Sampo viene trovato a Trieste con una contusione al capo, incapace di parlare, leggere o capire discorsi altrui. Sugli abiti porta scritto quello che sembra essere il suo nome, Sampo Karjalainen.
Un medico finlandese, riconosciuta l'origine di questo nome, lo prende sotto la sua ala e inizia a rieducarlo al linguaggio senza troppe speranze, prima in Italia e poi rimandandolo in Finlandia per immergersi nella cultura locale per sbloccare i suoi ricordi e la sua identità perduta.
La storia è originale e davvero appassionante da seguire, anche se per il fatto stesso di non poter sentire e capire i dialoghi altrui, quasi tutto il libro è narrato, il mondo viene osservato senza le parole per descriverlo, tutto suona ostile e sconosciuto. L'effetto è pesante e opprimente.
Sampo ascolta le parole, le disseziona, non riesce mai veramente ad assaporarne il meccanismo. Ogni suo rapporto umano viene assorbito dalla sua ossessione per il linguaggio. Il prete ortodosso che gli narra leggende della mitologia nordica, l'infermiera che prima l'aveva accolto e da cui riceve lettere a cui non riesce mai a rispondere. Tutti finiscono per allontanarsi e perdersi.
I brani mitoloci narrati da Koskela, il cappellano militare, sono dei piccoli capolavori in sé, narrati in uno stile incredibilmente evocativo, pieno di immagini e di energia grezza.
Nuova grammatica finlandese è un grande libro. Non è una lettura leggera ed è facile sentirsi quasi sommersi dalla mancanza di parole e di comunicazione nel testo, ma merita lo sforzo di resistere.
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