lunedì 13 aprile 2015

Psico-Attentato - Robert J. Sawyer

Urania 1616, Marzo 2015

Che accadrebbe se il presidente degli Stati Uniti perdessi la memoria? Se la sua vita, dopo un tentativo di assassinio, fosse in pericolo insieme ai suoi ricordi? L’uomo più potente del mondo custodisce segreti irriferibili che adesso sono condivisi da un altro uomo. Bisogna scoprirlo rapidamente, identificandolo tra coloro che si trovavano nel raggio del secondo attentato, una bomba esplosa durante un delicato intervento di rimozione della memoria. Se il Primo cittadino ha nella mente ricordi estranei, se anche i suoi sono “condivisi”, occorre recuperare a ogni costo quei pensieri sfuggiti; l’alternativa è che il pericolo si diffonda ovunque, ben al di là delle macerie fumanti della Casa Bianca…

Ah, la tradizionale quarta di copertina scritta senza aver letto il libro, così tipica degli Urania d'epoca ma che riappare di tanto in tanto!
"Perdere la memoria" è uno strano modo per dire che qualcuno può leggergli la memoria, o meglio, un gruppo di persone può leggersi la memoria circolarmente, ed essendo coinvolto il Presidente degli Stati Uniti, si tratta di un grave problema di sicurezza.
La ragione non importa, attentato, bombe, macchinari sperimentali, è solo una scusa per creare questa situazione e studiarne degli effetti potenziali, in varie coppie di persone dai caratteri e storie differenti. Il veterano di guerra che soffre di PTSD e trasmette i suoi incubi, la vecchina bianca cresciuta in un ambiente razzista collegata ad un serio agente di colore, l'infermiera con problemi di droga che si trova esposta, e così via.
La varietà umana è il motore di questo libro, più dei pretestuosi attentati su cui indagano i protagonisti, più del MacGuffin da tenere segreto nella mente del Presidente.

Sawyer, con le sue storie del "what if" ha vinto un posto tra gli autori che preferisco, ha uno stile spigliato e godibile, senza distrarsi mai dalle sfumature più delicate dei suoi mondi alternativi.
Gli perdono persino la piega hippy/new age presa da Psico-Attentato, forse nel tentativo di chiudere la vicenda senza coinvolgere troppa scienza.
Nota negativa: il titolo... psico-attentato sembra un titolo da libro di fantascienza degli anni '60, quando ancora il prefisso psico- poteva fare futuro. Più cliché ci sono solo "-delle stelle" e "robo-". Non c'è nessuno psico-attentato nel romanzo, l'effetto psicologico è un semplice effetto collaterale e non programmato di una bomba ad impulsi elettromagnetici.
L'originale Trigger è decisamente più coerente con la storia, in cui le memorie sono attivate, appunto, da dei trigger di qualsiasi genere nell'ambiente circostante.

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