Finalmente ho letto l'ultima avventura del BarLume, dopo aver comprato il libro al Pisa Book Festival 2015 con la speranza di aggiungerla alla mia (miserella) collezione di libri autografati dall'autore, per rinunciare poche ore dopo, alla presentazione del libro, scontrandomi con un'Aula Fermi piena fino a rendere pericoloso entrare in un'atmosfera così priva di ossigeno.
Il telefono senza fili vuole essere un giallo classico, ma senza riuscirci completamente, la soluzione è macchinosa e troppo sporca di psicologia e tecnicismi per convincere davvero. Nessun vero assassino sceglierebbe un piano del genere, soprattutto non un assassino che da come viene presentato non è brillante e astuto.
La lettura è sempre piacevole, e sarei ben contento di comprare un libro di Malvaldi intitolato "400 pagine di Umarell al bar che si sfottono a vicenda e torturano il barrista", con un po' di vicenda umana e seguendo la vita di Massimo, magari seguendo la cronaca nera sui giornali ma senza veri delitti.
Magnifico il Giornalista del Tirreno, che avrà un significato solo per i lettori abituali del Tirreno, che ne possono apprezzare a pieno la seria e professionale (/ironia) attitudine. Proprio come nella vita reale sono i giornali che fanno abbastanza danni da creare le notizie.
Nessun commento:
Posta un commento