lunedì 29 maggio 2017

Uccelli di rovo - Colleen McCllough

Sì, l'ho fatto.
Ho letto Uccelli di Rovo, il libro che porta con sé più pregiudizi di qualunque altro.
Il libro presente in più e più copie polverose nella casa di ogni vecchina. Il libro con il rapporto copie stampate su copie lette più basse nella storia dell'editoria italiana.

Ed è stata un'esperienza fantastica.
Nessuna delle vecchine che l'ha comprato allegato a Gente o Novella 2000 dopo l'uscita della miniserie deve averlo mai letto, perché è un libro di grande profondità. Un'epopea familiare degna del Wilbur Smith dei tempi migliori, con più preti nudi sotto la pioggia, più dramma, più ambiguità.
Colleen McCllough ama i suoi personaggi, ma li odia anche nelle loro sfaccettature peggiori, li uccide in modo reale, crudele, inaspettato. Come nella vita vera dove un incendio devastante non salva per gentilezza i personaggi principali della tua vita, miete a caso.

Uccelli di Rovo seziona la società australiana di inizio secolo, la analizza in un dettaglio morboso appassionandoci a questioni inspiegabilmente lontane da noi. Il tutto per poi precipitarci nell'Europa della seconda guerra mondiale, così vicina a noi, negli intrighi del Vaticano, resi anch'essi umani, pieni di sangue e peccato, per l'occasione.

La famiglia Cleary non si scorda facilmente. È una famiglia di donne forti nonostante le fragilità: Mary Carson, Fee, Maggie. Gli uomini sono tanti ma ciechi alle sottiliezze della vita, del mondo. Padre Ralph de Bricassart ci avvicina a una classe di uomini diversi, ma ancora deboli nella loro ignoranza.

Non voglio parlare della storia, wikipedia la copre a sufficienza e non è quella il pregio di questo libro raffinato e delicato, che riesce a capire ed empatizzare così a fondo con epoche e luoghi lontanissimi tra loro.

2 commenti:

  1. Un grande libro e un altrettanto ben fatto sceneggiato TV della mia infanzia. Io l'ho adorato.

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