Lontano, nei dimenticati spazi non segnati sulle carte del limite estremo e poco à la page della Spirale Ovest della Galassia, c’è un piccolo e insignificante sole giallo. A orbitargli intorno, alla distanza di centoquarantanove milioni di chilometri, c’è un piccolo, trascurabilissimo pianeta azzurro-verde. Quel pianeta sta per essere distrutto, per lasciare il posto a una gigantesca circonvallazione iperspaziale...
Quando "Ad alta voce" ti propone la Guida Galattica, tu ascolti la Guida Galattica, perché è un chiaro segno che devi provare ancora una volta a prendere in mano la saga comica più celebrata della fantascienza e darle una speranza.
Ho letto almeno due volte il primo volume della saga, una volta il secondo e, mia terribile lacuna e vergogna, non sono mai riuscito ad andare oltre. L'umorismo di Adams stucca, riempie, satura. Il primo libro fa ridere piano, il secondo fa sorridere appena, il terzo è troppo, troppo.
In audiolibro l'effetto è forse migliore, la recitazione aiuta, i personaggi si separano meglio l'uno dall'altro grazie alla voce di Valerio Aprea, che ho trovato una scelta perfetta per questo testo (ma ammetto di apprezzare quasi sempre i casting di Ad alta voce).
L'umorismo è sempre stucchevole, ma mezz'ora al giorno di ascolto permette di diluirlo meglio.
Mi ha quasi fatto tornare voglia di riprovare questa lettura, magari con dei paletti personali: costringermi a leggere un solo capitolo alla volta e poi passare ad altre letture, mettere un timer e rispettarlo in maniera rigorosa.
Non amo l'idea di forzare la lettura in questa maniera, mi piace immergermi e andare avanti, sempre avanti, ma se serve per potermi godere qualcosa che, in definitiva, mi sembra bello e apprezzabile e mi permetterebbe di capire meglio le citazioni e la cultura pop che si è creata attorno, al di là dell'ovvio, sono più che aperto all'idea.
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