Né con te né senza di te, journal.
La storia è semplice, lineare. Vera e Luca vengono trovati morti all'inizio del libro. Un omicidio suicidio senza una causa apparente, e noi ripercorriamo la loro relazione raccontata nel passato dalla stessa Vera, nel presente da Francesco, un suo amico che segue le indagini nel doppio ruolo di testimone e di giornalista.
Il romanzo non sarebbe neanche male, mi piace la narrazione in tempi diversi contemporaneamente, il fatto che sia contaminata da verbali, email, scritti dei personaggi. Fa molto atmosfera.
Il problema vero è che il vero protagonista non è uno dei personaggi. Il vero protagonista è l'autrice, Paola Calvetti (da ora, in breve, MestessaIoMe).
MestessaIoMe non perde occasione per far pesare la sua presenza. Stai per essere coinvolto in una scena? Ecco una mitragliata di ardite metafore.
Stai per farti delle domande, per capire davvero lo stato d'animo di un personaggio? MestessaIoMe ci propina proprio ora mezza pagina di riflessioni su come la luce della luna si rifletta sul budino alle pesche.
In uno qualsiasi degli articoli "6 suggerimenti per scrivere decentemente" o variazioni sul tema, uno dei consigli di base è "lascia che il lettore capisca spontaneamente quel che succede, non forzarlo ad assimilare pagine e pagine di dati e background in maniera innaturale".
MestessaIoMe ha un ego ed un bisogno di protagonismo che D'Annunzio sarebbe stato fiero di lei e forse un po' invidioso. Il suo editor deve aver avuto una gran paura di lei, per non tagliare metà del testo, per salvarlo!
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