Penso che la saga più innovativa interessante ed appassionante di Terry Brooks non sia quella di Shannara (eredi, Jerle, prequel e sequel), né Verbo e Vuoto.
Penso che la saga più autentica sia quella di Landover, forse perché l'autore è davvero vicino al protagonista, è una parte di lui.
Un avvocato che compra un regno magico e si trova a gestirne i problemi. Di fedeltà, di stabilità, di rapporti tra gli abitanti di razze e costumi differentissimi tra loro.
Il magico regno di Landover affronta in maniera delicata ed intelligente quello che i romanzi fantasy non ci raccontano mai, tutti gli aspetti pratici e concreti della gestione politica nei regni fantasy, mostrandoci come davvero un sovrano sia più vincolato alla legge e alle tradizioni di ogni singolo suddito.
L'unica nota che avevo trovato sgradevole durante la prima lettura ed ho ritrovato altrettanto sgradevole ora, sono le motivazioni che spingono Ben Holiday, il neosovrano, a lasciare il nostro mondo per Landover. Il lutto per la moglie incinta morta in un incidente e la depressione conseguente. Tutto questo dolore ripetuto troppo ossessivamente per convincerci di quanto sia reale e che viene altrettanto rapidamente dimenticato quando arriva il momento di far maturare il personaggio. Troppo comodo.
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