martedì 10 ottobre 2017

Una cosa divertente che non farò mai più - David Foster Wallace


Una cosa divertente che non farò mai più (Shipping Out) è un saggio di Wallace, ma non fatevi ingannare dalle associazioni mentali che vi assalgono sentendo la parola "saggio". Diciamo un "reportage" scritto con occhio comico e attento.
Un reportage di una "crociera extralusso sette notti ai Caraibi", dove l'autore viene inviato per osservare, raccontare, intrattenere.
Il racconto della crociera parte in maniera grandiosa, intrattiene, diverte, sconvolge, purtroppo Wallace si lascia sfuggire il controllo e diventa palese che inventa troppo di quel che gli succede. I personaggi che incontra sono tutti "troppo giusti" per la situazione in cui li inserisce. I compagni di tavola sono "troppo ben abbinati" al filo comico che sta seguendo. I personaggi dall'aria cattiva sono "troppo perfetti" nella loro intransigenza. Anche il tempo totale non torna, l'autore rimarca più e più volte la sua agorafobia e come abbia passato gran parte del tempo chiuso nella sua stanza, come abbia guardato dozzine di volte gli stessi film, come abbia dormito più a lungo e meglio che mai. E nonostante questo incontra dozzine di persone, partecipa a (quasi) ogni evento, esplora, interroga, osserva ogni angolo della nave. Tutto questa incongruenza si sopporta molto bene per amor di intrattenimento, ma ci si sente traditi per le promesse iniziali di estremo realismo nell'osservazione e nel racconto.

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