martedì 25 ottobre 2016

Oltre la soglia - Tito Faraci

Anno sconosciuto, città sconosciuta. Un terribile virus ha colpito gli uomini: tutti gli adulti diventano velocemente “adulterati”, esseri violenti, spinti dalle emozioni più animalesche. Ad aggirarsi per la città ormai abbandonata e distrutta, restano solo gruppi di ragazzi in cerca di cibo, acqua e un posto sicuro dove vivere. Uno dei gruppi è guidato da Jaco, che ha visto il padre trasformarsi e uccidere la madre e la sorella.
Jaco e Anna, la ragazza di cui è innamorato, dovranno trovare un modo per sopravvivere in un mondo ormai terribilmente mutato. E intanto imparare a combattere il terrore più grande: svegliarsi e rendersi conto di essere diventati adulti ormai completamente fuori controllo...
Un Tito Faraci anomalo nella veste di scrittore anziché di sceneggiatore, che mi convince solo in parte. Abbastanza da convincermi a leggere altro, non abbastanza da avere qualche critica.

Intanto l'ambientazione zombie-anomala è apprezzabilissima. Ci si zombifica diventando adulti, crescendo, maturando. Gli zombificati diventano violenti in maniera progressivamente più irrazionale.
Questo crea una società di sopravvissuti diversa e dalle dinamiche inesplorate, con solo adolescenti che si trovano a doversi difendere a vicenda e interagire tra loro facendo scendere a patti la propria immaturità e impulsi giovanili con i bisogni primari.
Essendo passato poco tempo dall'Evento, la società non è ancora regredita a una maturazione rapida dei sopravvissuti, figli a 14 anni, spera di farcela, tutto in funzione della sopravvivenza, ma persistono le vecchie abitudini, vizi e bisogni.

Il (grande?) difetto dei Oltre la soglia, è la preponderanza di scene d'azione, che stonano e un po' rovinano la bella idea di fondo. Rallentano una storia godibile che poteva essere perfetta per un racconto lungo, ma nel formato romanzo sembra di leggere un mare di dettagli di combattimenti e spostamenti che aggiungono davvero poco alla caratterizzazione dei personaggi, al loro evolversi, alle loro relazioni.

Il gruppo di protagonisti viene creato con il giusto spessore mostrandoci pochi specifici eventi del loro passato che istantaneamente li portano in vita lasciandoci aggiungere tutti i dettagli meno significativi. Questo lavoro di caratterizzazione rapida di tanti, davvero tanti, personaggi, è quel che m ha sorpreso di più, in positivo.

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