Recensisco questo racconto per "completezza", perché l'ho ascoltato, l'ho apprezzato nel mio modo superficiale da lettore che pensa più all'intattenimento che alla riflessione, ma non potrei aggiungere nulla a chi l'ha letto, masticato, analizzato e sputato in passato.
Il racconto è esattamente quel che dichiara, la storia della morte di Ivan Il'ič, uomo decoroso, che conduce una vita decorosa, a volte infelice a volte tollerabile, e che avvicinandosi alla sua fine riflette su se stesso, sulla sua famiglia, sul senso dell'esistenza avvicinandosi (e forse raggiungendo) un'epifania personale.
Tutto questo mentre lascia indietro amici e conoscenti che incontriamo nella scena di apertura al suo funerale, uguali all'Ivan Il'ič passato, con come unico interesse le carte e il gioco.
Decoro è la parola chiave attorno a cui ruota tutta la vita di Ivan Il'ič, decoro in ogni sua forma e sfumatura. Il decoro è il grande ostacolo che si frappone tra quel che ha e la felicità. Il rapporto con Gerasim, fatto di compassione disinteressata, rappresenta un crollo del decoro come l'ha inteso per tutta la vita, il punto di svolta.
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