giovedì 7 maggio 2015

Omicidio allo specchio - Ryan David Jahn


"Omicidio allo specchio" è più vicino a una sceneggiatura che ad un romanzo classico. Leggendo si vede la scena, si vedono gli oggetti. Si costruiscono continuamente immagini che tornano in maniera prepotente quando diventano immancabilmente rilevanti.

Ci sono pochissimi elementi inutili sulla scena, oggetti, azioni dei personaggi, animali, dettagli, tutto torna in maniera incredibilmente precisa. Se fosse un film andrebbe rivisto per controllare questi particolari, ma essendo un libro è facile e piacevole andare a spulciare indietro quando si viene illuminati di colpo.

Il tema è classico, Simon viene attaccato da un aggressore incredibilmente simile a lui ed è costretto a ucciderlo per difendersi. Per scoprire chi lo manda, perché volesse ucciderlo, perché quella somiglianza, decide di affinarla sistemando i particolari stonati e di fingersi il suo misterioso aggressore, con i rischi che comporta.
L'abbiamo visto succedere in tantissimi romanzi o serie tv (pensa a Ringer, a Orphan Black, per citarne un paio di recenti a caso), ma Jahn ci aggiunge un tocco davvero particolare, inquietante e disturbante nella sua precisione.

(Penso avrebbe stufato presto, la spirale discendente e distruttiva in cui si trova invischiato protagonista, la brevità di Omicidio allo Specchio riesce a tagliare poco prima di arrivare al mio limite di tolleranza da "lettore impaziente".)

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