Uno strano racconto, La prateria del Giacinto. Un proto-western, scritto quando il far west lo stavano ancora vivendo di persona.
Charles Sealfield si divide tra l'Europa e l'America, ed è considerato un autore classico Tedesco, nonostante scrivesse prevalentemente in inglese e marginalmente in doppia lingua inglese/tedesco. La sua posizione di giornalista/reporter nel nuovo mondo, ad inizio 1800, gli ha permesso di raccontare la storia degli Stati Uniti da una prospettiva rara.
Le praterie del Giacinto è ambientato in un Texas ancora messicano, turbolento, in cui gli abitanti si preparano a combattere per dichiararsi indipendenti e fondare la Repubblica del Texas.
Metà della storia è una folle cavalcata del giovane Mr Morse nel deserto Texano, allo stesso tempo ricco di vita e di "isole" di vegetazioni, ma inospitale e privo di risorse per un viaggiatore inesperto, con come unici punti di riferimento, elementi del paesaggio onirici e poco affidabili.
La seconda parte racconta dell'incontro di Mr Morse con un fuorilegge con la coscienza sporca, che lo aiuta a riprendersi dagli stenti di fame e sete, e di come in cambio partecipi al suo particolare rito di espiazione, per una colpa che da troppo lo tormenta costringendolo ad orbitare attorno ad un particolare leccio, simbolo del suo peccato. (Charls Sealfield era prete, prima di emigrare, l'educazione gesuita ha lasciato molte tracce nei temi di cui parla).
È caratteristico il modo in cui viene trattata la giustizia, il rispetto di fondo, per cui prima di esserci giudici, giuria ed accusato, ci sono del texani che combattono per il loro paese, solo come secondo criterio ci sono le colpe personali. Si percepisce un senso di rispetto per l'accusato che desidera cambiare ed è onestamente pentito, che è incredibilmente raro, nella giustizia moderna, quella che viene raccontata, perlomeno. Non ci si affida ad un potere politico centrale, è una giustizia di prima mano in cui sono coinvolti solo uomini pari tra loro e Dio.
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