La sovrana lettrice è un libro davvero strano. È molto breve, quindi si legge tutto d'un fiato senza interruzioni, ci cala in un mondo speciale e ci lascia smarriti uscendone, tutto nel giro di un paio d'ore.
La protagonista è una regina Elisabetta, perfetta macchina burocratica di rappresentanza, completamente assorta dai suoi doveri e dal "vivere" il mondo in prima persona, che scopre la lettura grazie ad una improbabile biblioteca itinerante che visita Buckingham Palace.
Bennet usa la regina come tramite per parlarci di molti autori, dei loro messaggi. Modifica la protagonista immaginando che questi messaggi si accumulino uno sull'altro, portando la regina a diventare sempre più umana, a notare le persone attorno a lei, a desiderare non solo le formalità, ma degli scambi di opinioni veri con tutti i suoi ospiti.
Non mancano bordate in ogni direzioni ai politici inglesi (di una decina d'anni fa), non sempre citati per nome ma a volte riconoscibili - probabilmente sempre, per un lettore che segue la scena politica inglese, non per me. Purtroppo la satira politica si perde un po' per i lettori stranieri, ma merita di essere letto per la semplice storia umana della regina, la uncommon reader, cambiata dai libri e del suo factotum Norman, perfetto complice delle sconvenienti letture.
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