Continuano le letture dal Salone del Libro 2016. Adocchiavo da almeno un paio di fiere questo libro della Homo Scrivens, e finalmente mi sono levato lo sfizio!
Serial Novel, in maniera abbastanza autoesplicativa, è un esperimento di scrittura collettiva con quindici autori impegnati nello scrivere degli episodi virtuali legati da personaggi e ambientazione comune, a imitazione delle serie tv e della loro serialità basata su microtrame per l'episodio singolo e macrotrame per la stagione.
Gli elementi caratterizzanti della serie sono Miki-Michelangelo, un fotografo trasferito a Londra, mandato in giro per il mondo da Welles, il suo capo "sospetto" alla rivista d'arte per cui lavora, con una relazione semisegreta con Mollu, la segretaria del capo, un tatuaggio inspiegabile sul collo, episodi di narcolessia in cui ha visioni o premonizioni, una grande casa ereditata con incluso giardiniere ancora più sospetto e ostile.
Disapprovo il voler ambientare la storia a Londra, se poi nel format dei singoli capitoli c'è il mandare Miki in giro per il mondo per varie missioni. Tantovaleva scegliere una base italiana e più familiare per gli scrittori. Londra viene usata male e in maniera stereotipata.
La qualità della scrittura è incostante. Mentre ci sono delle piccole perle di scrittura, un paio, che sarebbero fantastici racconti se estrapolati dal macrotesto, gran parte sono di qualità medio-bassa e senza un forte lavoro di editing per rendere coerenti i personaggi all'interno del libro.
Dei vari misteri, il quadro sparito, le visioni, il giardiniere, il tatuaggio, nessuno viene spiegato entro la prima "stagione", rendendo inutile questa divisione virtuale. Se non c'è un arco narrativo che si sviluppa e si conclude entro il volume, che senso ha chiamarlo stagione? Ditemi che serve leggere tutti e tre i libri, Serial Novel in tre parti, e non tentate di ingannarmi!
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