Mario Benedetti, uruguayano, ci guida un racconto alla volta attraverso la sua vita, dall'infanzia fino all'età adulta, mostrandoci gli alti e i bassi della vita a Montevideo.
I racconti si evolvono come si evolvono i ricordi. Passano dai toni fiabeschi e idilliaci dell'infanzia, ovattata da tutti i problemi e cosparsa da momenti eccitanti e segreti, fino alla prosa quasi angosciante che rispecchia la vita adulta e (troppo) piena di responsabilità.
Le scene ripercorrono i tormenti amorosi, artistici, politici, morali, a comporre una biografia a mosaico in cui nulla è superfluo.
Una autobiografia è intrinsecamente frammentaria come la memoria di chi la compone, e la precisa scelta di non colmare le lacune la rende simile ad un'immersione nei pensieri dell'autore, più che in una osservazione esterna.
Questo libro è quel che di più simile alla poesia abbia mai fatto presa su di me.
"Anche Dio è contento che pecchiamo, sempre che lo facciamo con allegria. Così può perdonarci allegramente."
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