lunedì 15 giugno 2020

Assassinio sul "Canadian-Express" - Eric Wilson



Uno dei classici del Battello a Vapore e forse quello che è invecchiato peggio per una serie di sfortunate circostanze.
E' un giallo molto semplice come struttura, ha degli indizi chiari, un movente facile, pochi personaggi in scena: il detective, l'amico, la vittima, il colpevole palese, il personaggio sospetto e ostile, il personaggio innocente ma onnipresente. Dove va a parare la storia è palese, ma è un giallo introduttivo quindi perfetto per esplorare questi archetipi.
Purtroppo la storia si regge su alcuni elementi datati:
- l'isolamento durante il viaggio, l'impossibilità di comunicare.
- il fumare all'interno del treno, mozziconi di sigaretta di marche diverse, tracce di rossetto.
- la normalità con con i protagonisti adolescenti viaggiano da soli.

Questi tre elementi difficilmente risuonano con un giovane lettore di oggi, che raramente viene fatto viaggiare da solo in treno per più giorni, è connesso agevolmente col mondo grazie al suo smartphone (così come lo sono gli altri passeggeri) e sicuramente non è abituato al fumo al chiuso o nelle cabine di un treno su cui si basa la soluzione del giallo.

Ho trovato particolarmente disturbante il non esplicitare l'età dei personaggi. Capisco che serve per permettere una maggior immedesimazione da parte del lettore, che ci mette sé stesso, però li rende spesso incoerenti. Viaggiano da soli per giorni, sono autonomi, però hanno regole specifiche dai genitori, un budget non autonomo. Si nutrono di dolci e snack come bambini sregolati, però cenano nel vagone ristorante ordinando cibi per bene e senza scrupoli sociali.
Se fossero reali, devono aver avuto un'esposizione davvero peculiare al mondo, per essere a loro agio in giovane età in situazioni socialmente complicate.

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