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lunedì 5 febbraio 2018

24:00:00. Una commedia romantica sulla fine del mondo - Federico Guerri

Improvvisamente, come fosse uno schermo, nel cielo appare un'enorme scritta 24:00:00. È visibile in ogni parte del mondo. 23.59.59. Basta un giro di telefonate, una serie di controlli con le agenzie pubblicitarie, una rapida consultazione tra potenti o utenti Youtube, per capire che non è proiettata da terra né da un satellite né, apparentemente, da altrove. 23.59.58. Un conto alla rovescia nel cielo. Verso cosa? Il romanzo è ambientato nell'arco di 24 ore e fa incrociare le storie di undici personaggi in sette angoli diversi di un pianeta il cui punto più lontano da te è a 22 ore di aereo o alla distanza di un clic - se hai una connessione Internet. Cosa accadrà allo 00:00:00? Com'è nato il countdown e perché? Salvare il mondo significa raccontarlo.
Ammetto di avere dei pregiudizi sui libri italiani. C'è qualcosa che mi disturba nello stile degli autori italiani moderni, un senso di autocompiacimento, un roteamento di calici di vino sovradimensionati che porta a sopravvalutare la lunghezza della propria penna-pene.
Eppure 24 si merita un calice ancora più grande da roteare, perché è un romanzo diverso, strano, che mi ha sorpreso in più modi di quanto credessi possibile.
Le premesse sono quelle della quarta di copertina, un conto alla rovescia nel cielo, il mondo che non sa nulla del suo significato. È un writing prompt portato all'estremo, sviluppato fino a tesserci attorno delle storie dall'aria slegata che poco a poco si compongono, intrecciano e diventano reciprocamente rilevanti.
Si leggono come tanti racconti da poche pagine, ma allo stesso tempo costruiscono qualcosa di più grande. È l'apoteosi del personaggio perduto in un mondo più grande di lui, che non ha rilevanza in questo mondo ma non ne è neppure succube (rotea il calice di vino). Il risultato è reale, surreale ed avvincente.
Uscirete dalla lettura di 24:00:00 con un attaccamento ai personaggi che lo vivono, ognuno prenderà vita in maniera violenta. Non sono bassorilievi, sono sculture.

Buona lettura.

mercoledì 14 giugno 2017

Questa sono io - Federico Guerri

Laura Prete - ex reginetta di bellezza, ex soubrette, ex inquilina della più famosa Villa della televisione, attuale fidanzata d'Italia e direttrice di una Scuola per lo Spettacolo - ha sparato in testa, in diretta televisiva, al più rispettato showman della nazione. Il pubblico, incollato al teleschermo, si sta chiedendo: perché? E Laura, in questo romanzo, ci dà le sue risposte. Purtroppo, però, conoscerete tre Laure e ognuna, a turno, vi consegnerà la sua verità.

Ammetto di avere dei pregiudizi sui romanzi italiani, mi aspetto sempre un po' meno di quanto potrei aspettarmi, quindi mi sorprendo quando vanno oltre. Questa sono io va oltre.

Non ha una lettura, non ha due letture. Ne ha tre, stratificate in maniera perfetta dove ogni dettaglio della storia torna a reinventarsi e mostrare quel che nasconde, come in un puzzle da ricomporre. Il puzzle è la vita di Laura Prete e della sua ascesa nel mondo dello spettacolo, non sappiamo fino alla fine se per vie ambigue o rette, la seguiamo in una parodia di un ambiente politico e dello spettacolo italiano corrotto e marcio in modo tutto speciale. Tutto nel testo è parodia, tutto è allusione e gioco, finché la parodia non diventa di colpo nera e cupa per il suo realismo.

Ci sono tre donne in scena all'inizio, che parlano a turno.
C'è la ragazza in rosso che è l'immagine pubblica, per la gente comune.
C'è la ragazza in visone che è l'immagine nel mondo dello spettacolo, l'inizio dell'inganno.
E l'è la donna in ombra che è la mente nascosta che non ci aspettavamo, quella che conclude questo carosello emotivo che ci sbatacchia da commedia a tragedia a qualcosa di ben oltre.

Internet ve lo conferma, chiunque abbia letto "Questa sono io" l'ha adorato e ne è diventato profeta. E per ottime ragioni.