lunedì 6 aprile 2015

Universo - Robert A. Heinlein

Urania 378, 4 Aprile 1965
Urania Classici 1, Aprile 1977

La prima parte di questo libro uscì a puntate su "Urania" nel 1954 col titolo "Alla deriva nell'infinito", e fu un avvenimento memorabile. Ora lo ripubblichiamo qui, insieme alla seconda parte, per tutti i lettori - e saranno la maggioranza - che non conoscono il famoso classico di Heinlein. Questo numero è quindi in parte una ristampa, in parte una novità; aggiungiamo che "Universo" resta nel suo insieme, una delle più affascinanti, vertiginose e poetiche saghe spaziali che siano mai state scritte.

Siamo su un'astronave generazionale partita in un passato imprecisato dalla Terra, ma qualcosa è andato storto. Molti sono morti e le conoscenze si sono perse, lasciando i superstiti in uno stadio non primitivo ma sicuramente ingenuo nei confronti dell'universo e delle regole che lo dominano.
L'astronave è tutto il creato, non esiste niente al di fuori della nave. Le leggi della fisica che si trovano sui libri superstiti non hanno alcun significato, parlano di stelle, di spazio, di gravità, ma tutto viene reinterpretato in chiave umana, sociale o religiosa pur di trovargli un senso. Il viaggio verso Alfa Centauri, non percependo alcun movimento, viene spiegato come il viaggio metaforico della vita di ogni umano.
I mutanti, nati con deformità fisiche o mentali, secondo una legge spartana, vengono gettati nel Convertitore e trasformati in energia, pochi sopravvivono nei piani a bassa gravità.
I più intelligenti vengono "affidati al Convertitore" o diventano scienziati, la classe dirigente.

Hugh Hoyland, nonostante la sua intelligenza devii dalla norma, non viene convertito, ma destinato a diventare uno "scienziato", con grandi prospettive di carriera. Questa sua ascesa viene però troncata bruscamente dall'incontro con Joe-Jim, un mutante a due teste che lo illumina sulla vera natura della nave, immersa in un universo così vasto da essere difficile da abbracciare e misurare con la mente. Con Joe-Jim inizia una crociata per convincere gli abitanti della nave sulla vera natura del loro mondo, tentando di non essere disintegrato per la sua idea eretica, in una perfetta reinterpretazione del mito Galileiano, perché come ci dice Hugh... Eppur si muove!

Universo, o Orfani dei Cieli (titolo molto più evocativo), è una delle prime rappresentazioni realistiche di una nave generazionale (siamo nel 1941), tutt'ora una delle soluzioni più credibili per il viaggio interstellare, e già risolve problemi riguardanti la manutenzione a lungo termine di motori e attrezzature, il riciclo delle risorse, dell'energia, l'effetto dei raggi cosmici sulle forme di vita in caso di guasto della schermatura (non si parla di mutazioni negli animali, ma possiamo supporre che venissero riciclati nel Convertitore senza scrupoli di natura etica).

Viene affrontata solo marginalmente la questione della variabilità genetica, che altri scrittori hanno risolto con navi molto più popolose o con banche dello sperma per garantire una variabilità a lungo termine.

Come primo tentativo è stupefacente e superiore ad ogni aspettativa, e fa perdonare ad Heinlein persino le note troppo buoniste e un po' raffazzonate del finale.

1 commento:

  1. Bel libro, ed un po',a Joe-Jim, mi ero affezionato. Infatti mi ha sorpreso non poco che alla fine...tu sai.

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