Laura Prete - ex reginetta di bellezza, ex soubrette, ex inquilina della più famosa Villa della televisione, attuale fidanzata d'Italia e direttrice di una Scuola per lo Spettacolo - ha sparato in testa, in diretta televisiva, al più rispettato showman della nazione. Il pubblico, incollato al teleschermo, si sta chiedendo: perché? E Laura, in questo romanzo, ci dà le sue risposte. Purtroppo, però, conoscerete tre Laure e ognuna, a turno, vi consegnerà la sua verità.
Ammetto di avere dei pregiudizi sui romanzi italiani, mi aspetto sempre un po' meno di quanto potrei aspettarmi, quindi mi sorprendo quando vanno oltre. Questa sono io va oltre.
Non ha una lettura, non ha due letture. Ne ha tre, stratificate in maniera perfetta dove ogni dettaglio della storia torna a reinventarsi e mostrare quel che nasconde, come in un puzzle da ricomporre. Il puzzle è la vita di Laura Prete e della sua ascesa nel mondo dello spettacolo, non sappiamo fino alla fine se per vie ambigue o rette, la seguiamo in una parodia di un ambiente politico e dello spettacolo italiano corrotto e marcio in modo tutto speciale. Tutto nel testo è parodia, tutto è allusione e gioco, finché la parodia non diventa di colpo nera e cupa per il suo realismo.
Ci sono tre donne in scena all'inizio, che parlano a turno.
C'è la ragazza in rosso che è l'immagine pubblica, per la gente comune.
C'è la ragazza in visone che è l'immagine nel mondo dello spettacolo, l'inizio dell'inganno.
E l'è la donna in ombra che è la mente nascosta che non ci aspettavamo, quella che conclude questo carosello emotivo che ci sbatacchia da commedia a tragedia a qualcosa di ben oltre.
Internet ve lo conferma, chiunque abbia letto "Questa sono io" l'ha adorato e ne è diventato profeta. E per ottime ragioni.