Il palio delle contrade morte, journal.
Stimo molto Fruttero e Lucentini, ma Il palio delle contrade morte è una grande enorme delusione.
Questo libro è poco inquadrabile, lo stile è onirico e confuso, ma la storia si rivela essere una via di mezzo tra una guida turistica per il palio di Siena ed un giallo.
L'idea della trama è notevole e promettente: a Siena esistono sei contrade morte, la cui area urbana è stata smembrata qualche secolo fa e divisa tra le 17 contrade sopravvissute. Queste contrade morte sono tradizionalmente rappresentate durante il palio da sei cavalieri a volto coperto.
In questo romanzo, la coppia di protagonisti, corrotta e manipolata da sei personaggi ambigui ed impenetrabili, è spettatrice - in una casa isolata di campagna - dell'uccisione di un fantino del palio, [[[che i rappresentanti delle contrade morte vogliono che corra per loro, perché anche se invisibili hanno continuato a correre insieme a tutti gli altri partecipanti, anno dopo anno.]]]
Questa idea, di base, mi sembra veramente bella e potente, ma è stata sviluppata con uno stile terrificante. Il racconto salta tra lo svolgimento della corsa e gli avvenimenti di qualche giorno prima nella villa in campagna, ma tutta la parte della corsa sembra un copiaincolla da wikipedia, se ci fosse stata wikipedia all'epoca, con lunghe spiegazioni tecniche e fronzolose, annotazioni storiche, dettagli che appesantiscono la storia. Letteralmente in questa linea temporale, non succede niente di niente, mentre l'altra è solo incredibilmente prolissa. Circa due terzi del libro un buon editor li taglierebbe senza pietà, a maggior ragione quindi mi stupisco che Fruttero e Lucentini non se ne siano resi conto!
Altra nota dolente: abuso di parentesi, parentesi ovunque, ossessivamente, nei lunghi monologhi interiori ripetitivi, una riga nei momenti fortunati. Come se già la narrazione non fosse lenta e straziante, parentesi che la rallentano ulteriormente, che complicano lunghi ed intricati paragrafi senza uno scopo preciso.
Non leggete questo libro. Solo se siete grandi fan degli autori e volete poter dire di aver letto tutto quel che hanno prodotto, ma anche in quel caso, sappiate che ci resterete molto molto male!
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