venerdì 28 novembre 2014

Fuga dal pianeta degli umani - Robert J. Sawyer

Urania 1542, Gennaio 2009

La porta tra gli universi è stata chiusa e rischia di non riaprirsi più. Ponter Boddit, lo scienziato Neanderthal, è tornato nella propria dimensione lasciando un solo rimpianto nella nostra: la genetista Mary Vaughan. Per questo convince il consiglio a tentare un pericoloso esperimento: invitare Mary in visita ufficiale sulla Terra parallela in cui sono i Neanderthal, non l'Homo sapiens, la razza dominante. Mary accetta e si avventura fra le sorprese di un mondo capovolto, in cui tra uomini e donne non può esistere il minimo contatto. Ma è solo l'inizio dell'odissea in un altro spazio, un altro tempo.

Mary viene arruolata dal governo statunitense per prepararsi agli scambi coi Neanderthal, nell'altro universo Ponter spinge per riaprire il portale in maniera permanente per tornare in visita.

Fuga dal pianeta degli umani non ha il mordente di La genesi della specie, è una sorta di libro di transizione in cui le due specie ballano tra di loro, confrontando le rispettive tradizioni e facendo lunghi discorsi politici ed etici.

Si affronta il tema della religiosità negli umani, come possa essere un fenomeno naturale ed istintivo e come abbia influenzato lo sviluppo della nostra società, mostrando la cultura rigorosamente atea e razionalista dei neanderthal come il modello utopico che sarebbe nato dall'assenza di stimoli religiosi innati.
Le divagazioni di natura filosofica sono forse esagerate e un po' invadenti nella narrazione, ma non sono sgradevoli, nonostante il loro retrogusto marzulliano, in cui l'autore stesso pone le domande giuste a cui rispondere in maniera epica ed articolata.

Si approfondiscono le origini della scissione tra i due universi, una inversione magnetica che ha "attivato" e scelto la specie dominante, in maniera casuale, e si accenna ad un nuovo evento analogo dagli esiti imprevedibili, che in bene o in male concluderà la saga con i suoi effetti.

Nonostante il già ottimo lavoro di caratterizzazione della società aliena, Sawyer non si ferma ed espande il suo mondo alieno con tradizioni e costumi sempre più dettagliati e coerenti.

La genesi della specie - Robert J. Sawyer

Urania 1536, Luglio 2008

Premio Hugo per il miglior romanzo 2003

Chi è Ponter Boddit, e che cosa vuole nel nostro universo? Non è questione di razzismo - benché Ponter sia piuttosto brutto e abbia tutta l'aria di un parvenu - ma di elementare evoluzionismo: quell'essere è un Neanderthal! Ora, tutti sanno che i Neanderthal hanno perso, che al gioco delle specie più evolute hanno subìto cappotto, venendo soppiantati dall'Homo sapiens. Ma forse gli uomini di Neanderthal hanno fatto fortuna altrove, forse abitano un mondo diverso e tuttavia reale da cui, a volte, si può ritornare. Se è così, Ponter Boddit, coltissimo scienziato Neanderthal, ha fatto semplicemente naufragio nella nostra poco ospitale realtà...

Adoro i romanzi dei "what if", con piccoli cambiamenti che portano a cambiamenti nel mondo dalle implicazioni difficilmente immaginabili e strutturabili in una struttura complessa.

Questo è uno dei migliori "what if" che io abbia mai letto, cosa sarebbe successo se anziché i Sapiens fossero stati i Neanderthal a diventare la specie dominante sulla terra?
Cosa succederebbe se un universo Neanderthal e uno Sapiens entrassero in contatto, per caso, tramite un varco?

Questo è tutto il succo del romanzo, poi Sawyer fa un lavoro grandioso immaginando una cultura Neanderthal radicalmente diversa da quella umana, prendendo spunti e idee da varie teorie archeologiche e alcune volte semplicemente immaginando soluzioni plausibili ma incredibilmente aliene al nostro modo di vivere, come la struttura sociale in cui ognuno è in una relazione stabile con una persona del sesso opposto per ragioni riproduttive e con una del proprio sesso per la vita quotidiana.

Lo sdoppiamento del romanzo nelle due linee narrative "di qua del varco" permette di raccontare sia il senso di estraneità provato da Ponter Bobbit, scienziato neanderthal in visita contro la sua volontà sul nostro pianeta sfruttato, bruciato, sovrappopolato, con la convizione sempre più radicata di esservi bloccato per sempre, sia il senso di ordine e regolarità del pianeta alternativo in cui vive il compagno di Ponter, Adikor Huld, accusato della scomparsa/omicidio in una società orwelliana in cui il fatto stesso di non poter documentare un avvenimento viene considerato sospetto ed accusatorio.

In questo primo volume della trilogia Sawyer si concentra sul lato tecnologico e sociale, evitando ancora gli scontri filosofici e religiosi che affiorano naturalmente e (suppongo) esploderanno nei seguiti.
Questo rende un po' piatta e stereotipata la scienziata umana, Mary Vaughan, e il suo affezionarsi a Ponter. Serve per la trama, è chiaro, ma non è gustificato o ragionevole.

domenica 23 novembre 2014

Fondi di caffé - Mario Benedetti

Fondi di caffè, journal.

Mario Benedetti, uruguayano, ci guida un racconto alla volta attraverso la sua vita, dall'infanzia fino all'età adulta, mostrandoci gli alti e i bassi della vita a Montevideo.

I racconti si evolvono come si evolvono i ricordi. Passano dai toni fiabeschi e idilliaci dell'infanzia, ovattata da tutti i problemi e cosparsa da momenti eccitanti e segreti, fino alla prosa quasi angosciante che rispecchia la vita adulta e (troppo) piena di responsabilità.

Le scene ripercorrono i tormenti amorosi, artistici, politici, morali, a comporre una biografia a mosaico in cui nulla è superfluo.
Una autobiografia è intrinsecamente frammentaria come la memoria di chi la compone, e la precisa scelta di non colmare le lacune la rende simile ad un'immersione nei pensieri dell'autore, più che in una osservazione esterna.

Questo libro è quel che di più simile alla poesia abbia mai fatto presa su di me.

"Anche Dio è contento che pecchiamo, sempre che lo facciamo con allegria. Così può perdonarci allegramente."

mercoledì 19 novembre 2014

È nata una star? - Nick Horby

Cosa non si aspetta di scoprire, una madre?

Che il figlio (Mark) ha iniziato una carriera come attore di film porno. Per gentile rivelazione della vicina che le lascia un dvd nella buca delle lettere.

Questo racconto, scorrevole e dall'umorismo leggero, ci presenta le fasi dell'accettazione di questa carriera. Prima come estranea e pericolosa, poi come un elemento positivo nella vita del figlio, privo di doti particolari e mai brillante nelle sue attività.

Si scatena un piccolo conflitto tra il figlio generosamente dotato e il padre, e la conseguente un'indagine capire se questa dote provenisse invece dal nonno materno.

Un racconto forse troppo breve, con molti fili, situazioni e personaggi lasciati liberi e aperti che penso in molti avrebbero continuato a seguire con piacere, se raccontati con lo stile e il garbo di Hornby. Mi fa pensare ad un tentativo di romanzo abortito per mancanza d'ispirazione dell'autore e riciclato (pur con un risultato decente) in un racconto.

Vita di un falsario - Inoue Yasushi

Vita di un falsario, journal.

Un'altra raccolta di racconti di Inoue Yasushi. Il primo racconto, lungo, è quello che dà il titolo alla raccolta, e decisamente il più significativo.
Gli altri due riempiono pagine senza trasmettere molto ed hanno lunghe pagine che sembrano copiaincollate da un'enciclopedia delle leggende popolari giapponesi.

In Vita di un falsario, un letterato viene incaricato in maniera complessa di scrivere la biografia di un celebre pittore, dopo la sua morte, e nella ricerca di fonti e documenti sulla vita e sulle opere del maestro, si imbatte più volte nel lavoro e nelle tracce di Hara Hosen, un amico d'infanzia del pittore, prima diventato un abile falsario e mercante d'arte, poi un creatore di fuochi d'artificio.
Esplora poco alla volta la figura di Hara Hosen e di come la sua promettente carriera di pittore fosse stata azzoppata dal crescere all'ombra di un grande maestro, costringendolo ad una vita senza direzione.
Yasushi ci parla della delusione, della sconfitta dell'uomo. Partendo da un giudizio negativo e di accusa nei confronti del falsario, porta alla luce il lato più umano e fragile di Hara Hosen.

Amore - Inoue Yasushi

Amore, journal.

Amore è una raccolta di tre racconti legati dal tema comune, appunto, dell'amore. Nella società giapponese, dai rituali e tradizioni complesse, anche l'amore fatica ad esprimersi fuori dagli schemi accettati, e quando succede, nasce la storia.

Giardino di rocce
Una coppia di sposi visita Kyoto in viaggio di nozze; la visita ad un giardino di rocce risveglia nel marito i ricordi di un passato lontano e di un triangolo amoroso che ha segnato la sua vita.
Il suo ricordare, anche se mai esplicitato o raccontato alla moglie, finisce per influenzarla e farla a sua volta riflettere su di sé, cambiandola.

Anniversario di matrimonio
Un vedovo riflette sull'avarizia (parsimonia?) della moglie morta, e di come gli impedisca di trovare una nuova donna e risposarsi. Questa riflessione lo porta a ricordare il loro viaggio di nozze, naufragato un pezzo alla volta in una serie compulsiva di ripensamenti.

La morte, l'amore, le onde
L'unico racconto dei tre che non viva nel passato di un protagonista ma si svolge nel presente. Ci parla non dell'amore che sta finendo, dell'amore finito, ma dell'amore che riesce a nascere anche dal desiderio di morte - ben radicato - di due persone.
Questo è il più toccante dei tre racconti. Non solo per il suo essere positivo verso il futuro, anziché richiuso verso il passato, ma soprattutto per la delicatezza con cui si muovono i suoi personaggi, in questo limbo che è l'attesa del momento giusto in cui uccidersi.

sabato 15 novembre 2014

Le ultime lettere - Stieg Larsson

Le ultime lettere, journal.

Larsson è stato un caso editoriale vero, ancora di più per essere morto poco prima del grande successo della trilogia Millennium.

Questo librino raccoglie le ultime mail scambiate con il suo editore, il processo con cui hanno preso vita i suoi romanzi, i "patteggiamenti", le correzioni, considerazioni sui personaggi e sulla storia, la mediazione per produrre una biografia dell'autore fedele ma non troppo autoincensante, perché Larsson era comunque un personaggio pubblico ed impegnato in molte battaglie sociali.

Non è grande letteratura, ma è uno spaccato interessante sulla difficoltà del percorso editoriale, molto più ramificato e ben diverso dal "presento un manoscritto, puff, libro".

sabato 8 novembre 2014

La storia fantastica - William Goldman

Ripubblicato come La principessa sposa - William Goldman, da Marcos y Marcos.

Quel che mi ha stupito di questo romanzo è la incredibile e totale fedeltà del film omonimo. Deve essere uno dei pochi e rari casi in cui si eguagliano le due versioni.

Il narratore è il bambino che ascolta la storia, ormai adulto e scrittore di professione, che cerca per suo figlio il libro che lo faceva sognare da bambino.
Trovato il tomo, raro e semisconosciuto a gran parte dei librai, si scontra con la terribile realtà, che si trattava di un grosso tomo di storia Fiorinese e satira politica, da cui il padre estraeva sapientemente le poche parti avventurose ed entusiasmanti.

Così ci ri-racconta la storia, guidandoci con le sue note nel corso della riduzione, facendo meta-ironia sulle parti ironiche che non ci racconta e che fanno da simpatico siparietto per sdrammatizzare e spezzare la tensione nei momenti cruciali del'avventura.

Per chi ha amato La storia infinita, questo romanzo (pubblicato sei anni prima) è una lettura obbligata. Ci sono molti spunti e idee che Ende riprende e con cui gioca liberamente, restando in dei confini molto simili a quelli autoimposti da Goldman; quelli di una fiaba ricca di problemi reali che non sfociano mai in un fantasy esplicito.

sabato 1 novembre 2014

Decisamente morto - Charlaine Harris

Un libro faticoso da iniziare.
Eredità?
Cugina morta?
Convocazione dalla regina?
Avvocato Cataliades?

Presto arriva la consapevolezza di aver saltato un libro. Deve essere quello per forza, perché lo stile della Harris non è quello di iniziare ad azione iniziata, ed anche se fosse sta chiaramente dando per scontato che sappiamo di avvenimenti e personaggi mai visti prima.

Invece no, nessun libro saltato, solo un racconto, che "siccome siamo italiani e non ce ne accorgiamo" non è stato aggiunto per cortesia prima del romanzo, o anche in una raccolta di racconti, se proprio volevano farci faticare, si sarebbe sopportato.

Un bambino rapito viene recuperato grazie ai poteri telepatici di Sookie. Sookie frequenta Quinn la tigre mannara, sempre minacciosa e pronta a toglierla dai casini periodici. Lo svuotamento dell'appartamento della cugina vampiro (nonché amante della regina) si complica quando un mannaro vampirizzato si sveglia nello sgabuzzino della casa da liberare.

Finalmente scopriamo che Sookie ha sangue di fata, aprendo nuovi entusiasmanti orizzonti narrativi.