Non avevo mai letto nulla di Malvaldi, ho provato ad andare per ordine, ma forse non è stata una grande scelta.
Il racconto si legge bene, è piacevole, la storia è ben strutturata ed il giallo è onesto, non nasconde nulla al lettore.
Le pecche:
Il pisano. Sento già troppo pisano nel mondo, doverlo leggere anche nei libri mi disturba un po'. Non è al livello dell'illeggibile Camilleri col siciliano, ma è comunque stonato. Non amo troppo i gialli "ambientati" ad ogni costo, mi piacciono i puzzle astratti.
L'eccessiva semplicità della storia. C'è un unico indizio, una caratteristica fisica che viene notata in maniera rimarcata in due soli personaggi. Di una di queste due si sospetta per tutto il libro, dell'altra no. Chissà dove si va a parare per il colpo di scena.
I poliziotti goffi ed un po' ingenui che senza l'aiuto dell'astuto protagonista riescono solo a fare danni e sono più interessati a nascondere la loro incapacità che a risolvere un caso? Neanche nelle peggiori soap italiane.
Però darei un'altra chance a Malvaldi, sembra aver avuto un grande successo, e non me la sento di giudicarlo solo in base al romanzo d'esordio.
L'idea di usare i vecchini al bar per sviluppare delle storie da giallo classico, senza tecnologia, mi sembra molto astuta ed azzeccata, penso ci sia molto molto potenziale.
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