Troppo buoni con le donne, journal.
Il libro è ambientato a Dublino, nel 1916, durante la Rivolta di Pasqua in cui gli indipendentisti occuparono punti chiave di Dublino dichiarando l'indipendenza dal Regno Unito.
Non conoscendo se non molto superficialmente la storia Irlandese, un piccolo ripasso su wikipedia mi ha aiutato a capire qualcosa di più del racconto, che altrimenti avrebbe avuto molto meno senso.
Troppo buoni con le donne segue il gruppo di indipendentisti che occupa l'ufficio postale centrale di Dublino, ma lo fa con il tono classico di Queneau. Un po' scanzonato, con caratterizzazioni molto forti, quasi parodie.
Seguiamo allo stesso tempo i ribelli, Gertie, una ragazza rimasta intrappolata in un bagno dell'ufficio postale e troppo spaventata per uscirne, dopo aver sentito uccidere i suoi colleghi, ed infine il fidanzato di Gertie, all'esterno dell'ufficio postale e con l'incarico di bombardarlo per riprendere controllo dell'insurrezione.
Gertie fraternizza col nemico. Parla con loro, confronta la sua posizione di agnostica militante con i protestanti che la considerano cattolica in quanto inglese. Forse la coerenza del personaggio-Gertie non è fenomenale, o forse di evolve troppo rapidamente nel corso del libro (miracoli di una situazione ad alto stress), lasciando il lettore un po' smarrito.
L'umorismo classico di Queneau viene mediato in maniera molto piacevole dai tre stili molto diversi tra loro, i base a chi viene seguito nel racconto. Questi cambiamenti di stile rendono più varia (e meno pesante) la lettura.
La traduzione è un po' dannosa, ma era inevitabile. Tanti neologismi e allusioni lessicali che spesso si perdono per quanto sono sottili o difficili da rendere. Si intuisce che dev'esserci di più, ma che i dialoghi in francese infarciti di anglicismi ed irlandesismi (?), usati liberamente da Queneau, solo conoscendo il francese si riuscirebbero davvero ad apprezzare.
Dio salvi il Re.
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