Animorphs #3, L'Incontro.
Continua l'invasione.
Navi giganti scendono nei pressi dei nostri Animorphs per succhiare acqua da un lago, per rifornire l'astronave madre. Siccome gli Yeerks sono di vedute ristrette, scelgono il lago vicino a tutti i problemi che hanno avuto fin'ora sulla Terra (500 milioni di Km^2).
Il punto di vista è quello di Tobias, intrappolato nel corpo di falco dal primo volume, per cui buona parte del racconto non d'azione ci racconta di come stia lentamente cedendo il controllo al falco, iniziando a cacciare, vedendo il mondo sempre meno da umano.
È ispirante, interessante, ma un po' ripetitivo alla lunga. Si capisce il dramma di essere intrappolati, ma anche il bambino meno smaliziato a quest'ora ha capito che stiamo solo aspettando l'occasione giusta per far guarire Tobias e farlo flirtare meglio con Rachel.
Dopo 3 libri ci viene spiegato perché la scomparsa di un adolescente è stata completamente ignorata dal mondo. Uno zio e una zia molto distanti tra loro si occupavano del povero Tobias, ed ognuno pensa che sia dall'altro e se ne frega del suo destino.
Che fortuna che a restare intrappolato nel morph sia stato proprio quello dei cinque protagonisti senza una famiglia presente ad agitare le acque!
Sarebbe anche l'ora di smettere coi piani suicidi, altrimenti come ci arrivano al cinquantesimo libro? Trasformarsi in pesce e farsi risucchiare da un'astronave gigantesca, nella speranza di distruggerla dall'interno non merita neppure di essere chiamato "piano".
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