Urania 1611, Ottobre 2011
La San Francisco di Richard Paul Russo, a metà del XXI secolo, è popolata da angeli assassini, cyborg, e poliziotti dal karma molto negativo. Una città disperatamente romantica.
Ursula K. Le Guin
I cadaveri erano sprofondati sul fondo della Baia, a coppie, stretti in un abbraccio di morte, tatuati con ali d'angelo. Era per delitti come questi che Tanner aveva lasciato il corpo della polizia. Era per delitti come questi che aveva deciso di tornare. All'inferno.
Angelo meccanico è un giallo dalla struttura anomala.
L'assassino è irrilevante, solo un MacGuffin per far muovere i personaggi. Sappiamo com'è fatto, c'è chi conosce il suo nome e chi conosce il suo covo.
Tanner e Carlucci, i nostri detective, non sono a caccia dell'assassino, ma delle persone che sanno avere le informazioni necessarie a catturarlo. Una caccia all'informazione richiede molti più compromessi di una semplice caccia all'uomo.
L'ambientazione è il più classico dei futuri distopici. Il quartiere senza legge isolato dal mondo, in cui tutto può succede e tutto e legale se si hanno abbastanza soldi da pagare. In questo ambiente interagiscono tra loro estremismi di ogni genere, dai fanatici della razza ai drogati senza speranza ai (pochi) poliziotti in incognito.
In sospeso: la cantante lirica nel Centro, Russo l'ha dimenticata? Lancia un'esca, ci fa credere che sia importante e poi non torna mai più sull'argomento?
Sembrano esserci altri due romanzi che portano avanti la storia di Angelo meccanico, forse sarà rilevante in futuro, anche se in quel caso una trilogia dichiarata sarebbe stata più cortese verso il lettore.
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