La shampista, journal.
Questi due racconti parlano d'amore in maniera particolare e contrastante.
Il primo è l'amore casuale e inaspettato, tra un truccatore di cadaveri e la sua shampista, prima persa di vista e poi ritrovata per caso. Questo amore altrettanto inaspettatamente finisce con la malattia e la morte. Un amore profondo e ingenuo, se vogliamo, perché privo di aspettative e di obiettivi.
Quello del secondo racconto è un amore effimero e leggero, tra adolescenti, che nasce e cresce nel giro di un solo giorno, ad un ritmo incontrollabile fatto di ricerche, di contatti, di telefonate e di desiderio.
Mi ha sorpreso moltissimo la profondità in questi racconti dalla struttura apparentemente semplice. Mi ha incuriosito il metodo con cui l'autore stacca spesso dalla scena principale, con un tono molto poco narrativo, quasi didattico, per creare nuove scene e personaggi, senza che questo crei un disturbo nel flusso della storia. Come se creasse nuova acqua che converge felicemente nel flusso principale della storia.
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