La lama del rasoio, journal.
Un librino ad un euro, preso al Mediaworld durante una lunga attesa in coda (ma la connessione non funzionava, cos'altro avrei potuto fare?) e comprato perché per quando la coda era finita ero già arrivato a metà, e non potevo abbandonarlo!
La lama del rasoio è un giallo onesto e godibile, con tutti gli elementi delle indagini classiche, diversi casi apparentemente scorrelati che si uniscono in un'unica linea narrativa, indizi sparsi (e utili), cattivi che si fingono buoni e vengono presentati con largo anticipo sulla rivelazione finale.
Combattimenti clandestini di cani ed un killer che uccide con un rasoio, in una Roma poco romana, poco caratterizzata localmente, che me la fa apprezzare molto di più in questo periodo in cui si tende ad esagerare con i regionalismi e con l'uso del (finto) dialetto, specie nei gialli. Camilleri ha fatto danni seri.
Mastrantonio non è un investigatore con così tanto carattere da essere ricordato. Il suo punto di forza sembrano essere le arti marziali, passione che condivide con l'autore, che vengono più volte proposte ma non giocano un ruolo fondamentale nel racconto, spiazzando chi si aspettava diversamente.
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