lunedì 30 gennaio 2017

Harry Potter e la maledizione dell'erede - J. K. Rowling

Ho letto così tante critiche a questo "ottavo capitolo" della saga di Harry Potter, che l'ho preso in mano con una buona dose di scetticismo, pronto a schifarmi.
In realtà è adorabile, un piccolo puzzle che non si incastra completamente ma ti intrattiene.

I viaggi nel tempo sono pericolosi per la logica e la solidità delle storie, ma vengono gestiti in modo ragionevole. Basta un minimo di sospensione dell'incredulità per accettare le versioni alternative del futuro, perché il futuro della saga di Harry Potter, da lettori, non lo conosciamo e possiamo adattarlo molto bene, senza doverci schiodare da un canone già stabilito!

Ho visto criticare i personaggi che non sono fedeli a ciò che erano... io trovo stupendo che si siano evoluti! Un ragazzino quindicenne in un mondo nuovo e stupefacente non può essere uguale a un quarantenne con dei figli adolescenti e un lavoro che lo frustra. Sarebbe insensato.

Ho visto criticare la mancanza dei dettagli tipici dello stile della Rowling... beh, è una sceneggiatura teatrale, mi sembra ovvio che manchi la parte descrittiva. È un mezzo diverso che trasmette la storia a modo suo.

Ho visto criticare la non aderenza al canone delle magie creato durante la saga. Le giratempo erano limitate e qui i loro poteri sono aumentati. Beh, ci è stato spiegato più volte che la magia viene studiata, si evolve, si inventano nuovi incantesimi. È così improbabile che si provi sempre a spingere oltre i confini del possibile, inventando nuove tecniche e strumenti magici, prima impossibili?

La maledizione dell'erede è una grande storia che non vuole oscurare né essere oscurata dalla saga classica. Chi critica perché si sente tradito fa un dispiacere a se stesso.

Nessun commento:

Posta un commento