Urania 1119, 26 Gennaio 1990
Urania 1617, Aprile 2015
A Triviana, una cittadina costiera dal fascino malsano, pesa ancora il ricordo di uno spaventoso incidente avvenuto quarant'anni prima, quando un velivolo sconosciuto era precipitato sul luna park, seminando morte e distruzione. Cosa era l'oggetto volante che tutti chiamano "il bombardiere"? La domanda rappresenta ormai l'ossessione di David, un giovane mandato a studiare nella scuola di Triviana e su cui pesa una drammatica vicenda personale. Nessuno scommetterebbe che sia possibile far luce sul mistero, fino al giorno in cui la cosa caduta dal cielo riprende a vivere, a pulsare nelle vene della città, annunciando una nuova catastrofe.La notte del bombardiere sarebbe più adatto alla collana Urania Horror, probabilmente.
Le atmosfere sono cupe, anzi, tutto si regge sulle atmosfere opprimenti di Triviana, con la sua aria pesante, le persone mutilate e ferme al giorno in cui cadde il bombardiere. Serge Brussolo è davvero bravo a creare tensione e a creare stati d'animo angoscianti in chi legge.
La storia più propriamente fantascientifica ingrana molto tardi, bisogna prima superare la surreale vita di collegio, gli incubi di David, le psicosi, prima di vedere qualcosa che non sembri una semplice allucinazione.
Il tema non è nuovo, abbiamo visto dozzine di tipi di alieni non umanoidi comportarsi circa allo stesso modo, nutrirsi di energia sembra essere una loro abitudine, insieme all'imitare l'ambiente e le creature viventi che incontrano.
Perché ristampare Brussolo? Me lo sono domandato, non mi sembra un capolavoro, neppure ci si avvicina. L'aggettivo che ho sempre visto associare al suo nome è "controverso", e sì, bisogna ammetterlo, è controverso. Racconta storie traumatiche, molto forti e descritte in maniera esplicita, è raro nella fantascienza. Forse è addirittura un precursore su come si sia sviluppato il genere, ma è stata una pena finire questo che viene citato come il suo capolavoro.
La storia sembra una lunga allucinazione, i ritmi non accelerano mai, i personaggi sono delle macchiette piatte e tristi, ognuno caratterizzato da un singolo evento della sua vita che sembra definire ogni sua azione e decisione.
Il finale stesso sembra uno sfottò al lettore, privo di alcun senso. [Hai degli alieni cattivi che hanno ucciso molti umani per potersene andare dalla terra. Ma vuoi vendicare le loro vittime, quindi li costringi a non partire e continuare a fare vittime con la speranza di ucciderli fra molti anni al prossimo tentativo? Perché?]