venerdì 13 marzo 2015

Quando Hitler rubò il coniglio rosa - Judith Kerr

Quando Hitler rubò il coniglio rosa è la storia di una famiglia ebrea in fuga dalla Germania nazista, raccontata dalla figlia minore. Il padre, giornalista sgradito al partito, deve fuggire prima delle elezioni del '33, facendosi raggiungere a breve dalla famiglia.

Normalmente le storie di famiglie ebree sono storie di campi di concentramento, di tristezza e di disperazione. Sicuramente servono come monito e sono toccanti, ma anche una storia molto meno drammatica, in apparenza, come questa, può mostrare una prospettiva interessante.

Hitler ruba il coniglio rosa ad Anna. Il coniglio rosa è un'ovvia metafora per parlare dell'infanzia della bambina, oltre che al gioco fisico abbandonato in Germania.

Anna vive l'essere profuga e dover viaggiare, prima in Svizzera, poi in Germania e Inghilterra, con uno spirito di avventura e divertimento. C'è della tristezza quando si spezza una routine temporanea, quando lascia una scuola e le conoscenze fatte in un posto, ma c'è sempre dell'entusiasmo verso l'ignoto.

La famiglia resta sempre insieme, ed è questo a far stare bene tutti i protagonisti, anche nelle situazioni economiche peggiori.

Per un target d'età più basso è uno splendido libro per parlare del nazismo e di tutte le sue conseguenze in Europa in maniera più leggera, introduttiva e con situazioni di facile immedesimazione ma non eccessivamente grafiche o drammatiche.

Nessun commento:

Posta un commento