Deve il suo titolo a un lungo tautogramma, una riscrittura della storia di Pinocchio usando solo parole che iniziano in P, e continua con una serie di giochi e componimenti.
Continua poi con una serie di tautogrammi di autori sparsi, lipogrammi, poesie monovocaliche.
Sono Pogo, orco non noto, mostro sozzo d'orto losco.Non è un libro che "si legge" e basta.
Col gozzo voto, goffo movo lo dosso;
o volo – ok, non posso – col tronco grosso:
ho scorto – monocolo tosto – lo bosco scosso
È un libro che fa ridere, sorprende, colpisce per le soluzioni ardite e giocate ai limiti dell'italiano e della sua flessibilità.
È un libro che mette addosso una gran voglia di provare a fare gli stessi esperimenti. Non si riesce ad arrivare in fondo senza riempire un foglio di proprie idee e progetti linguistici. Falliranno? In gran parte, è probabile, ma non si arriva a Pover Pinocchio senza riempire prima dozzine di cestini della carta straccia!
Nessun commento:
Posta un commento