lunedì 20 dicembre 2021

Natale a Thompson Hall - Anthony Trollope

 


Un racconto dell'equivoco molto lineare e semplice, perfetto come sottofondo per attaccare le vetrofanie sotto le feste ma poco più ormai.

Purtroppo è invecchiato male e ha un ritmo sbagliato e una storia troppo prevedibile per essere ancora leggibile come intrattenimento.

Signora inglese e marito che tornano in famiglia per Natale e devono conoscere il promesso sposo della sorella di lei per la prima volta. Si fermano in albergo, il marito è malato e la moglie vaga per l'albergo per trovare della senape da spalmargli sul collo (sì, senape), ma sbaglia camera e fa dei danni su uno sconosciuto.

Si sospetta l'equivoco alla terza pagina, diventa evidente a un terzo del racconto e poi è tutto un trascinarsi in un viaggio, con i tre personaggi che continuano a ritrovarsi e a non capire, che non arriva mai al dunque.

lunedì 1 novembre 2021

L'uomo che uccise Getulio Vargas - Jô Soares

 


Di Jô Soares avevo già letto Un Samba per Sherlock Holmes e sono stato felice di trovare un altro suo romanzo tradotto.

L'umorismo e lo stile sono sempre gli stessi. Una conoscenza intima del mondo e della storia, un occhio critico verso la società e un protagonista surreale che salta costantemente tra realtà e finzione, facendo danni, creando la storia tra una capriola e un incidente.

Un libro da leggere con wikipedia aperto di fianco per le cento volte in cui ci si domanda se quel che sta succedendo sia storia o sia finzione, perché più si prosegue con la lettura e con le avventure del nostro assassino con due indici (utili per premere meglio il grilletto, teoricamente) più i dubbi aumentano.

Molto azzeccato e divertente anche lo stile di finto reportage, con foto d'epoca opportunamente reinterpretate (o truccate?) per mostrare il coinvolgimento del protagonista nella storia, nel suo peregrinare alla ricerca di un dittatore da assassinare per coronare la sua missione.

venerdì 1 ottobre 2021

Anya e il suo fantasma - Vera Brosgol

 


Un fumetto brillante che si legge tutto d'un fiato.

Sono splendidi e molto moderni sia come tratto che come stile i disegni e complementano alla perfezione la storia, al confine tra la riflessione e l'orrore adolescenziale raccontato con grande delicatezza e attenzione ai dettagli.

Riesce a mischiare alla perfezione l'orrore dei problemi sociali con l'orrore vero, risvegliato dalle profondità del pozzo in cui era intrappolato.

mercoledì 15 settembre 2021

E poi - Natsume Soseki

 


Un dandy giapponese che si trastulla con la cultura occidentale, che ripudia le tradizioni.

Un amore che disturba questa visione così solida mandandolo in crisi e in aperto contrasto con la famiglia.

Un libro confuso che ho letto spinto dal nome dell'autore di Io sono un gatto, romanzo che ho adorato ma di cui si ritrova forse lo stile, ma non certo la brillantezza e l'acutezza di osservazione della società.

Si inizia con piacere, si continua aspettando una direzione, si finisce a fatica.

mercoledì 1 settembre 2021

La secchia rapita - Alessandro Tassoni

 


Alessandro Tassoni, detto il Bisquadro, se fosse vissuto oggi non sarebbe stato preso seriamente, vivrebbe in tutti quei circolini di gente che perde tempo con enigmistica, teatro, letteratura da camera. Ha avuto la fortuna di nascere ricco e in un'epoca in cui le sue bizzarrie venivano scambiate per pura cultura e non per voglia di divertirsi.

La secchia rapita è un distillato di questo suo stile di vita, così densa di ammiccamenti, citazioni, battute e pungolature a persone e paesi, a famiglie e amici.

Adorabili le note scritte dall'autore stesso approfittando da un'amico che faceva da prestanome, per spiegare e integrare le parti oscure del testo, o (al contrario) per sviare l'attenzione dalle malizie maggiori.

Un'esperienza da fare con wikipedia a portata di mano.

domenica 11 luglio 2021

La chiave a stella - Primo Levi

 

Cosa si può dire su un libro così famoso?

Che mi spiace non averlo mai letto prima, perché è qualcosa di completamente diverso e fresco. Vorrei dire che ha spaccato ed è stato infinita fonte di ispirazione per gli autori a venire, ma non credo sia vero, perché è così distante dal mondo della scrittura e degli scrittori da essere alieno e inavvicinabile. Non mi stupisce che si sia sviluppata una corrente di letteratura industriale in una sua piccola bolla isolata.
Avrei mai pensato di leggere con interesse del montaggio di macchine industriali, di procedimenti chimici e saldature? No. Ma come giustamente ci fa notare Primo Levi, se ho sopportato pagine e pagine di tecnicismi sulla navigazione nel 1800 (Melville, sto guardando te!) posso ben sopportare i tecnicismi sulle vernici, e anzi, appassionarmici.

Il linguaggio piemontese intessuto nel testo è meraviglioso e difficilmente un non nativo può apprezzarlo a pieno. Ci sono costruzioni, espressioni, modi di dire che possono facilmente passare inosservati, ma che quando ci passi sopra con gli occhi, di colpo la voce di Faussone diventa quella dei vecchi al bar che raccontano le loro storie, lentamente e con la cadenza giusta. C'è un lavoro immane dietro all'affilatura di quel linguaggio e merita ogni ammirazione.