mercoledì 14 dicembre 2016

La figlia di Medusa - Priscilla Galloway

La protagonista, Dusa, è un'adolescente americana che viene rapita da due sorelle greche e portata in un'isola dell'Egeo, custodita da un giovane bellissimo di nome Perse. Là Dusa vivrà un'incredibile avventura, scoprendo di essere una "figlia" dell'antica, mitica Medusa, che le sue sorelle Gorgoni vogliono riportare in vita, riunendo la testa dai capelli serpentini al corpo dal quale è stata spiccata.
Nel mondo sono sparse le Sognatrici di Serpenti. Sognano serpenti, li ascoltano, ne sono spaventate al punto di ammalarsi. Da sempre compaiono, ignorate o dimenticate dalla scienza ufficiale.
Dusa è una di loro, vive con sua madre ed è entusiasta di trovare due studiose, Teno e Yali, che riconoscono la sua malattia come reale e promettono una cura. Una cura lenta, difficile, che comporta un lungo isolamento in una clinica in Grecia, ma pur sempre una cura.
Dusa si trova a vivere in una Grecia ancora popolata da miti antichi, nascosti appena sotto la superficie.
Come abbiamo (facilmente) intuito, le sognatrici di serpenti sono mandate da Medusa stessa, sono i suoi serpenti che parlano nei sogni, mandando messaggi nel tentativo di farsi riportare in vita ricongiungendo la sua testa perduta al corpo sepolto sull'isola delle sorelle.
Dusa aiuta con il ricongiungimento, essendo molto più potente di tutte le ragazze venute prima di lei, e inizia a comunicare sempre più direttamente con Medusa, che la mette in guardia dai pericoli delle due sorelle che vogliono ancora una volta approfittare del potere per scopi personali.

La reinterpretazione del mito, con Medusa creatura pacifica che viene tormentata per abusare del suo potere di pietrificare (da Perseo, da Atena, dalle sorelle), è ben studiata e regge tutta la storia. Purtroppo i personaggi sono molto piatti, soprattutto quelli negativi, e spesso si comportano in maniera illogica e incoerente per far proseguire la trama.

Poteva essere un ottimo romanzo, con più pianificazione. Si ferma a mediocre.

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