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lunedì 15 giugno 2020

Assassinio sul "Canadian-Express" - Eric Wilson



Uno dei classici del Battello a Vapore e forse quello che è invecchiato peggio per una serie di sfortunate circostanze.
E' un giallo molto semplice come struttura, ha degli indizi chiari, un movente facile, pochi personaggi in scena: il detective, l'amico, la vittima, il colpevole palese, il personaggio sospetto e ostile, il personaggio innocente ma onnipresente. Dove va a parare la storia è palese, ma è un giallo introduttivo quindi perfetto per esplorare questi archetipi.
Purtroppo la storia si regge su alcuni elementi datati:
- l'isolamento durante il viaggio, l'impossibilità di comunicare.
- il fumare all'interno del treno, mozziconi di sigaretta di marche diverse, tracce di rossetto.
- la normalità con con i protagonisti adolescenti viaggiano da soli.

Questi tre elementi difficilmente risuonano con un giovane lettore di oggi, che raramente viene fatto viaggiare da solo in treno per più giorni, è connesso agevolmente col mondo grazie al suo smartphone (così come lo sono gli altri passeggeri) e sicuramente non è abituato al fumo al chiuso o nelle cabine di un treno su cui si basa la soluzione del giallo.

Ho trovato particolarmente disturbante il non esplicitare l'età dei personaggi. Capisco che serve per permettere una maggior immedesimazione da parte del lettore, che ci mette sé stesso, però li rende spesso incoerenti. Viaggiano da soli per giorni, sono autonomi, però hanno regole specifiche dai genitori, un budget non autonomo. Si nutrono di dolci e snack come bambini sregolati, però cenano nel vagone ristorante ordinando cibi per bene e senza scrupoli sociali.
Se fossero reali, devono aver avuto un'esposizione davvero peculiare al mondo, per essere a loro agio in giovane età in situazioni socialmente complicate.

sabato 22 settembre 2018

Un insopportabile ronzio - R. L. Stine

Piccoli Brividi #17
Dalle prime letture d'infanzia non ricordavo ci fossero storie nei Piccoli Brividi con dei buchi di trama così grossi come in questo caso. In tutte le altre riletture, anche se ci sono delle forzature, adulti irragionevoli oltre misura, comportamenti inspiegabili ed esasperati, non c'erano dei veri e propri problemi.
Qua la storia non si regge.
Il protagonista ha paura delle api ed è bullizzato. Trova un volantino in cui gli offrono uno scambio di corpo. Lui va nel corpo di un ragazzo popolare per fargli dei test di matematica e in cambio si gode il momento. Accetta.
Ovviamente finisce nel corpo di un'ape e inizia un'ordalia in cui deve lottare contro al gatto, al vicino apicultore. Contatta la responsabile per lo scambio, riesce persino a parlarle grazie a un microfono. Cosa fa lei? Gli dice "peccato, all'altro tizio piace il tuo corpo, se lo tiene". E lo abbandona. Senza neanche metterlo in una scatola. Senza neanche offrirgli uno scambio per metterlo nel corpo dell'altro ragazzo, a cui già era destinato e che ora se ne va in giro con un cervello da ape a sniffare i fiori.
Torna nel suo corpo e non ci viene spiegato perché. Perde i sensi e tutto è tornato normale. Pensavo si giocasse la carta "era tutto un sogno e ora ha imparato che la sua vita era bella, aveva una fantastica famiglia e avere paura delle api era stupido", e invece no! Reincontra il ragazzo dello scambio, parlano dell'accaduto e lui si scusa. Tutto era successo davvero e non sappiamo come si sia risolto il problema su cui si regge la storia.
Terribile.

giovedì 20 luglio 2017

Animorphs #25, The extreme - K. A. Applegate

Animorphs #25, Il gelo

Ah, il volume "troviamo una scusa per mandarli in un posto freddo ad affrontare un ambiente diverso".
Un apparecchio MacGuffin che può trasformare qualsiasi piscina/pozza d'acqua in una fonte di raggi Kandrona, liberando i Yeerk dalla necessità di tornare ogni tre giorni a nutrirsi a una delle loro basi. Siccome è il metodo principale usato per riconoscerli, non si può permettere, giusto?
Grazie a Eric e i Chee, gli androidi-canini, che li sostituiscono, gli animorphs partono per una vacanza al polo nord, completamente impreparati e senza morph adatti al freddo. Per fortuna un orso polare li salva dando una via d'uscita.
Il titolo è appropriato, la storia è una lotta contro il freddo, contro la fame e la scarsità di risorse (mangiare una foca per sopravvivere? È una battaglia morale non da poco), non una lotta contro alieni cattivi. Perché i luoghi estremi della terra sono tanto alieni quanto il più lontano dei pianeti. Questo è il tema più o meno nascosto nel volume.
Entrano in gioco anche degli ibridi, umano/venber, una razza aliena creduta estinta e adatta a vivere in condizioni di freddo estremo. Sono un po' zombie di ghiaccio, seguono a distanza ma non arrivano mai al dunque, mediamente poco efficaci e non più spaventosi degli squali mutanti con un supercervello adatto a ospitare uno Yeerk.

domenica 29 gennaio 2017

Animorphs #24, The suspicion - K. A. Applegate

Animorphs #24, L'astronave

Gli Helmacrons sono degli alieni minuscoli, dimensione formica, e hanno una tecnologia superiore a quella degli Yeerk.
Sono a caccia dei cubi che donano il potere di morphing e incredibilmente aggressivi nonostante la loro taglia.

Questo volume è un rifacimento in chiave quasi comica dei viaggi straordinari più classici della fantascienza, in cui tutti vengono ridotti a proporzioni microscopiche e affrontano minacce improbabili dovute alla loro taglia. Queste avversità portano persino a una improbabile alleanza temporanea tra Visser One e gli Animorphs per affrontare il nemico comune e tornare a dimensione reale.

Malus: l'improbabilità fisica del rimpicciolimento, il poter ancora respirare liberamente e interagire con la materia anche quando i singoli atomi diventano visibili.
Bonus: l'incredibile carica comica di questo racconto, perfetto per spezzare la tensione crescente e i problemi morali affrontati negli ultimi volumi.

mercoledì 14 dicembre 2016

La figlia di Medusa - Priscilla Galloway

La protagonista, Dusa, è un'adolescente americana che viene rapita da due sorelle greche e portata in un'isola dell'Egeo, custodita da un giovane bellissimo di nome Perse. Là Dusa vivrà un'incredibile avventura, scoprendo di essere una "figlia" dell'antica, mitica Medusa, che le sue sorelle Gorgoni vogliono riportare in vita, riunendo la testa dai capelli serpentini al corpo dal quale è stata spiccata.
Nel mondo sono sparse le Sognatrici di Serpenti. Sognano serpenti, li ascoltano, ne sono spaventate al punto di ammalarsi. Da sempre compaiono, ignorate o dimenticate dalla scienza ufficiale.
Dusa è una di loro, vive con sua madre ed è entusiasta di trovare due studiose, Teno e Yali, che riconoscono la sua malattia come reale e promettono una cura. Una cura lenta, difficile, che comporta un lungo isolamento in una clinica in Grecia, ma pur sempre una cura.
Dusa si trova a vivere in una Grecia ancora popolata da miti antichi, nascosti appena sotto la superficie.
Come abbiamo (facilmente) intuito, le sognatrici di serpenti sono mandate da Medusa stessa, sono i suoi serpenti che parlano nei sogni, mandando messaggi nel tentativo di farsi riportare in vita ricongiungendo la sua testa perduta al corpo sepolto sull'isola delle sorelle.
Dusa aiuta con il ricongiungimento, essendo molto più potente di tutte le ragazze venute prima di lei, e inizia a comunicare sempre più direttamente con Medusa, che la mette in guardia dai pericoli delle due sorelle che vogliono ancora una volta approfittare del potere per scopi personali.

La reinterpretazione del mito, con Medusa creatura pacifica che viene tormentata per abusare del suo potere di pietrificare (da Perseo, da Atena, dalle sorelle), è ben studiata e regge tutta la storia. Purtroppo i personaggi sono molto piatti, soprattutto quelli negativi, e spesso si comportano in maniera illogica e incoerente per far proseguire la trama.

Poteva essere un ottimo romanzo, con più pianificazione. Si ferma a mediocre.

lunedì 12 dicembre 2016

Animorphs #23, The pretender - K. A. Applegate


Animorphs #23, Il Tranello

Questo capitolo della saga si ricollega moralmente alle cronache degli Hork-Bajir. Prima abbiamo incontrato un Hork-Bajir figlio di un Andalite trasformato, ora Tobias scopre di essere figlio di quello stesso Elfangor che ha donato i poteri di animorph a lui e ai suoi amici, come se ci fosse un piano più ampio in azione.
Nel Tranello non c'è molta azione, un piccolo Hork-Bajir perso da recuperare, usato dagli Yeerk come esca e il testamento di Elfangor, ultima sua traccia della vita da umano non cancellata dalla linea temporale, che porta Visser Three a sospettare di Tobias. Ci si concentra più sugli aspetti morali della questione, con una riflessione su cosa significhi essere umano, quanto sia un fatto fisico, genetico, mentale. Tobias combatte contro la sua natura di predatore con cui dove convivere essendo bloccato nel corpo di un falco e impara ad accettarla, impara a uccidere, sapendo che è l'unico modo per poter continuare a lottare. Solo conoscere la sua ascendenza gli permette di superare questo blocco.

(Probabilmente, per quanto piacevole, è uno dei libri fin'ora più omettibili della serie, inserendo la rivelazione importante come sottotrama di un libro più importante.)

martedì 29 novembre 2016

Animorphs Companion Book, The Hork-Bajir Chronicles - K. A. Applegate

Animorphs Companion Book, The Hork-Bajir Chronicles

Uno dei capitoli migliori della saga fin'ora, vivace, innovativo, con idee degne della "grande" fantascienza nella costruzione del mondo degli Hork-Bajir e del suo equilibrio tra razze (creatrice e serva involontaria) ed ecosistema particolare, grandi valli lungo l'equatore che scendono fino al cuore del pianeta.

Le Cronache raccontano da tre punti di vista la caduta del pianeta degli Hork-Bajir. L'arrivo degli Andalite come approccio di routine prima visto da Aldrea, figlia del principe Seerow caduto in disgrazia dopo aver liberato gli Yeerk nella galassia, poi visto da un Hork-Bajir, un veggente dotato di intelligenza superiore a quella della sua semplice razza, e in ultimo dal punto di vista di un Yeerk dalle grandi ambizioni, che brama un corpo Andalite per fare carriera tra i ranghi militari. Si rivelerà (ovviamente) essere il futuro Visser Three, di cui conosciamo la genesi e la nascita come leader militare.

Non compaiono personaggi umani nel racconto, a parte molto rapidamente un Tobias in forma di falco al principio, ma non ne soffriamo. Tutti i narratori, buoni o cattivi, mostrano un lato incredibilmente umano che ci permette di empatizzare. Per la prima volta vediamo Visser Three non come un nemico puro ma come una creatura spaventata, con delle ambizioni e che teme più di ogni cosa il ritorno nella vasca, cieco e intrappolato.

Trovo simbolica, e forse non involontaria, l'origine comune tra l'Hork-Bajir liberato sulla terra, il cui nonno è un Andalite intrappolato in una forma diversa, e Tobias, il cui padre sappiamo essere Elfangor in forma umana.

Tra i vari capitoli della saga, per ora è quello più estraneo alle trame in corso. Ci apre molte porte sul passato ma senza essere mai fondamentale, al punto da essere un ottimo punto di inizio alla lettura, senza grosse anticipazioni ma capace di calare al cuore del conflitto.

martedì 25 ottobre 2016

Oltre la soglia - Tito Faraci

Anno sconosciuto, città sconosciuta. Un terribile virus ha colpito gli uomini: tutti gli adulti diventano velocemente “adulterati”, esseri violenti, spinti dalle emozioni più animalesche. Ad aggirarsi per la città ormai abbandonata e distrutta, restano solo gruppi di ragazzi in cerca di cibo, acqua e un posto sicuro dove vivere. Uno dei gruppi è guidato da Jaco, che ha visto il padre trasformarsi e uccidere la madre e la sorella.
Jaco e Anna, la ragazza di cui è innamorato, dovranno trovare un modo per sopravvivere in un mondo ormai terribilmente mutato. E intanto imparare a combattere il terrore più grande: svegliarsi e rendersi conto di essere diventati adulti ormai completamente fuori controllo...
Un Tito Faraci anomalo nella veste di scrittore anziché di sceneggiatore, che mi convince solo in parte. Abbastanza da convincermi a leggere altro, non abbastanza da avere qualche critica.

Intanto l'ambientazione zombie-anomala è apprezzabilissima. Ci si zombifica diventando adulti, crescendo, maturando. Gli zombificati diventano violenti in maniera progressivamente più irrazionale.
Questo crea una società di sopravvissuti diversa e dalle dinamiche inesplorate, con solo adolescenti che si trovano a doversi difendere a vicenda e interagire tra loro facendo scendere a patti la propria immaturità e impulsi giovanili con i bisogni primari.
Essendo passato poco tempo dall'Evento, la società non è ancora regredita a una maturazione rapida dei sopravvissuti, figli a 14 anni, spera di farcela, tutto in funzione della sopravvivenza, ma persistono le vecchie abitudini, vizi e bisogni.

Il (grande?) difetto dei Oltre la soglia, è la preponderanza di scene d'azione, che stonano e un po' rovinano la bella idea di fondo. Rallentano una storia godibile che poteva essere perfetta per un racconto lungo, ma nel formato romanzo sembra di leggere un mare di dettagli di combattimenti e spostamenti che aggiungono davvero poco alla caratterizzazione dei personaggi, al loro evolversi, alle loro relazioni.

Il gruppo di protagonisti viene creato con il giusto spessore mostrandoci pochi specifici eventi del loro passato che istantaneamente li portano in vita lasciandoci aggiungere tutti i dettagli meno significativi. Questo lavoro di caratterizzazione rapida di tanti, davvero tanti, personaggi, è quel che m ha sorpreso di più, in positivo.

sabato 10 settembre 2016

Elly Penny - (Dis)avventure al campeggio - Ruth McNally Barshaw

Che fare quando ti costringono a partire per il campeggio con la combriccola di parenti più noiosa del mondo? Povera Elly, ci sono proprio tutti: zia Arg, zio Tristan, il suo fratellino scimmia Ben-Ben, e tre cugini insopportabili Ericretino, Deanna La Lagna e la piccola Prissy Schiffy. A Elly rimane solo una via di scampo: scrivere e disegnare tutto nel suo diario! Età di lettura: da 7 anni.

Vanno di gran moda i "diari illustrati" per ragazzi. Elly Penny mi sembrava dare una prospettiva diversa, meno personale e più sociale e di osservazione, quindi gli ho dato una speranza, e ne sono ben felice.

Elly Penny (o pre-traduzione Elly McDoodle) è una ragazzina che compila con grande assiduità un suo diario illustrato. Annota tutto quel che impara, scopre, osserva. Parla della sua famiglia, degli altri ragazzi, dei giochi e dei problemi che affronta.

Il grande tema di questo primo diario illustrato è il rapporto con "i parenti antipatici". Seguiamo Penny costretta ad andare in campeggio con gli zii e i cugini che non sopporta, che hanno abitudini diverse da quelle della sua famiglia che le sono care come sono care a qualsiasi ragazzo le sue consuetudini.
Senza mai parlarne esplicitamente, ci viene mostrato un avvicinamento progressivo ai cugini, per varie ragioni e quindi agli zii, man mano che li umanizza, scopre che anche loro hanno passioni, curiosità e interessi, a volte paralleli ai suoi, a volte no, ma pur sempre passioni forti e umane.

E' un tema che non mi è mai capitato di veder affrontare da un libro per ragazzi, e il risultato è ottimo, anche aiutato dalla mole di osservazioni sulla natura e sui giochi che funzionano benissimo nel diluire la vera storia e nel non "imporla", rendendola pesante.

martedì 30 agosto 2016

Il trattamento ridarelli - Doyle Roddy

Un libro per bambini con disturbo dell'attenzione? Forse, è l'unica spiegazione che mi posso dare.
"Un genio assoluto" dice l'endorsment della Rowling sulla copertina. Probabilmente detto in maniera sarcastica, ma si sa che per scritto il sarcasmo è difficile da cogliere.

I ridarelli sono queste creaturine mimetiche che puniscono gli adulti che si comportano male con i bambini facendo loro pestare cacche di cane. Vogliono punire il signor Mack, ma il signor Mack in realtà è buono, i suoi figli e il cane di casa lo scoprono e arrivano in tempo per impedirgli di pestare la cacca. Fine.

Aggiungi riempitivi vari, capitoli meta, digressioni sparse e sconclusionate piene di umorismo che farebbe storcere il naso a gran parte dei bambini che ha già aperto altri tre libri prima di questo, ed il Capolavoro è pronto alle stampe.

Salvo i disegni, ma solo quelli.

martedì 16 agosto 2016

Il professor Gargoyle - Charles Gilman

 Scuola Media Lovecraft #1

La nuova serie di romanzi da brivido targata Salani Editore. Preparatevi a fare i conti con i vostri peggiori incubi! Strane cose stanno accadendo alla Scuola Media Lovecraft. Ratti saltano fuori dagli armadietti. Gli studenti scompaiono. La biblioteca scolastica è un vero e proprio labirinto di corridoi. E l'insegnante di scienze si comporta in modo molto particolare. Infatti, sembra proprio essere un mostro mascherato da essere umano. Robert Arthur ora sa che la sua seconda media sarà qualcosa di molto molto strano. Questo primo volume della serie pone le basi per tutte le avventure che seguiranno.

La scuola media Lovecraft è un'ambientazione bellissima. Costruita riciclando pezzi e materia della villa di un cultista dedito agli esperimenti, è piena di portali, di creature, di misteri.

Buttarci dentro un ragazzo normale e senza alcuna esperienza dell'occulto può solo creare situazioni entusiasmanti! O mortali.

Bellissima l'idea di usare un'ambientazione lovecraftiana per un romanzo per ragazzi. Questo lo rende doppiamente godibile, leggendo la storia ingenua e giocando a trovare riferimenti e allusioni al "canone", le formule, le creature, gli antichi, le dimore scricchiolanti dietro alle cui porte si nascondono immancabilmente orrori appena descrivibili.

Robert Arthur, il protagonista, è un ragazzo estremamente comune. Il suo problema principale è Glenn, il bullo che lo tormenta, ed è quella la grande evoluzione di questo primo racconto. Robert è solo e vessato all'inizio, ma i pericoli della scuola spingono insieme e rendono amici per sopravvivenza i due ragazzi. Certo, a loro si unisce una ragazza-fantasma, ma è secondario.

Il professor Gargoyle del titolo, nome esteso Garfield Goyle, è una delusione perché non mantiene le promesse del suo nome, nonostante la sua malvagità. Anzi, il nome sembra essere quello vero di una persona qualsiasi, il che rende ancora più sconcertante la coincidenza. Non ho apprezzato il titolo-esca, ma lo stile accattivante e le idee di fondo dell'ambientazione hanno compensato ampiamente questa delusione.

mercoledì 10 agosto 2016

Willy acchiappafantasmi e gli extraterrestri - Roger Collinson

Una lettura estiva e leggera, da tenere di fianco alla porta d'ingresso da leggere quando alle quattro del mattino il gatto chiama per entrare, ma vuole prima mangiare i croccantini fuori dalla porta e devo aspettarlo.

Willy è un bambino normale, anzi, è un bambino vintage che ama il fango, i giochi, gli animali e si trova in una società in cui ci si aspetta che i ragazzini della sua età crescano più rapidamente e si dedichino ad attività meno infantili.

Il titolo è un adattamento orrendo in cui si fondono due dei racconti della raccolta completamente scorrelati, quello in cui Willy ha a che fare con i fantasmi e quello in cui incontra degli alieni. Pessima scelta, confusa e pretestuosa.

L'autore è chiaramente un Trekker, le allusioni a Star Trek sono onnipresenti, nei nomi dei personaggi, in situazioni ricorrenti della serie riprese nei racconti. Il nonno stesso di Willy è un trekker (e ammetto che i fan originali della serie hanno l'età giusta per essere nonni), va alle convention, si mette la divisa. Questo aggiunge un livello di complessità e ammiccamenti che rende i racconti piacevoli da leggere anche superata l'età di copertina.

La struttura con personaggi ricorrenti che popolano il mondo di Willy lo rende simpatico alleggerendo la lettura, l'autore ci mette pochissimo a caratterizzare la madre e il nonno e a creare dei pattern di comportamento che ci si aspetta e viene regolarmente interrotto dagli imprevisti che avviano i racconti.

domenica 29 maggio 2016

Animorphs #22, The solution - K. A. Applegate


Animorphs #22, La Soluzione

L'ultimo libro del ciclo di David.

David è sempre più problematico, sempre più impazzito, sempre più avido di potere.
Il gruppo di animorphs, compreso Tobias che si scopre non essere morto (a costo di un falco a caso di passaggio, comodo), orchestrano una trappola per intrappolarlo in un morph innocuo, come soluzione più umana all'ucciderlo.

Per la prima volta vengono posti dei grandi quesiti morali sull'uso dei poteri di morphing. Quando è legittimo attaccare delle persone innocenti per scopi più alti, quanto ci si può spingere avanti nel minacciare David, per mantenerlo sotto controllo. Il narratore scelto, Rachel, è perfetto per queste riflessioni. La più aggressiva del gruppo, che viene in maniera spontanea mandata da Jake quando serve qualcuno che calchi la mano. Nell'arco narrativo di David, Rachel prende consapevolezza di questo suo lato e di come la faccia sentire, ne parla esplicitamente, non ne è felice ma lo usa comunque come arma per il gruppo.

Il punto di rottura per decidere di agire contro David è dapprima il suo trasformarsi in Marco per interagire, poi l'uccidere un cugino comune di Jack e Cassie, ricoverato in ospedale, prendendone il posto in morph. Più ancora dell'uccidere ed essere disposti a uccidere ancora, il traformarsi in altri umani sembra violare un forte tabù del gruppo, spingendoli ad agire.

Salta anche la logica del "nascondere dove avvengono i fatti" come stratagemma narrativo, perché un summit delle potenze mondiali in un resort in riva al mare attaccato da animali selvaggi, non sarebbe qualcosa che si può tenere fuori da giornali e tv. Sarebbe stato un ottimo volume per esplicitare il luogo dell'azione, a costo di alienare un po' di lettori abituati a immaginarsi al centro della scena.

giovedì 17 marzo 2016

Terrore dagli abissi - R. L. Stine

Piccoli Brividi #19

Billy e la sorella Sheena, uno zio biologo marino, Dr Deep, una barriera corallina, una sirena da catturare.
Terrore dagli abissi fa parte di quel filone di Piccoli Brividi dove non c'è minaccia sovrannaturale, ma i cattivi sono persone qualsiasi con intenti immorali o criminali. Nel caso catturare e lucrare sulla sirena di turno.
C'è un mostro sì, ma con un ruolo non centrale, per creare malintesi e aggiungere qualche cliffhanger qua e là e per riproporlo sul finale con la promessa di un seguito. Fa quasi più spavento l'attacco di uno squalo (che gentilmente si limita a "mordicchiare", senza fare danni).
Uno dei libri meno classificabili come horror di tutta la serie.

domenica 13 marzo 2016

Animorphs #21, The threat - K. A. Applegate

Animorphs #21, La Minaccia

Il secondo libro della saga di David, il nuovo animorphs sempre più arrogante e sospetto. Disobbedisce al gruppo, abusa dei suoi poteri, minaccia di fare coming out, ma tutti sono troppo tolleranti e fiduciosi.
Per iniziare ad avere qualche sospetto in più, devono trovarsi in una stanza con Visser Three e vederlo venderli esplicitamente, offrendosi come ospite al nemico.
Tanta ingenuità in questa minisaga.

L'improbabile trama con i leader mondiali che si riuniscono nel nostro paesello di fiducia non va avanti. Una grossa colonna è in realtà un ologramma-campo di forza da cui passando i Yeerk (e gli animorphs) con l'intento di trascinarci dentro i leader e prenderne possesso. C'è sempre un infiltrato tra i leader mondali e non ci sono sviluppi significativi. Probabilmente la trama si scioglierà nel prossimo volume, ma non farla sviluppare neppure in maniera parziale è triste.

Tobias sembra morire in questo volume, se fosse vero (e probabilmente non lo è, non sarebbe in linea con la serie e troncherebbe troppe linee narrative ancora in sospeso) sarebbe un grosso sconvolgimento delle dinamiche di gruppo. In compenso ci permette di esplorare un lato più aggressivo di Jack, in cerca di vendetta, sempre così zen nella sua posizione di leader imparziale.

lunedì 25 gennaio 2016

Animorphs #20, The discovery - K. A. Applegate

Animorphs #20, La Scoperta

Il primo volume di una sotto-trilogia, in cui si introduce un nuovo animorphs (temporaneo?), David.
David è un ragazzino spocchioso, con un cobra domestico, un padre nell'FBI e manie di grandezza. Ed ha trovato il cubo Andalite che dona il potere di morph a chi lo usa. Ovviamente è stupido e prova a venderlo su internet, facendosi piombare in casa i soliti Yeerk, Visser compreso, portando alla cattura della sua famiglia e a rovinarsi la vita.
Siccome tutti sono buoni e fiduciosi, anziché abbandonarlo in un bosco, gli permettono di unirsi al gruppo per una delle missioni più urgenti viste fin'ora nella serie. Visser Three vuole piombare su una riunione del G8 (che per caso, come sempre, viene organizzata a due passi da dove abitano) e prendere controllo dei più importanti leader mondiali.
Quale momento migliore per portare allo sbaraglio un nuovo animorphs, non abituato a trasformarsi e con soli morph mai provati e pronti ad impazzire? Già.
Ovviamente tutto quel che può andare storto va storto, per aumentare la tensione prima dei seguiti.
Visser acquisisce il presidente degli Stati Uniti e poi lo libera, senza che si possa fare nulla per ostacolarlo, e metà del gruppo di Animorphs è trasformata in scarafaggio e in caduta libera verso il suolo, espulsi dalla Blade Ship di Visser Three.
Non c'è davvero suspance perché abbiamo visto scene molto simili, basta tornare umani e trasformarsi in rapaci prima di colpire il suolo, o semplicemente atterrare, visto che uno scarafaggio è molto leggero e a prova di caduta.
Globalmente un capitolo molto debole della saga, con un personaggio molto poco empatizzabile che dovrà diventare cattivo molto rapidamente oppure morire in maniera eroica per riprendersi, e una trama che perde acqua e credibilità da ogni parte.

martedì 5 gennaio 2016

Animorphs #19, The departure - K. A. Applegate

Animorphs #19, La Partenza

Una ventata d'aria fresca nella serie. Sarà l'influsso di un nuovo ghostwriter ad aver risollevato lo stile?

Un atto di ribellione all'interno degli Animorphs mette in moto questo breve arco narrativo. Cassie non vuole più uccidere, era da inizio serie che rimuginava sui problemi etici del trasformarsi e combattere, e il tema era già venuto a galla prepotentemente durante la lotta sotto forma di formica.

Lasciato il gruppo promette di non usare più il suo potere, e ovviamente tutto degenera molto rapidamente quando incontra Afran, uno Yeerk in difficoltà, attaccato da un orso, e durante il salvataggio è costretta a rivelare per la prima volta che il gruppo di ribelli sulla Terra non è un gruppo di Andaliti ma di ragazzi umani. Pur di far breccia nell'animo Yeerk, decide di farsi possedere, condividendo ogni suo ricordo, per mostrare le sue buone intenzioni e come non desideri davvero uccidere e scontrarsi. Durante questo scambio abbiamo anche un primo spaccato su come gli Yeerk vivono nel loro stadio primordiale di "lumache", senza luce, colori e gioia.

Cassie accetta di sacrificare i suoi colori lasciandosi intrappolare in un morph, in cambio della libertà dell'ospite umano di Afran. Ne esce grazie a un (ingegnoso e credibile) tecnicismo del processo di morphing.

La Partenza è una storia molto anomala, riflessiva, senza combattimenti, inseguimenti e i problemi affrontati solitamente, ma per la prima volta i cattivi vengono mostrati in una scala di grigi, con una loro moralità individuale e in cui semplicemente sono i più spietati a fare carriera e decidere le azioni dell'intera razza.

lunedì 28 dicembre 2015

Megamorphs #2, In the time of dinosaurs - K. A. Applegate

Megamorphs #2: Al Tempo dei Dinosauri

Ah, le Sario Rift, comodo espediente per raccontarci una storia che si annulla automaticamente quando si chiude la faglia temporale, resettando tutto senza alcuna conseguenza sul nostro tempo, senza nuovi morph acquisiti, senza nuove interazioni utili.

Questa volta è l'esplosione di un sottomarino nucleare a rompere le linee temporali. Spedisce gli animorphs dritti al tempo dei dinosauri. Come potranno mai trovare una fonte di energia così grande da ricreare l'esplosione originale e poter tornare a casa? Oh, ma c'è una grande cometa in cielo. E siamo proprio vicini all'epoca dell'estinzione dei dinosauri. Chissà dove troveranno un evento che emetta abbastanza energia, chissà!

In questa terra preistorica con T-rex, triceratopi e tutti gli animali più celebri del periodo, ci sono anche due razze aliene che si combattono. Dei granchi giganti asimettrici, i Mercora, ed una razza simil-formiche, i Nesk, che si compone come i replicatori di Stargate e razzia tecnologie aliene (sono i cattivi). Oltre a confermare che Stargate è una delle fonti di ispirazione per la serie (gli Yeerk sono chiaramente goa'uld), si crea una dinamica morale interessante da studiare. Cambiare la storia avvertendo gli alleati temporanei del pericolo estinzione oppure sacrificarli per mantenere inalterata la storia della terra in cui non c'è traccia di granchi giganti a sette zampe?

mercoledì 23 dicembre 2015

La porta di Tolomeo - Jonathan Stroud

Dopo un secondo volume della trilogia sottotono, temevo un finale ancora più terribile, invece Stroud si riprende con grande stile, cambiando le carte in tavola.
Nel primo volume empatizziamo con Nathaniel, giovane mago idealista, meno con Bartimeus, demone dalla lunga storia e un po' saccente.
Nel secondo volume Nathaniel è diventato freddo e policitizzato, entra i gioco Kitty, della resistenza, ma è priva di spessore e manipolata in maniera ridicola.
In questo terzo volume Nathaniel ritrova il se stesso giovane con cui riusciamo ad entrare in sintonia, Kitty ha una sua indipendenza e agisce in maniera non frustrante, Bartimeus è intrappolato sulla terra da troppo tempo, è debole e fragile, non più potente e irraggiungibile. Una terna che fa da fondamenta a questa storia notevole.

Contemporaneamente alla Londra moderna, scopriamo di più sul mitico Tolomeo a cui Bartimeus accenna sempre, come fosse un mago progressista e contrario alla schiavitù dei demoni. La sua storia ci viene raccontata contemporaneamente ad un avvicinarsi analogo alle sue idee da parte di Kitty, che studia clandestinamente le tecniche di evocazione.

La storia principale forse è un po' affrettata, l'immunità alla magia tra i comuni che è stata introdotta da pochissimo sembra aver preso piede molto più rapidamente di quanto preannunciato, forse andava seminata meglio prima di trasformarla in una rivolta vera e propria.
Di questa debolezza approfitta il solito mago ribelle che agisce nell'ombra per ribaltare il governo, che provano ad evocare dei demoni all'interno dei loro corpi, seguendo il modello di Honorius all'interno delle ossa di Gladstone. Ovviamente fanno casino e tutto gli sfugge di mano, e tocca al nostro trio riunito (Nathaniel e Bartimeus letteralmente, nello stesso corpo) sconfiggerli e riportare l'ordine usando il bastone di Gladstone.

Il finale è molto toccante, me lo aspettavo per via del parallelismo con la storia di Tolomeo, ma è raro che un autore riesca a distaccarsi tanto dai suoi personaggi da riuscire davvero a farli agire in modo epico e nobile, quando necessario.

Una degna conclusione alla trilogia di Bartimeus, decisamente una lettura consigliata.

sabato 28 novembre 2015

L'occhio del Golem - Jonathan Stroud

Lo stile di Stroud c'è sempre, potente.
Però si perde l'empatia verso i protagonisti che era fondamentale nel primo volume della trilogia di Bartimeus. Niente più giovane apprendista mago sottovalutato dal suo maestro e alla ricerca di rivalsa, che combina guai a cui deve mettere pezza dopo pezza. Niente più demone sfruttato ma tuttosommato felice del suo padrone che gli permette di giocare una interessante battaglia di astuzie.

Nathaniel è diventato un mago vero, interessato ai giochi politici e di potere. Manipola e si lascia manipolare, ha perso la sua innocenza.

Anche il nuovo punto di vista all'interno della resistenza è deludente, Kitty ci mostra una resistenza ben poco fiera e orgogliosa, scarna, dedita a furti e bassezze, senza grandi ideali da seguire o un vero piano.
Notevole l'afrit impazzito dopo essere rimasto a guardia della tomba di Gladstone, che ne usa le ossa per liberarsi dei vicoli dolorosi del mondo fisico.

Un libro che si finisce perché un mistero c'è, quello del golem libero per Londra, e il lettore vuole sapere dove va a parare, chi ha interesse a muoverlo. Per arrivare fino alla soluzione del mistero si passa dalla Praga tanto citata da Bartimeus per le guerre del passato, si scopre una storia molto più variegata e complessa, con ciclicità di resistenza alla magia negli umani osservate solo dai demoni con le loro lunghe vite. Ci si prepara a un crollo della magia, nel libro conclusivo?