martedì 15 marzo 2016

Cadrà dolce la pioggia e altri racconti - Ray Bradbury

Mi aspettavo dei racconti non ancora letti, ma si tratta di un estratto da Cronache Marziane, i tre racconti più lontani nel tempo, nel 2026, quelli del declino e della rovina della civiltà marziana.

Cadrà dolce la pioggia è la straniante descrizione di una casa abbandonata, che persi i suoi abitanti continua a funzionare, a cucinare, a pulirsi, a fare manutenzione, a innafiare il suo prato, a scandire il passare del tempo con annunci periodici per ricordare ai suoi occupanti i loro impegni.
Seguiamo questa routine fino all'inevitabile intoppo, le scintille, l'incendio, finché la casa non perde tristemente la voce e l'abbozzo di coscienza che il lettore le ha voluto attribuire.

I lunghi anni e La gita di un milione di anni sono due racconti complementari. Ci raccontano di uno degli ultimi superstiti, rimasti su Marte dopo l'esodo che l'ha spopolato, che sopravvive nella speranza di essere raccolto, osservando la Terra col suo telescopio e vivendo una vita di illusione, con una famiglia robotica e con una città automatizzata che gli permette di illudersi di non essere solo. All'altro estremo abbiamo gli ultimi immigranti, o forse i primi, che arrivano su un pianeta vuoto e cadente per fuggire da una Terra ancor più in rovina. Distrutti gli ultimi razzi, tagliano i ponti col passato, diventando di fatto una nuova stirpe di marziani e chiudendo in maniera simbolica il ciclo delle Cronache Marziane con una nuova colonizzazione.

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