Jhumpa Lahiri ci immerge con grande tatto nella sua vita, dall'infanzia al periodo d'oro della scrittura, usando come filo conduttore della sua storia le copertine dei libri.
Le copertine anonime e vuote dei classici, che lasciano parlare il loro contenuto senza distrarre il lettore, fino alle copertine dei suoi libri, quelle stridenti e fastidiose e quelle in perfetta armonia con il pensiero del lettore.
L'autrice conosce l'Italia, ed è interessante la sua riflessione sulle collane li libri, un fenomeno tutto nostro, in cui non si veste il libro, ma lo si integra in una grafica già stabilita e condivisa. Nelle collane straniere vivono autori morti e classici, in Italia convivono allegramente passato, presente e avanguardia, finendo per nobilitare i nuovi autori e per tenere in vita quelli antichi. È una prospettiva veramente bella e ottimista sullo stile editoriale italiano.
Il vestito dei libri è una lettura "agile", si divora in meno di un'ora e vale ogni minuto investito di questa ora.
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