giovedì 3 maggio 2018

Dal tuo terrazzo si vede casa mia - Elvis Malaj

Ho comprato questo libro dopo una presentazione incredibilmente noiosa al Pisa Book Festival. Mezz'ora di lettura in cui la mente mi si è spenta e in cui ho rimpianto le presentazioni che usano un lettore in grado di agganciare il pubblico.
Però mi sembrava promettente e mi sono ripetuto "un buon autore non è quasi mai un buon lettore, non giudicarlo, non scappare", ed eccomi qua nove mesi dopo (a tempo di record per la mia coda di letture).

La raccolta è potente, racconta piccole storie con un sapore autobiografico ma che chiaramente non lo sono. L'autore è albanese è attorno a questo senso di identità si muovono anche i suoi protagonisti.
 Mi aspettavo racconti di integrazione, di scontri di culture, ma quello che ho trovato sono al massimo degli attriti tra culture. L'essere albanese non come un ostacolo, ma come una ricchezza che i personaggi hanno nel loro mondo. Essere albanese apre porte, fa trovare aiuti, rende esotici e attraenti, rende pericolosi in maniera seducente. I personaggi dei racconti giocano con la loro identità, ne sono consapevoli in ogni momento, ne gestiscono le ombre e ne amplificano le luci.
Mi aspettavo storie aliene, mi sono trovato calato in ambienti familiari e vicini alla mia esperienza.
Mi aspettavo una certa serietà, un approccio duro alla narrazione, ho trovato ironia e grande senso critico sia verso la cultura italiana, che verso la cultura albanese, che verso quel mischione confuso che ne è nato negli ultimi decenni.

È una raccolta di racconti che merita di essere letta e diffusa. Ho fatto bene a non farmi scoraggiare dalla presentazione.
Chiamate dei lettori professionisti per le letture. Davvero.

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