sabato 22 luglio 2017

Occhi nello spazio - Robert J. Sawyer

Ogni tanto torna di moda l’enigma dei dinosauri, esseri giganteschi dei quali fino a due secoli fa non si conosceva nemmeno l’esistenza (e dove la parte enigmatica riguarda la loro estinzione, avvenuta nel Cretaceo). Ma se non fossero scomparsi e si fossero semplicemente trasferiti su un altro pianeta? Non grazie alla loro limitata intelligenza, certo, ma aiutati e trasportati da una razza più sensibile ed evoluta… Ridotta la massa corporea e potenziata la mente, i tirannosauri avrebbero finito per sviluppare la paziente e sofisticata civiltà descritta in questo stupefacente romanzo. Nel quale un brillante scienziato – quello che potremmo considerare l’equivalente sauro di Galileo – deve convincere i suoi concittadini delle verità contenute negli ultimi sviluppi dell’astronomia. Anche perché ignorarle metterebbe in serio pericolo il mondo dei Quintaglio, rettili pensanti ma non senza pregiudizi.
Urania 1664, Luglio 2017

Letteralmente "La storia di Galileo. Se fosse un dinosauro. E su un pianeta alieno".
Sawyer è stupendo nel creare mondi alieni, alieni non solo come estetica e abitanti, ma come tradizioni, religioni, costumi, struttura sociale e politica.
Dopo averlo visto all'opera nella trilogia dei Neanderthal nel creare una società Neanderthal-moderna di grande impatto, coerente e diversa da tutto quel che potessi immaginare, non credevo ci sarebbe riuscito, e invece mi ha stupito.
Mette in gioco dinamiche represse da predatore, i forti istinti territoriali di questi T-rex evoluti e costretti a vivere in città, sulle navi, in palazzi. Un istinto che viene represso solo grazie a rigidissime convenzioni sociali e alla religione. L'istinto aggressivo ha plasmato tutto sul pianeta dei Quintaglio, dai riti di maturità al sistema di governo, al controllo della popolazione.

Il romanzo parla di un "risveglio scientifico/astronomico" avuto da un giovane apprendista che, dotato di un prototipo di telescopio, si rende conto che la Dea che tutti adorano altro non è che un pianeta attorno a cui ruota il mondo dei Quintaglio, una semplice luna. Dover proporre un modello alternativo e contrario alla religione lo mette in una posizione scomoda, e la mano gli viene forzata quando l'antica religione basata sulla caccia lo riconosce come l'eletto di turno, il profeta che era stato annunciato.

La trama è notevole, il pellegrinaggio sull'altro lato della luna, la caccia, la storia personale di Afsan, la sua crescita man mano che si addentra nelle tradizioni della sua gente, ma è comunque un grande libro preparatorio alle storie che devono venire. Getta le basi per un'ambientazione più vasta e promettente.
Sawyer non racconta di un singolo personaggio. Sawyer racconta attraverso gli occhi del - pur attivo - protagonista, la storia di un'intera specie, di un intera società.

giovedì 20 luglio 2017

Animorphs #25, The extreme - K. A. Applegate

Animorphs #25, Il gelo

Ah, il volume "troviamo una scusa per mandarli in un posto freddo ad affrontare un ambiente diverso".
Un apparecchio MacGuffin che può trasformare qualsiasi piscina/pozza d'acqua in una fonte di raggi Kandrona, liberando i Yeerk dalla necessità di tornare ogni tre giorni a nutrirsi a una delle loro basi. Siccome è il metodo principale usato per riconoscerli, non si può permettere, giusto?
Grazie a Eric e i Chee, gli androidi-canini, che li sostituiscono, gli animorphs partono per una vacanza al polo nord, completamente impreparati e senza morph adatti al freddo. Per fortuna un orso polare li salva dando una via d'uscita.
Il titolo è appropriato, la storia è una lotta contro il freddo, contro la fame e la scarsità di risorse (mangiare una foca per sopravvivere? È una battaglia morale non da poco), non una lotta contro alieni cattivi. Perché i luoghi estremi della terra sono tanto alieni quanto il più lontano dei pianeti. Questo è il tema più o meno nascosto nel volume.
Entrano in gioco anche degli ibridi, umano/venber, una razza aliena creduta estinta e adatta a vivere in condizioni di freddo estremo. Sono un po' zombie di ghiaccio, seguono a distanza ma non arrivano mai al dunque, mediamente poco efficaci e non più spaventosi degli squali mutanti con un supercervello adatto a ospitare uno Yeerk.