Norby è un robot incredibilmente vintage, l'idea di robot uscita dalla televisione degli anni '70, più che un robot prodotto dalla famiglia Asimov (solo la moglie, in realtà, Isaac Asimov si limita a correggere le bozze e prestare il nome per aumentare le vendite).
Norby è un bidone, letteralmente, riempito con un vecchio robot migliorato con tecnologia aliena non meglio identificabile, che lo rende all'avanguardia, sofisticatissimo e dotato di un pessimo carattere.
Norby non obbedisce neppure alle leggi della robotica, ma nessuno sembra preoccuparsene in questa distopia umoristica, neppure il "suo" umano Jeff, altrettanto ribelle verso il mondo.
La storia lascia poco, c'è un cattivo di poco spessore e con un ruolo marginale. L'intero racconto è un'opera di cisellatura sul personaggio di Norby, col chiaro intento di sfruttarlo in una serie più complessa.
Il target sono i ragazzi, ma non lo raccomanderei tra i primi libri di fantascienza. Meglio vederne una versione più "pura" o semplicemente d'epoca, evitando un libro fatto di allusioni e ammicchi ad altre opere ripere in chiave comica. Si perderebbe tutto il sottotesto rendendolo meno godibile.
Il robot stravagante non è né promosso né bocciato per ora. Spero che nel resto della saga si dia un senso alla sua storia e si inserisca nei canoni di Asimov.
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