L'immacolata concezione e altri racconti, journal.
Non dico mai di no a dei racconti, ma Döblin mi ha lasciato con un senso di dubbio e vuoto.
I personaggi sono fantastici, il mito di Maria e dell'immacolata concezione reinterpretato, la vecchia in convento che aspetta la morte come se fosse un amante da tanto atteso, il profeta filosofo che si scopre essere un ubriacone come tanti altri, il ginecologo dominatore e spietato verso la sua segretaria ma allo stesso tempo così pronto a morire per non perderla.
Essendo incentrati sui personaggi, i racconti sono quasi senza ambientazione, non si riesce a collocarli temporalmente in maniera facile. Nell'Immacolata Concezione ci si accorge solo nelle ultime frasi che la storia non sia ad ambientazione moderna.
Grazie a questo effetto ricercato, hanno tutti resistito molto bene al secolo d'attesa.
Probabilmente non ho capito neppure una frazione di quel che c'era da interpretare e cogliere. Spesso l'eccesso di surrealismo, l'abuso di metafore ardite, la malinconia ironica che deborda da un paragrafo all'altro, mi rendevano davvero difficile andare oltre all'apparenza della storia.
I tedeschi hanno una lingua che sembra fatta apposta per essere sovrainterpretata.
Nessun commento:
Posta un commento