, solo un MacGuffin per far muovere i personaggi. Sappiamo com'è fatto, c'è chi conosce il suo nome e chi conosce il suo covo.
Tanner e Carlucci, i nostri detective, non sono a caccia dell'assassino, ma delle persone che sanno avere le informazioni necessarie a catturarlo. Una caccia all'informazione richiede molti più compromessi di una semplice caccia all'uomo.
L'ambientazione è il più classico dei futuri distopici. Il quartiere senza legge isolato dal mondo, in cui tutto può succede e tutto e legale se si hanno abbastanza soldi da pagare. In questo ambiente interagiscono tra loro estremismi di ogni genere, dai fanatici della razza ai drogati senza speranza ai (pochi) poliziotti in incognito.
In sospeso: la cantante lirica nel Centro, Russo l'ha dimenticata? Lancia un'esca, ci fa credere che sia importante e poi non torna mai più sull'argomento?
Sembrano esserci altri due romanzi che portano avanti la storia di Angelo meccanico, forse sarà rilevante in futuro, anche se in quel caso una trilogia dichiarata sarebbe stata più cortese verso il lettore.
Urania 1611, Ottobre 2011
La San Francisco di Richard Paul Russo, a metà del XXI secolo, è popolata da angeli assassini, cyborg, e poliziotti dal karma molto negativo. Una città disperatamente romantica.
Ursula K. Le Guin
I cadaveri erano sprofondati sul fondo della Baia, a coppie, stretti in un abbraccio di morte, tatuati con ali d'angelo. Era per delitti come questi che Tanner aveva lasciato il corpo della polizia. Era per delitti come questi che aveva deciso di tornare. All'inferno.
Angelo meccanico è un giallo dalla struttura anomala.
L'assassino è irrilevante, solo un MacGuffin per far muovere i personaggi. Sappiamo com'è fatto, c'è chi conosce il suo nome e chi conosce il suo covo.
Tanner e Carlucci, i nostri detective, non sono a caccia dell'assassino, ma delle persone che sanno avere le informazioni necessarie a catturarlo. Una caccia all'informazione richiede molti più compromessi di una semplice caccia all'uomo.
L'ambientazione è il più classico dei futuri distopici. Il quartiere senza legge isolato dal mondo, in cui tutto può succede e tutto e legale se si hanno abbastanza soldi da pagare. In questo ambiente interagiscono tra loro estremismi di ogni genere, dai fanatici della razza ai drogati senza speranza ai (pochi) poliziotti in incognito.
In sospeso: la cantante lirica nel Centro, Russo l'ha dimenticata? Lancia un'esca, ci fa credere che sia importante e poi non torna mai più sull'argomento?
Sembrano esserci altri due romanzi che portano avanti la storia di Angelo meccanico, forse sarà rilevante in futuro, anche se in quel caso una trilogia dichiarata sarebbe stata più cortese verso il lettore.
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venerdì 3 ottobre 2014
Luna Luna di miele - Fredric Brown
Urania 511, 6 Aprile 1969
Di Brown tutti hanno letto La Sentinella, ma anche i suoi racconti lunghi meritano di essere letti!
Luna luna di miele è la traduzione fedele del titolo originale Honeymoon in hell. Sigh.
Luna luna di miele (1950)
Il racconto risale a fine anni '40, prima della corsa all'eplorazione spaziale.
Stati Uniti e Russia sono in una situazione di stallo in cui costruiscono armi e fanno a gara nel costruire armi più potenti e razzi più efficaci per esplorare e controllare lo spazio. Questa situazione di stallo, la cosiddetta "pace fredda" viene intaccata da una improvvisa crisi internazionale, quando un presunto intervento alieno inizia a far nascere solo più femmine, minacciando la sopravvivenza della razza umana.
L'unico modo per confermare o smentire questa ipotesi dell'intervento alieno è mandare una coppia sulla luna per provare a concepire lì un maschio.
Dei tre è il racconto più profetico, anche se forse c'erano già tutti i semi politici per intuire come si sarebbe evoluta la politica internazionale nel dopoguerra.
L'idea è originale e sviluppata davvero bene, ed è sempre piacevole vedere i futuri ricostruiti da un punto di vista "preosservazione", in cui tutte le informazioni sullo spazio erano di tipo deduttivo e non dovute ad una esplorazione diretta.
(Io avrei aspettato 3 mesi a pubblicare questa raccolta, per uscire in contemporanea all'allunaggio dell'Apollo 11).
Che succede lassù (1944)
All'improvviso tutte le stelle fisse più brillanti iniziano a spostarsi, mandando nel panico gli astronomi di tutta la terra, che non trovano una spiegazione e non sanno in che modo potrà evolversi questo movimento.
Una riflessione sulla pervasività dei media (la radio, all'epoca) travestita da racconto comico di fantascienza.
Astrotopolino (1941)
Uno scienziato costruisce nel suo laboratorio piccoli razzi con cui tenta di mandare dei topolini sulla Luna, per provare la sua teoria per cui la Luna non sarebbe priva di atmosfera come sostengono le ipotesi più diffuse ma abitabile direttamente.
Non sospetta la presenzia di alieni più o meno amichevoli in orbita, che rapiranno il suo primo topolino rendendolo intelligente e deciso a cambiare il mondo per la sua razza.
Dei tre il racconto più sottotono e con temi meno avvincenti, in una traduzione davvero pesante da leggere, in gran parte per la scelta di rendere in maniera eccessiva il forte accento tedesco dello scienziato (e dei topi che imparano a parlare ascoltandolo).
C'è un racconto di due pagine che è forse il "pezzo" di fantascienza più famoso in Italia; è stato trasmesso più volte alla radio e letto alla TV da Giorgio Albertazzi; non c'è amico o "nemico" della FS che non lo ammiri e non lo citi come un classico: è "La sentinella", di Fredric Brown. Ma questo "classico" di due pagine non ha forse finito per fare, involontariamente, un torto ai non meno geniali, estrosi, brillanti "racconti lunghi" di Brown, che Urania comincia con questo numero a raccogliere in volume presentando: 1° la storia (esattamente ambientata nel 1972) di un amore lunare russo-americano; 2° la vita e le esilaranti avventure di un topo cosmonauta; 3° la completa riorganizzazione di tutto il firmamento in un particolare "ordine nuovo".
Di Brown tutti hanno letto La Sentinella, ma anche i suoi racconti lunghi meritano di essere letti!
Luna luna di miele è la traduzione fedele del titolo originale Honeymoon in hell. Sigh.
Luna luna di miele (1950)
Il racconto risale a fine anni '40, prima della corsa all'eplorazione spaziale.
Stati Uniti e Russia sono in una situazione di stallo in cui costruiscono armi e fanno a gara nel costruire armi più potenti e razzi più efficaci per esplorare e controllare lo spazio. Questa situazione di stallo, la cosiddetta "pace fredda" viene intaccata da una improvvisa crisi internazionale, quando un presunto intervento alieno inizia a far nascere solo più femmine, minacciando la sopravvivenza della razza umana.
L'unico modo per confermare o smentire questa ipotesi dell'intervento alieno è mandare una coppia sulla luna per provare a concepire lì un maschio.
Dei tre è il racconto più profetico, anche se forse c'erano già tutti i semi politici per intuire come si sarebbe evoluta la politica internazionale nel dopoguerra.
L'idea è originale e sviluppata davvero bene, ed è sempre piacevole vedere i futuri ricostruiti da un punto di vista "preosservazione", in cui tutte le informazioni sullo spazio erano di tipo deduttivo e non dovute ad una esplorazione diretta.
(Io avrei aspettato 3 mesi a pubblicare questa raccolta, per uscire in contemporanea all'allunaggio dell'Apollo 11).
Che succede lassù (1944)
All'improvviso tutte le stelle fisse più brillanti iniziano a spostarsi, mandando nel panico gli astronomi di tutta la terra, che non trovano una spiegazione e non sanno in che modo potrà evolversi questo movimento.
Una riflessione sulla pervasività dei media (la radio, all'epoca) travestita da racconto comico di fantascienza.
Astrotopolino (1941)
Uno scienziato costruisce nel suo laboratorio piccoli razzi con cui tenta di mandare dei topolini sulla Luna, per provare la sua teoria per cui la Luna non sarebbe priva di atmosfera come sostengono le ipotesi più diffuse ma abitabile direttamente.
Non sospetta la presenzia di alieni più o meno amichevoli in orbita, che rapiranno il suo primo topolino rendendolo intelligente e deciso a cambiare il mondo per la sua razza.
Dei tre il racconto più sottotono e con temi meno avvincenti, in una traduzione davvero pesante da leggere, in gran parte per la scelta di rendere in maniera eccessiva il forte accento tedesco dello scienziato (e dei topi che imparano a parlare ascoltandolo).
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mercoledì 1 ottobre 2014
Le cinque porte - Jack Rhys
Urania 936, 23 Gennaio 1983
Un grosso cilindro di metallo compare misteriosamente in un prato nella campagna inglese. Nessuno si spiega come ci sia arrivato o perché.
Al di là della sua soglia i primi esploratori mandati in avanscoperta trovano un mondo alieno radioattivo ed un secondo cilindro.
Cinque porte per cinque mondi che propongono sfide sempre maggiori, tecniche, biologiche, scientifiche, persino di fede, in una sorta di test alla razza umana che deve mostrarsi degna di quel che si trova al di là dell'ultimo cilindro.
Al di là dell'ovvio riferimento al cilindro di Wells, la storia è molto diversa ed esplora non solo il lato tecnico dell'esplorazione dei mondi successivi, ma anche la dimensione sociologica degli scienziati che si insediano al di là della prima soglia, su Luna Nuova e la dimensione politica dei finanziamenti al progetto e della rilevanza di questo primo contatto alieno negli equilibri sulla terra.
È da buttare solo il tentativo di aggiungere a forza una storia romantica, che salta fuori qua e là in maniera distaccata da tutto il resto del libro.
In un celebre romanzo di H. G. Wells tutto comincia con la caduta di un grande "cilindro extraterrestre" presso una fattoria del New Jersey. Qui la situazione iniziale è identica, con la sola differenza che la fattoria è inglese e che il misterioso oggetto non si sa se sia caduto dal cielo o come altro sia arrivato lì. Si tratta comunque di una differenza che non cambierà purtroppo la sorte dell'ispettore Williams, il coraggioso ufficiale di polizia che si avventura per primo all'interno del cilindro.
Un grosso cilindro di metallo compare misteriosamente in un prato nella campagna inglese. Nessuno si spiega come ci sia arrivato o perché.
Al di là della sua soglia i primi esploratori mandati in avanscoperta trovano un mondo alieno radioattivo ed un secondo cilindro.
Cinque porte per cinque mondi che propongono sfide sempre maggiori, tecniche, biologiche, scientifiche, persino di fede, in una sorta di test alla razza umana che deve mostrarsi degna di quel che si trova al di là dell'ultimo cilindro.
Al di là dell'ovvio riferimento al cilindro di Wells, la storia è molto diversa ed esplora non solo il lato tecnico dell'esplorazione dei mondi successivi, ma anche la dimensione sociologica degli scienziati che si insediano al di là della prima soglia, su Luna Nuova e la dimensione politica dei finanziamenti al progetto e della rilevanza di questo primo contatto alieno negli equilibri sulla terra.
È da buttare solo il tentativo di aggiungere a forza una storia romantica, che salta fuori qua e là in maniera distaccata da tutto il resto del libro.
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