mercoledì 29 maggio 2019

Le quattro casalinghe di Tokyo - Natsuo Kirino


Un romanzo di cui ho sentito parlare molto bene e su cui avevo delle aspettative. E come spesso capita quando si hanno aspettative, mi ha deluso molto.
Parte in maniera perfetta, quattro donne che lavorano al turno di notte in una fabbrica (no, non ci sono casalinghe in questa storia e il titolo è un clickbait su carta). Quattro donne che rappresentano tipi umani della società giapponese, diversissimi tra loro. Quella che segue la moda e spende senza riguardi, quella devota alla famiglia che si consuma nel badare all'anziana suocera, quella materna ma soffocata dai debiti e alla fine quella oppressa da un marito che spende senza riguardi e non contribuisce nell'economia familiare.
Proprio quest'ultima esplode, uccide il marito e coinvolge le amiche in un rocambolesco lavoro di macellazione ed occultamento del cadavere che dà inizio alla storia e le fa sprofondare in una spirale di criminalità e sfruttamento, di altri verso le quattro donne e alla fine anche tra loro.
Purtroppo il romanzo va per le lunghe. Va troppo per le lunghe. Arrivano personaggi maschili, un proprietario di locali, un esattore di debiti, vengono forzati nella storia a rovinare queste dinamiche che da lettore mi hanno preso. Non empatizzo coi personaggi maschili, sono biglie impazzite che non si muovono con una logica, che disturbano la lettura.
Finiscono per essere centrali e monopolizzare il resto del racconto. Le quattro "casalinghe" da protagoniste diventano comparse, spariscono sempre di più, forse in una metafora di un sistema che le assorbe, una volta fatto un primo passo, una prima azione moralmente dubbia, scompaiono un giorno alla volta. Capisco il simbolismo, ma non apprezzo l'effetto globale sul romanzo.
Se dovessi dare delle stelline, darei cinque stelle alla prima metà e una stella alla seconda, che mi sono forzato a leggere perché l'autrice si era meritata questo sforzo con le premesse iniziali.